Una nuova tecnologia di imaging per il cancro ai polmoni

Uno studio dell’Abramson Center dell’Università della Pennsylvania spiega come la tecnologia di imaging potrebbe rivelare prima il cancro ai polmoni

Cancro polmoni

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    La prevenzione in campo sanitario è sempre fondamentale, soprattutto quando si parla di tumori e questo vale naturalmente anche quando ci si riferisce al cancro ai polmoni.

    A rafforzare questa questa affermazione è un un recente studio, del 18 maggio 2022, dell’Abramson Center dell’Università della Pennsylvania che spiega come la tecnologia di imaging potrebbe rivelare prima il cancro ai polmoni.

    Cos’è la diagnostica per immagini mediche

    La prima volta che l’imaging medico ha fatto la sua comparsa correva l’anno 1895, introdotta da Roentgen nella forma dell’unità a raggi X.

    L’evoluzione di questa tecnologia ha quindi portato nel tempo alla sostituzione del primo metodo tradizionale con la tomografia computerizzata (CT) e successivamente con la risonanza magnetica (MRI), figlia del XX secolo e frutto delle paure legate alle radiazione a raggi X.

    Altre metodologie di imaging sono poi l’ecografia che non utilizza radiazioni ma onde sonore riflesse che dipingono un’immagine degli organi interni e la tomografia ad emissione di positroni (PET) che sfrutta la potenza dei radioisotopi nucleari, permettendo alle molecole di glucosio di venire assorbite dai tessuti corporei.

    Un ulteriore metodo per la diagnostica per immagini mediche è infine l’angiografia TC che serve per identificare anomalie vascolari e sanguinamenti.

    L’introduzione del sistema PACS (Picture Archiving and Communications System) ha rappresentato un passo in avanti molto importante nel campo dell’imaging, dato che permette di archiviare e visualizzare immagini mediche tramite dispositivi e sistemi diversi.

    Gli strumenti più avanzati di imaging medicale sono:

    • le immagini 3D reali
    • l’immagine fusion
    • le immagini in tempo reale
    • la proiezioni di intensità
    • la tecnologia di imaging 3D medicale

    Intelligenza artificiale e applicazioni basate sul cloud, con l’archiviazione e condivisione dei dati indipendentemente dalla posizione geografica, rappresentano infine il futuro della tecnologia di imaging medicale.

    Una nuova tecnologia di imaging per il cancro ai polmoni

    Il cancro ai polmoni è uno dei tumori maligni più comuni ma grazie alla diagnosi precoce porta a una migliore prognosi del paziente, con una minore probabilità di diffusione metastatica e maggiori opzioni di trattamento.

    Il più grande fattore di rischio che può portare a contrarre il cancro ai polmoni riguarda lo stile di vita e più nello specifico il fumo del tabacco, soprattutto per quanto riguarda le persone che hanno iniziato a fumare molto giovani, fumando quindi di più e più a lungo.

    Inoltre si rischia di essere vittime del tumore ai polmoni se si è stati esposti al fumo passivo, al silice, alla polvere minerale, all’amianto e al gas di scarico.

    Emottisi, perdita di peso e di appetito, dolore al petto e/o alla spalla, voce rauca, perdita di appetito e debolezza sono inoltre alcuni dei sintomi più comuni del cancro ai polmoni.

    I ricercatori dell’Abramson Center dell’Università della Pennsylvania hanno però trovato un modo per identificare il cancro ai polmoni in tempo reale durante la biopsia, individuando con una precisione del 96% le cellule tumorali.

    Il team di ricerca ha preso in esame le cellule tumorali di fumatori o ex-fumatori, coltivandole con le normali cellule all’interno di un laboratorio, con l’obiettivo di vedere quanto della piccola quantità di cellule potesse essere rivelata.

    Accoppiando un agente di imaging sperimentale, la pafolacianina, e il cellvizio, una piattaforma di imaging basata su sonda e ago, i ricercatori hanno scoperto che l’integrazione delle tecnologie permette di rilevare il cancro a livello cellulare in tempo reale nel corso della della biopsia.

    Questa nuova tecnologia di imaging è stata ribattezzata dai ricercatori NIR-nCLE, poiché combina il tracciante infrarosso vicino (NIR), mirato al cancro, con un sistema di endomicroscopia laser confocale (nCLE) a base di aghi, che viene modificato per rilevare il segnale NIR.

    Le prospettiva che da questa nuova tecnologia

    ‘La capacità emergente di illuminare una singola cellula che potrebbe essere invisibile agli occhi’, ha affermato Gregory T. Kennedy, interno di chirurgia generale all’Università della Pennsylvania, ‘offre una grande possibilità ai pazienti per aumentare le possibilità di una diagnosi precoce, prima che il cancro si diffonda. Questo approccio unico ha il potenziale per migliorare le informazioni che otteniamo dalle biopsie e può aumentare le nostre possibilità di identificare precocemente il cancro’.

    ‘Questa ricerca’, ha affermato Sunil Singhal, capo della divisione di chirurgia toracica, William Maul Measey Associate Professor in Surgical Research e direttore del Center for Precision Surgery presso l’Abramson Cancer Center della Pennsylvania, ‘mette in luce la possibilità di poter identificare e diagnosticare con maggior precisione lesioni che potrebbero essere cancerose, anche molto piccole, e che potrebbero eludere le nostre tipiche capacità diagnostiche. La ricerca per diagnosticare il cancro ai polmoni nelle fasi iniziali è un fulcro della nostra ricerca, dal momento che la diagnosi precoce è così strettamente connessa alle possibilità di successo del trattamento’.

    I ricercatori sperano che questo nuovo imaging possa essere utile nella diagnosi precoce anche di altre tipologie di cancro e, oltre alla sperimentazione per quanto riguarda i tumori del polmone, stanno lavorando per imaging mirati sui tumori del cervello, della mammella, del sarcoma, della testa, del collo e del tratto urinario.

    Sono stati oltre 1.200 i pazienti che, nell’ambito delle ricerche in merito dell’Università della Pennsylvania, si sono sottoposti agli studi clinici e la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato, il 29 novembre del 2021, il Cytalux (pafolacianina), un farmaco di imaging destinato ad assistere i chirurghi nell’identificazione delle lesioni del cancro ovarico. Si tratta infatti di un farmaco progettato per migliorare la capacità di localizzare ulteriore tessuto canceroso ovarico che normalmente è difficile da rilevare durante l’intervento chirurgico.

    Tecnologia di imaging e prevenzione sono dunque sempre più a stretto contatto nella lotta ai tumori.

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