Perché si “gonfiano” le tonsille?

Tonsillite: quali sono le cause delle tonsille gonfie

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    È una condizione molto comune, soprattutto nei più piccoli: la tonsillite è un’infiammazione delle tonsille dovuta a virus o batteri. Si riconosce per il gonfiore delle tonsille, che si trovano esattamente nella parte posteriore della gola: queste ghiandole sono utili per la difesa del nostro organismo perché producono globuli bianchi e servono proprio a difendere e combattere contro virus e batteri.

    Tonsille gonfie: i sintomi

    Avere le tonsille gonfie non significa solo avere fastidio e dolore alla gola (causato proprio dal rigonfiamento di queste ghiandole), ma porta anche altri disturbi legati al cavo orale. Ad esempio, con le tonsille gonfie avvertirai anche:

    • Mal di gola intenso
    • Difficoltà a deglutire
    • Placche (che rendono ancora più difficile la deglutizione)
    • Febbre (in alcuni casi le tonsille infiammate possono portare anche a febbre, brividi, mal di testa e debolezza)
    • Linfonodi ingrossati
    • Dolori addominali

    Questi sintomi possono provocare altri disturbi legati al gonfiore delle tonsille come disturbi del sonno e apnee notturne, dovuti alla difficoltà di deglutire e di respirare correttamente.

    Le cause delle tonsille gonfie

    I motivi per cui le tonsille si gonfiano sono molteplici, solitamente da ricondurre a microrganismi che infettano la zona del cavo orale, passando dal naso o direttamente dalla bocca; possono essere virus o batteri.

    • Virus: quello dell’influenza o parainfluenzali, l’adenovirus o il virus del morbillo
    • Batteri: come quello dello streptococco e stafilococco

    Ciò avviene perché le tonsille sono come un filtro tra i microrganismi e il corpo: quando vengono in contatto con questi virus e batteri si attivano generando globuli bianchi  e causando un’infezione alle tonsille, che si ingrossano e provocano i sintomi che abbiamo visto precedentemente.

    È facile che il virus o il batterio che ha causato il gonfiore delle tonsille (e il resto dei sintomi) sia contagioso: starnuti, colpi di tosse e tutte le micro-particelle di acqua che escono dal naso e dalla bocca possano andare a infettare un’altra persona, diffondendo nell’ambiente queste piccole gocce di acqua o entrando in contatto direttamente con una persona con la tonsillite o con oggetti precedentemente toccati da questa persona.

    Come si curano le tonsille gonfie?

    Le tonsille gonfie, tendenzialmente, non sono sinonimo di disturbi gravi e tendono a guarire nell’arco di qualche giorno (4-5 giorni), tuttavia è sempre importante non sottovalutare i sintomi e recarsi dal medico, soprattutto in presenza di placche; in quel caso è consigliato l’uso dell’antibiotico.

    Le tonsille gonfie e irritate diventano potenzialmente pericolose se vengono trascurate: l’infezione batterica potrebbe estendersi, così, ad altre parti del corpo e causare altri tipi di infiammazione (come la pielonefrite, l’infiammazione dei reni) o colpire le articolazioni, il cuore o il sistema nervoso e causare danni più seri alla salute.

    Tuttavia, le tonsille gonfie dovute a infezioni virali tendono a guarire e a tornare alla loro regolare funzione in qualche giorno grazie all’uso di trattamenti e cure specifiche. Inoltre, esistono dei rimedi naturali e delle buone abitudini che possono aiutare a velocizzare la guarigione e ad affievolire i fastidiosi sintomi nell’immediato:

    • Acqua e sale: un modo facile e utile contro le tonsille gonfie e la tonsillite è fare gargarismi con acqua e sale. Sono consigliati anche più volte al giorno perché aiutano l’organismo a contrastare i batteri, disinfettando il cavo orale.
    • Zenzero: questa radice è un ottimo antinfiammatorio (infatti è usato spesso contro il raffreddore e il mal di gola) sia sotto forma di tisane, che di caramelle. Si può anche scegliere di grattugiarlo nell’acqua o nel succo di limone.
    • Limone: il succo di limone è un altro ingrediente naturale particolarmente utile per sfiammare il cavo orale. Fare sciacqui con questo succo, acqua tiepida e miele è un rimedio perfetto contro l’infiammazione.
    • Idratazione: non tenere la gola idratata porta a seccare la bocca e ad aumentare fastidi e dolori. Per questo è consigliato bere acqua, tisane e brodi per mantenere la gola idratata ed evitare che si secchi.
    • Cibi probiotici: un’alimentazione corretta è sempre un aiuto all’organismo per incrementare il processo di guarigione. In caso di tonsille gonfie sono consigliabili cibi probiotici e ricchi di vitamine, come yogurt magro senza zuccheri, spinaci, mandorle e frutta (ad esempio fragole, kiwi e agrumi, ricchi di vitamina C e A).
    • Igiene orale: prendersi cura della bocca e del cavo orale è fondamentale: lavare i denti, fare gli sciacqui con colluttori e passare il filo interdentale è sempre una buona abitudine per favorire la guarigione e prevenire complicazioni alla salute.

    Oltre a questi rimedi naturali, possono essere prescritti dal medico dei farmaci in base alla sintomatologia associata:

    • Antibiotici: se le tonsille gonfie sono causate da un’infezione batterica il medico potrebbe prescrivere antibiotici per combattere l’infezione.
    • Antidolorifici e antinfiammatori: farmaci come ibuprofene o paracetamolo possono aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione associate alle tonsille gonfie, anche attraverso spray o soluzioni saline (soprattutto contro il mal di gola).
    • Antistaminici: se le tonsille gonfie sono causate da una reazione allergica vengono prescritti antistaminici.
    • Altri farmaci, come i decongestionanti, possono aiutare in caso di tonsille gonfie associate a congestione nasale.

    Alcune persone sono più predisposte di altre a soffrire di tonsille gonfie o ad avere tonsillite acute, mentre altre presentano tonsille molto grandi: in questi casi si può ricorrere anche alla rimozione delle tonsille, indicata soprattutto per chi soffre di tonsillite cronica o aggravata. Ed è consigliata soprattutto quando la terapia antibiotica risulta inefficace o il paziente ha grandi difficoltà a deglutire e ingoiare ogni qualvolta l’infiammazione si ripresenta.

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