‘Per più di un decennio, Fitbit ha aiutato le persone in tutto il mondo a vivere una vita più sana e attiva. Pioniere nel settore, Fitbit ha creato una vivace comunità di oltre 29 milioni di utenti attivi, straordinari dispositivi indossabili ed esperienze di benessere coinvolgenti. Oggi sono entusiasta di annunciare che Google ha completato l’acquisizione di Fitbit e desidero dare il benvenuto personalmente a questo talentuoso team in Google‘.
Le parole e la sviolinata sono di Rick Osterioh, ex presidente di Motorola e dall’aprile 2016 responsabile della divisione hardware di Google, e questo annuncio, datato giovedì 14 gennaio, è di quelli che non possono lasciare indifferenti. Come nemmeno la cifra sborsata dal colosso di Mountain View, circa 2,1 miliardi di dollari.
Insomma, non noccioline.
Un po’ di storia di Fitbit
Fitbit rappresenta uno dei maggiori casi di successo tecnologico dell’ultimo decennio che ci siamo lasciati alle spalle con un fatturato che nel 2017 ha raggiunto una cifra superiore a 1.630 milioni di dollari ed è una delle nuove frontiere della medicina. Fondata nel 2007 e successivamente gestita da James Park e Erik Friedman, è un’azienda conosciuta per tutta una gamma di prodotti wireless e dispositivi indossabili che hanno fatto (e fanno) la felicità degli sportivi.
Dal Fitbit tracker, accelerometro tridimensionale per rilevare il movimento di chi lo utilizza, fino al più recente orologio fitness Fitbit Blaze, annunciato all’evento CES 2016, l’azienda ne ha per tutti gusti e la sua affermazione nel mercato di riferimento è sotto gli occhi anche dei meno salutisti. A queste continue novità si affiancano poi, per tutti gli utenti, una app e un sito web gratuito che permette a chi lo utilizza di tenere sotto controllo la propria attività fisica e il proprio peso, così come il proprio programma alimentare.
Ultimo arrivato in casa Fitbit è infine Fitbit Sense, strumento per la gestione dello stress ma anche della salute legata al cuore (tramite una app ECG che nel valuta il battito) a cui si aggiungono un ultimo track (Inspire 2) e una nuova dashboard per le metriche della salute, presente sull’app, che permette di monitorare i cambiamenti della frequenza cardiaca, respiratoria e la saturazione dell’ossigeno.
‘La tecnologia può cambiare il modo in cui le persone gestiscono la propria salute’
‘Lavoreremo a stretto contatto per creare nuovi dispositivi e servizi che aiutino a migliorare le conoscenze degli utenti, il loro successo, la loro salute e la loro felicità . – continua Rick Osterioh, nel commentare la recente acquisizione di Fitbit da parte di Google – Privacy e sicurezza sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi e ci impegniamo a proteggere le informazioni degli utenti, mettendo i loro dati sotto controllo‘.
Un tema, quello della privacy e della protezione dei dati, che sembra stare particolarmente a cuore al Senior Vice Presidente, Devices & Services, di Google. ‘Siamo stati chiari sul fatto che proteggeremo la privacy degli utenti. – continua Osterioh – Abbiamo lavorato con le autorità di regolamentazione globali su un approccio che salvaguardi le aspettative sulla privacy dei consumatori, attraverso anche una serie di impegni vincolanti che confermano che i dati sulla salute e il benessere degli utenti Fitbit non verranno utilizzati per annunci Google e questi dati saranno separati dagli altri dati degli annunci Google‘.
L’obiettivo, data per assodata la protezione di dati e privacy, è quello di ‘rendere la salute e il benessere più accessibili a più persone’ attraverso ‘la combinazione della tecnologia leader di Fitbit, dell’esperienza dei prodotti e dell’innovazione in salute e benessere con il meglio dell’IA, del software e dell’hardware di Google‘ che ‘favorirà una maggiore concorrenza di dispositivi indossabili e renderà la prossima generazione di dispositivi migliore e più accessibile’.
‘Molte delle cose che le persone amano di Fitbit resteranno identiche’
‘Vi scrivo oggi per farvi sapere che Fitbit è ora ufficialmente parte di Google. È un momento incredibilmente eccitante per noi come azienda e per la nostra community di utenti Fitbit in tutto il mondo’. Inizia così la lettera del CEO di Fitbit (nonché Presidente e co-fondatore) James Park ai consumatori.
Un’occasione, quella dell’acquisizione da parte di Google, per rinfrescare la mission dell’azienda e ripercorrere il suo percorso di successo. ‘Quando io e Eric abbiamo fondato Fitbit, 13 anni fa, lo abbiamo fatto con un’idea semplice ma audace: rendere tutti più sani nel mondo. Dal lancio del tracker Fitbit originale nel 2009 ad oggi, e dopo aver venduto più di 120 milioni di dispositivi in oltre 100 paesi, questa “mission” non ha mai vacillato’.
Milioni di persone, ricorda, si sono unite e ‘hanno reso Fitbit un movimento che ha trasformato le vite’, talvolta contribuendo a salvarle. L’ingresso in Google ‘significa che possiamo fare ancora di più per ispirare e motivare gli utenti nell’intraprendere un viaggio verso una salute migliore‘ e attraverso ‘l’accesso alle incredibili risorse, conoscenze e alla piattaforma globale di Google, le possibilità sono davvero illimitate’. E per chi teme possibili scossoni rispetto al tipo di servizio offerto, James Park tranquillizza tutti: ‘Molte delle cose che gli utenti conoscono e amano di Fitbit rimarranno le stesse’, così come, promette, resterà immutato l’impegno ‘a fare ciò che è giusto, a mettere la salute e il benessere al centro di tutto ciò che viene fatto’.
Anche per Park, infine, protezione della privacy e la sicurezza dei dati rappresentano temi centrali, tanto che ‘daremo ai nostri utenti il controllo dei dati, rimanendo trasparenti sulle informazioni che raccoglieremo e sul perché’. Una protezione garantita da un accordo sottoscritto reciprocamente, in termini di privacy, che è uno dei motivi ‘per cui Google è un partner ideale per Fitbit che continuerà a mettere gli utenti al primo posto, contribuendo a portare avanti la missione di rendere tutti più sani nel mondo’.
In un matrimonio che, almeno sulla carta, si annuncia perfetto.
Lascia il tuo commento