Complice la recente – e sempre attuale – emergenza sanitaria che ci ha precluso molte attività allo “sportello”, nello sbrigare alcune pratiche online potrebbe esservi frequentemente capitato di incontrare la sigla SPID che non certo casualmente gioca, per assonanza di pronuncia, con il termine inglese “speed” che significa veloce.
Acronimo di Sistema Pubblico d’Identità Digitale, SPID compie nel 2020 il suo quarto anno di attività e ha festeggiato questo importante traguardo con una nuova e rinnovata energia.
Ideato nel 2016, SPID è un sistema di riconoscimento con il quale, attraverso un unico nome utente e un’unica password, si può accedere a una serie di servizi online della pubblica amministrazione – da quelli dei comuni dove si possono pagare multe o la TARI, ad esempio, a quelli dedicati ad apposite misure, come il reddito di cittadinanza o il Bonus Vacanze. Tra i servizi abilitati SPID ci sono anche quelli legati alla salute: dall’anagrafe, al Fascicolo Sanitario Elettronico (FSAE), dai servizi INAIL e INPS a quelli del Servizi Sanitario (SESA). A questo link è possibile consultare tutti i servizi accessibili tramite identità digitale.
In parole povere, quindi, SPID identifica un cittadino italiano o uno straniero con permesso di soggiorno e residente in Italia. A seconda della necessità di sicurezza del servizio da utilizzare (ad esempio una transazione economica), al nome utente e password possono essere associate ulteriori verifiche di sicurezza.
In questo articolo vi spieghiamo dove e come richiedere SPID e come attivarlo per accedere ai servizi dedicati.
Cosa serve per ottenere lo SPID
Che si risieda in Italia o all’estero, per avviare la procedura di ottenimento dell’identità digitale occorre avere:
- Documento di identità valido (carta d’identità, passaporto o patente)
- Tessera Sanitaria e/o codice fiscale
- Indirizzo Mail
- Numero di Telefono
Per richiedere lo SPID bisogna avere compiuto 18 anni ed essere cittadini italiani (o stranieri con regolare permesso di soggiorno e residenza in Italia).
Dove si richiede lo SPID
Dopo aver verificato di avere i documenti necessari, il passo successivo è scegliere un identity provider. Cosa sono? Soggetti privati – accreditati da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) – che dopo aver gestito l’autenticazione degli utenti tramite un processo di registrazione sul proprio sito, emettono l’identità digitale rilasciando le credenziali.
Anche se forniscono tutti la stessa cosa, hanno procedure di registrazione differenti e alcuni offrono funzioni a pagamento. Già, perché di base, tutti i gestori di identità digitale si sono impegnati a fornire gratuitamente le credenziali SPID di livello 1 e 2 (ovvero, nome utente + password / nome utente + password + OTP).
Il passaggio forse più macchinoso nel richiedere lo SPID è il riconoscimento, ovvero lo step con cui il provider scelto riconosce l’utente. Si può fare:
- di persona (si prende un appuntamento e si va fisicamente in un luogo, quale dipende dal provider scelto);
- attraverso webcam (quindi, comodamente dalla scrivania. In alcuni casi a pagamento)
- con Carta d’Identità Elettronica, firma digitale o Carta Nazionale del Servizi attiva (serve lettore smart card da collegare a PC);
- tramite apposita App (solo alcuni provider prevedono questo metodo da remoto)
Quale identity provider scegliere?
Gli identity provider tra cui scegliere sono: Aruba, InfoCert, Intesa, Lepida, Namirial, Poste, Sielte, Register.it, Tim. Quali sono i parametri da prendere in considerazione per la scelta?
- Modalità di riconoscimento più comoda;
- Livello di sicurezza di SPID necessario (I, II o III livello, quest’ultimo sempre a pagamento)
- Se si è già cliente di un Identity Provider, la registrazione potrebbe essere semplificata;
- Se si è un cittadino italiano residente all’estero, bisogna prestare attenzione a chi offre il servizio per l’estero.
Dalla comoda tabella che compara le caratteristiche di ciascun identity provider, consultabile sul sito AgID, nella pagina dedicata alla richiesta SPID, si vede, ad esempio, che TIM non offre il servizio per i non residenti in Italia, che Poste e Sielte danno la possibilità di riconoscimento tramite apposita App e Documento di Identità Elettronico (le prime, inoltre, prevedono anche il riconoscimento a domicilio a pagamento) e che Aruba è l’unico provider a non prevedere l’invio del codice OTP (ovvero, il II livello di sicurezza delle credenziali SPID) anche via SMS.
Cos’è il codice OTP
OTP è un codice di accesso temporaneo, una seconda password provvisoria, che arriva per messaggio sul telefono quando si accede ad un servizio tramite SPID. E’ il II livello di sicurezza di cui abbiamo parlato precedentemente, fondamentale se si deve accedere a servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore.
Esiste anche un terzo livello di sicurezza, che consiste in un supporto fisico, ma lo offrono pochi provider (Aruba e Poste, ad esempio).
SPID: una continua crescita
Secondo il sito di AgID, solo nello scorso mese di luglio più di 1 milione di persone hanno attivato il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Una crescita in parte dovuta al considerevole incremento di servizi e bonus accessibili con SPID. Anche la stessa INPS, con la circolare 87 del 17 luglio 2020, comunica di aver individuato nel 1 ottobre la data per avviare il percorso di dismissione del PIN Inps in favore di SPID per l’accesso a molteplici servizi online. Sempre AGID, in una nota spiega che “nel primo semestre del 2020 le identità digitali sono cresciute del 50% rispetto a fine 2019, arrivando a superare a luglio i 9 milioni di utenti attivi”.
I vantaggi di SPID
Sono essenzialmente tre i punti forti di SPID: la semplicità, la sicurezza e la velocità. Semplice perché con un’unica password è possibile prenotare prestazioni sanitarie, gestire iscrizioni scolastiche, accedere alla rete wi-fi pubblica e molto altro; sicuro perché il sistema di identità digitale garantisce la completa privacy, non essendo consentito alcun tipo di profilazione; veloce, infine, perché l’accesso ai servizi di cui necessitiamo si può fare ovunque e da qualunque dispositivo (pc, tablet, smartphone).
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