L’arrossamento oculare è una condizione molto frequente che può destare preoccupazione se non se ne conosce la causa. Per questo abbiamo creato una guida per fare chiarezza sugli occhi rossi: come si presentano, perché accade e cosa fare.
Cosa significa avere gli occhi rossi?
Gli occhi rossi si manifestano con l’arrossamento della parte bianca dell’occhio (la sclera) che diventa insanguinata o, meglio, iniettata di sangue poiché i vasi sanguigni sulla sua superficie si dilatano.
L’origine dell’arrossamento oculare è quindi da individuare nella dilatazione dei vasi sanguigni, che può dipendere da fattori di molteplice natura e gravità.
Infatti, la dilatazione può essere causata da: eventi naturali e non preoccupanti, come: uso prolungato dello schermo o delle lenti a contatto; esposizione eccessiva al sole; secchezza dell’aria; presenza di corpi estranei nell’occhio. O in casi di maggiore gravità, che segnalano la presenza di infiammazioni, come per esempio la congiuntivite.
Quali sono le cause?
Come accennato nel paragrafo precedente, le cause di arrossamento oculare variano di natura e, in genere si tratta di cause lievi che non necessitano di particolari cure e che possono passare col riposo degli occhi, associato ad un uso abbondante di lacrime artificiali.
Mentre, nei casi più gravi, gli occhi rossi possono essere uno dei sintomi di un’infezione o un’allergia in corso, che normalmente provoca anche altri sintomi correlati, come: prurito o dolore alla vista. In questi casi è opportuno rivolgersi ad un oculista o, comunque, al proprio medico curante che provvederà ad individuare il disturbo in atto e la cura adeguata.
Vediamo quali sono le cause più frequenti di arrossamento oculare:
Uso prolungato dello schermo
I tuoi occhi possono riempirsi di colore rossastro in seguito ad un utilizzo prolungato dello schermo. Questa causa, spesso sottovalutata, si registra con elevata frequenza data la grande quantità di tempo che tutti noi passiamo di fronte ai dispositivi elettronici, come pc, tablet e smartphone. Oggi, infatti, questi strumenti sono entrati a far parte della nostra routine, fornendoci numerose soluzioni e facilitando molte attività quotidiane.
D’altra parte, però sono emersi alcuni lati negativi, tra cui il loro effetto dannoso alla salute, che causa una serie di rischi per la persona. In particolare l’aumento dell’uso dei computer ha portato parallelamente anche una crescita del numero di pazienti che manifestano disturbi oculari, e questo ovviamente interessa tutti coloro che lavorano con questo strumento e che, quindi, sono maggiormente sottoposti allo schermo luminoso.
In questi casi, come fare?
Per evitare di danneggiare la propria vista, uno studio pubblicato sul Journal of Clinical and Diagnostic Research e reperibile su Pubmed ha indagato i fattori responsabili dell’avvento dei danni oculari negli utenti di computer, così da poter individuare il comportamento ottimale per non affaticare la vista durante l’utilizzo del pc. Tra i consigli più utili troviamo:
- mantenere una distanza visiva adeguata dallo schermo, che per schermi di dimensioni 15-17 pollici dev’essere tra i 50 e i 70-80 cm;
- mantenere il livello degli occhi sopra la parte superiore dello schermo: lo schermo dev’essere posizionato leggermente più in basso dell’altezza degli occhi;
- i riflessi dello schermo devono essere evitati o comunque ridotti al minimo, poiché rendono difficoltosa la lettura (utilizzare schermi antiriflesso e regolare i livelli di luminosità in base al luogo di lavoro);
- fare pause frequenti, in generale è consigliata una pausa di 15 minuti ogni 2 ore.
Questi sono solo alcuni degli accorgimenti che, se attuati simultaneamente e con costanza, sono in grado di ridurre i disturbi oculari, evitando di incorrere nell’arrossamento degli occhi.
Uso prolungato delle lenti a contatto
L’arrossamento oculare può dipendere anche dall’utilizzo delle lenti a contatto che, se indossate per troppe ore consecutive o indossate durante il sonno, potrebbero disturbare l’occhio, così come le lenti non sufficientemente sterilizzate.
In questo caso, si consiglia di togliere le lenti e inserire alcune gocce di lacrime artificiali, che aiuteranno ad evitare la secchezza oculare. Se però il rossore continua, allora è opportuno rivolgersi al medico, che provvederà a individuare il disturbo specifico del paziente.
Esposizione al sole
Gli occhi possono diventare rossi in seguito ad una prolungata esposizione al sole. In questo caso, come in quello precedente è possibile ricorrere alle lacrime artificiali. Se queste non riescono ad alleviare il rossore, allora è doveroso rivolgersi al medico curante o direttamente al proprio oculista.
Congiuntivite: la più temuta
La causa più temuta e conosciuta di arrossamento oculare è la congiuntivite, ossia l’infiammazione della congiuntiva, la mucosa trasparente che ricopre la superficie interna delle palpebre e la superficie anteriore del bulbo oculare. La congiuntiva svolge il ruolo importante di rivestimento e protezione del bulbo oculare e, in caso di infiammazione, questa sua funzione può essere compromessa.
