Nel tempo delle distrazioni digitali è difficile essere concentrati e ricercare il focus: l’essere parzialmente attenti fa abbassare la produttività, con la conseguenza di dover spendere più ore per terminare un dato lavoro. Cercando il significato di digital detox si apprende che fa riferimento al lasso di tempo in cui una persona si astiene volontariamente dall’uso di dispositivi digitali, come smartphone, computer e social media.
“Eliminare totalmente lo smartphone e la tecnologia digitale in generale dalla vita di tutti i giorni è impossibile e non rappresenta la soluzione ideale” spiega Alessio Carciofi, docente in Marketing & Digital Wellbeing si tratta invece di utilizzare questi strumenti con consapevolezza interiore, eliminando i triggers interni, cioè alcune cause scatenanti, e vivendo la tecnologia con più serenità. Serve cioè un metodo per non esserne schiavi, un nuova filosofia per gestire la sfera digitale e non essere gestiti da essa, così da raggiungere un equilibrio più sano, con benefici sul piano personale, interpersonale e lavorativo.”
Purtroppo app, email e social network sono ideati e progettati per creare dipendenza. Il tanto osannato multitasking porta ad avere la propria attenzione divisa letteralmente su vari compiti, quindi alla fine la capacità di portare a termine ciascun task diminuisce, proprio perché la riserva di attenzione non è illimitata. Il potere degli schermi si basa sulle virtù dell’attenzione, cioè la capacità di focalizzazione e quella di distrazione, sia su suoi limiti. Sembra un ossimoro, ma esistono delle app per disintossicarsi dal digitale, come Digital Detox Challenge, BlackOut, GoodTime, Data Detox, Cleverest, e tante altre.
Le dieci distrazioni
Nel suo libro “Digital Detox” elenca le dieci distrazioni presenti sul luogo di lavoro o anche in altri luoghi:
- Smartphone o smartwatch
- Social Media
- Instant Messaging, come WhatsApp
- Navigazione (libera) nel web
- Chiamate e Conference Call
- Ambiente di lavoro dispersivo non focalizzato alla concentrazione
- Assenza di pianificazione/confusione
- Altre persone
- Noi stessi
Consigli per fare Digital Detox
Ecco alcuni tips per fare decluttering digitale:
- Istituire un paio d’ore al giorno senza tecnologia o wifi free in casa, si può iniziare con designare qualche ora ogni giorno senza tecnologia, tipo all’ora di pranzo, a colazione o dopo cena. Dopo circa una settimana, la maggioranza delle persone che hanno attuato questo piccolo cambiamento si sente soddisfatta.
- Disattivare le notifiche push, perché ottenere aggiornamenti costanti è una continua fonte di distrazione.
- Non avere vicino il telefono durante i pasti, anche solo la vicinanza fa sì che la mente aspetti il momento che lo smartphone si accenda per una qualche notifica e, di conseguenza, la persona non è mai pienamente presente. Maggiore è l’energia che viene rivolta verso i dispositivi, minore è l’energia che si indirizza verso le persone presenti nella stanza.
- Rendere la camera da letto una zona no hi-tech, la maggioranza delle persone utilizza il cellulare come sveglia, conviene invece tenere lo smartphone fuori la camera da letto e acquistare una sveglia.
- Riscoprire la carta, leggere libri o giornali su carta offre meno distrazioni.
- Limitarsi a una schermata alla volta, non aprire molteplici finestre contemporaneamente sul pc, le troppe informazioni confondono la persona, distraendola ulteriormente nel portare a termine un determinato lavoro di concentrazione.
- Pulire gli account sui social media, vuole dire essere proattivi su chi e cosa si segue, silenziando o eliminando dai contatti chi dà sensazioni negative.
- Scaricare le app giuste, sembra un ossimoro, ma ci sono app per essere meno dipendenti dal telefono: ad esempio consentono di impostare limiti giornalieri o app che bloccano qualunque sito fonte di informazione.
Il silenzio come valore del digital detox
La cultura odierna dell’essere sempre disponibile non dà la possibilità di “staccare” anche per brevi periodi e quindi di ricaricarsi. Purtroppo tutto questo esaurimento di energie sta portando, ad esempio, a livello manageriale, alla perdita di lucidità, di vision e di empatia con il proprio team. Fa riflettere il messaggio pubblicitario di una nota marca di pile che con lo slogan Stay in charge ammicca al doppio senso di “sii responsabile” e “sii sempre carico”.
“Vorrei soffermarmi proprio su questa tematica, cioè quella dell’essere sempre carico e disponibile” afferma Alessio Carciofi “anche gli esseri umani, come le pile e gli smartphone, hanno la necessità di ricaricarsi le batterie, diciamo così. Lo stesso poeta romano Ovidio diceva “Riposati ogni tanto; un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante”: questo significa che abbiamo tutti bisogno di periodi di riposo e silenzio da questo eccessivo carico di informazioni e stimolazioni.”
Come diventare digital felix
Durante le sue sessioni in Università e aziende, Carciofi insegna a diventare “digital felix”: questa metodologia ha lo scopo di creare strategie di workplace wellness per gestire le distrazioni e massimizzare la concentrazione, incrementare performance, benessere e felicità nel luogo di lavoro. “Si tratta di un metodo per aiutare le persone a vivere il digitale nella giusta misura, in grado di migliorare l’armonia della vita del singolo e della collettività. Il concetto di armonia e giusta misura ruotano attorno al focus, cioè all’energia e all’attenzione che poniamo nello svolgere il compito della vita. Per accedere al focus e raggiungere il nostro obiettivo dobbiamo accedere all’intimo, evitando temporaneamente il rumore e collegandoci al silenzio, dove risiede saggezza interiore, intuito e creatività.”
Le tre parole chiave del digital felix sono:
- Tempo, dimensione infinita che va oltre il concetto di spazio/tempo
- Attenzione, dimensione per accedere alla fonte “intima”
- Energia, dimensione del momento, che significa “presenza”
“Si tratta di recuperare la dimensione del silenzio come valore” conclude Carciofi “Per me, di fianco al concetto di gestione del tempo (time management) ci sono da aggiungere due pilastri fondamentali come l’energy management e il focus management. Nell’era delle distrazioni è d’obbligo saper gestire la nostra energia e la nostra attenzione.”
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