Il futuro dei biowearables annunciato dall’azienda sanitaria Abbott

Al Consumer Electronics Show, Abbott ha comunicato che sta sviluppando una nuova categoria di biowearables chiamata Lingo

Bio Wereables concept

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    È stata progettata per tracciare i segnali chiave nel corpo come chetoni, glucosio e lattato e, più in generale, per aiutare le persone a monitorare meglio il loro stato di salute generale.

    Presentata ad inizio anno al Consumer Electronics Show, Lingo (questo il nome della tecnologia) è un biowearable pensato per tradurre il linguaggio del corpo in dati che possono essere utilizzati per monitorare e misurare la salute e il benessere generale.

    Lingo, il cui scopo è quello di arrivare a tracciare chetoni, glucosio e lattato, potrebbe, secondo quanto riportato dall’azienda, monitorare in futuro anche i livelli di alcol presenti all’interno dell’organismo.

    ‘Sarà come avere una finestra nel corpo.’, ha spiegato Robert B. Ford, Chairman e CEO di Abbott, ‘È una scienza a cui si potrà accedere in qualsiasi momento in modo da poter capire cosa dice il proprio corpo e di cosa ha bisogno. La nostra visione è che Lingo andrà ben oltre i dispositivi indossabili di oggi per i consumatori, per aiutarli a gestire in modo proattivo la loro salute, alimentazione e prestazione atletica’.

    Questo risultato è inoltre l’estensione della piattaforma tecnologica di rilevamento Abbott nata nel 2014 per le persone che soffrono di diabete, consentendo loro di monitorare i livelli di glucosio attraverso un piccolo sensore che viene posto sulla parte posteriore del braccio.

    Abbott come riportato dal sito ufficiale è un’azienda che comprende ‘che il primo passo per vivere una vita migliore è una buona salute. Tutto ciò che realizziamo è progettato per aiutare le persone a fare proprio questo. Questo è il nostro impegno nel costruire tecnologie che cambiano la vita, che mantengono il cuore sano, nutrono il corpo in ogni fase della vita, aiutano a sentirsi e muoversi meglio, portando informazioni a chi le utilizza e innovazioni per gestire la loro salute’.

    L’obiettivo con Lingo è quello di espandere il monitoraggio del glucosio alle persone che vogliono dormire meglio, gestire il proprio peso, migliorare il proprio livello di energia e aumentare la concentrazione. Inoltre è in fase di sviluppo un biowearable per monitorare in maniera costante i chetoni, vedendo quanto velocemente si entra in chetosi e fornendo informazioni sulla dieta e sulla perdita di peso.

    È in fase inoltre di sviluppo un bioindossabile di lattato per tenere traccia dell’accumulo continuo di lattato durante l’esercizio, che può essere utilizzato come indicatore delle prestazioni atletiche.

    FreeStyle Libre, Levels e gli altri progetti biowearables

    Sempre da Abbott era arrivato il sensore FreeStyle Libre che misura e memorizza in maniera automatica, giorno e notte, i livelli di glucosio nel sangue. Il sensore aggiorna il risultato del livello di glucosio ogni minuto, con una capacità di memoria di 8 ore.

    Una testimonianza del suo utilizzo arriva dal 30enne comico Allie Entwistle a cui era stato diagnosticato un diabete di tipo 1 che lo costringeva a una puntura due ore prima dei pasti, una due ore dopo e in maniera più frequente nel caso non si sentisse bene, per monitorare la glicemia. Dopo pochi mesi è venuto a conoscenza proprio di FreeStyle Libre, un monitor glicemico da attaccare alla parte superiore del braccio che segnala (tramite bluetooth) gli alti e i bassi.

    A questo punto è arrivato sul mercato, sempre da Abbott, Levels, uno strumento che utilizza lo stesso hardware di Libre ma che risulta essere pensato per i non diabetici che, come spiegato sul sito internet ufficiale ‘tiene traccia della tua glicemia in tempo reale, così da poter massimizzare la dieta e l’esercizio’.

    Si tratta di un prodotto commercializzato per tutti coloro i quali cercano di ottimizzare il loro stato di salute e non è l’unico sul mercato. Lifetizr, NutriSense e Supersapiens stanno infatti commercializzando dei software simili che sfruttano la tecnologia di monitoraggio del glucosio di Libre e in generale, per comprendere il peso anche commerciale di questo mercato, si nota come la tecnologia “indossabile” rappresenti un’industria da 32 miliardi di dollari.

    L’utilità dei biowearables 

    ‘Questa è la prima volta che abbiamo un biofeedback a circuito chiuso sulla dieta.’, ha dichiarato Casey Mens, co-fondatore di Levels, ‘Sappiamo che il passaggio a livelli di zucchero nel sangue stabili e sani migliori diversi aspetti come l’energia, la qualità del sonno, le prestazioni atletiche e l’umore’.

    Sul lungo termine, l’obiettivo che si pongono aziende e sviluppatori di queste tecnologie è quello di garantire una stabilità glicemica, anche nelle persone che si trovano in un buono stato di salute, riducendo così il rischio di malattie metaboliche croniche.

    ‘Ho indossato due sensori per un mese per vedere l’impatto metabolico di tutto ciò che stavo mangiando nel tentativo di gestire i miei livelli di energia ed eliminare gli incidenti causati da picchi di glucosio nel sangue.’, ha testimoniato nel suo blog Glen Lubbert, Fondatore di Stamina Lab, ‘Gestire il cibo che consumi non è facile e sicuramente non lo faccio bene la maggior parte del tempo. Continuo ad apportare piccole modifiche ai cibi che consumo, a come li consumo e quando li consumo, il che mi ha portato a testare la soluzione di Levels. […] Il vantaggio è che questi dati fornirebbero informazioni in tempo reale sulla mia dieta piuttosto che un rapporto di check-in che avevo ottenuto attraverso il monitoraggio del sangue con Inside Tracker o test del microbioma come ho fatto con Viome’.

    ‘Durante i primi 15 giorni del mese, in cui indossavo il primo dei due sensori in dotazione, stavo principalmente testando per vedere come i vari alimenti influivano sui miei livelli di glucosio. Mangiavo spesso cibi che non erano nella mia normale dieta quotidiana semplicemente per vedere come avrebbe risposto il mio corpo.’, ha spiegato Glen Lubbert, ‘Ad esempio, stavo facendo un breve viaggio su strada dopo la fine della quarantena e sono uscito dall’autostrada per fare rifornimento. Come con la maggior parte delle uscite autostradali c’era un McDonald’s. Così ho deciso di vedere cosa avrebbe fatto solo una piccola quantità di fast food ai miei livelli di glucosio. Ho attraversato il drive-through e ho ordinato patatine fritte e una piccola coca cola. Ogni pasto nell’app Levels viene valutato in un ordine da 0 a 10, dove 10 è ottimale e zero l’opposto. […] Non sorprende che il fast food di McDonald’s non faccia bene alla salute metabolica, anche in quantità molto piccole. Ha segnato uno zero, l’unico zero in qualsiasi pasto che ho avuto durante il programma lungo il mese’.

    La base di utilizzatori di questi biowearables è dunque anche quella di coloro che vogliono ottimizzare la propria nutrizione, quelli interessati alla longevità e agli atleti professionisti, come ci insegna, ultimo ma non ultimo, il caso di Lingo. 

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