La congiuntivite è una causa comune di arrossamento oculare e si può manifestare sia interessando un occhio solo, che entrambi. Esistono due tipologie di congiuntivite responsabile del disturbo oculare, ovvero:
- Congiuntivite infettiva: (o occhio rosa) è un’infezione causata da virus, batteri o parassiti che infettano la congiuntiva. Si tratta di un’infezione altamente contagiosa e facilmente trasmissibile, per questo si consiglia una buona igiene, che aiuta a prevenire la trasmissione di questo tipo di infezioni. Il soggetto affetto da congiuntivite infettiva presenta non solo rossore ma anche lacrimazione ricorrente e secrezioni. In caso di congiuntivite occorre contattare il proprio medico, che potrebbe somministrare colliri antibiotici per curare l’infezione;
- Congiuntivite allergica: è causata da una reazione allergica. Il soggetto affetto da questa infiammazione manifesta arrossamento oculare, prurito, gonfiore, lacrimazione e secrezioni oculari. La congiuntivite allergica oculare può essere stagionale o annuale (perenne). È stagionale quando causata da spore di polvere o alberi, erba o polline delle graminacee e, per questo, si manifesta in primavera e nel periodo iniziale estivo e autunnale; mentre è perenne quando si verifica tutto l’anno e, in questo caso, è causata dagli acari della polvere o dal pelo di specifici animali. Anche per la congiuntivite allergica, come per quella infettiva si consiglia di contattare il proprio medico curante che, oltre a colliri e lacrime artificiali, può prescrivere l’uso di un collirio antistaminico.
Corpi estranei nella cornea
La cornea è una membrana trasparente che riveste la superficie anteriore dell’occhio. Questa può incorrere in alcune lesioni, come graffi (abrasioni), o corpi estranei.
Una causa comune di abrasioni corneali è dovuta alle lenti a contatto che, come abbiamo visto, potrebbero non essere adeguatamente sterilizzate, indossate troppo a lungo o rimosse con poca attenzione. Altri possibili fattori che provocano spesso abrasioni sono: rami di alberi, unghie, spazzole per capelli.
Oltre all’arrossamento degli occhi, altri sintomi comuni di queste condizioni sono: lacrimazione, dolore e sensazione di avere qualcosa nell’occhio. Anche nei casi più gravi non si tratta di problematiche di cui preoccuparsi: è sufficiente individuare la cura adeguata che, normalmente, prevede la rimozione del corpo estraneo dalla cornea e la somministrazione di antibiotici (questo anche per le abrasioni).
Cause meno comuni
Esistono poi alcune cause più gravi ma anche meno comuni. Tra queste troviamo: ulcere corneali, cheratite da herpes simplex, herpes zoster oftalmico, glaucoma ad angolo chiuso, uveite anteriore e sclerite. Nello specifico si tratta di:
- ulcere corneali: infezioni oculari che causano una piaga aperta infetta sulla cornea. Queste possono essere causate da lenti a contatto, traumi, malattie, farmaci o carenze nutrizionali;
- cheratite da herpes simplex: infezione oculare causata dal virus dell’herpes simplex (questo si manifesta generalmente nei bambini);
- herpes zoster oftalmico: infezione oculare provocata dal virus varicella-zoster, il virus che causa la varicella;
- glaucoma ad angolo chiuso: appartiene alla famiglia dei glaucomi, un gruppo di disturbi oculari caratterizzati dal danno progressivo del nervo ottico, che porta alla perdita definitiva della vista. Nel dettaglio il glaucoma ad angolo chiuso è molto raro e accade quando i canali del drenaggio negli occhi si ostruiscono o si coprono, a causa dell’angolo troppo acuto tra iride e cornea;
- uveite anteriore: infiammazione della parte anteriore del tratto uveale (ovvero l’area della mucosa pigmentata interna all’occhio);
- sclerite: infiammazione grave della sclera (il rivestimento fibroso esterno dell’occhio, di colore bianco) che può compromettere la funzione visiva.
Si tratta di casi di elevata gravità per l’apparato visivo, che si manifestano con bassa frequenza.
Per concludere
Giunti alla conclusione del nostro viaggio oculare, abbiamo compreso che “avere gli occhi rossi” deriva dalla dilatazione dei nostri vasi sanguigni, che causa l’arrossamento oculare della parte bianca dell’occhio (la sclera).
Come abbiamo visto, le cause che comportano la dilatazione dei vasi sanguigni possono essere molteplici e, generalmente, non si tratta di casi gravi. Può succedere, però, che si vada incontro a infezioni o reazioni allergiche significative, che potrebbero compromettere la nostra capacità visiva. Per questo motivo è bene non sottovalutare l’arrossamento oculare che, se persiste anche in seguito all’utilizzo di lacrime artificiali, richiede il parere di una figura specializzata o, quando non possibile, del proprio medico curante.
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