Togliersi le tonsille: come e perché

Curare la tonsillite con l’ablazione controllata

donna si tiene le tonsille

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    Le nostre tonsille possono infiammarsi facilmente, ingrandendosi e causando dolore alla gola e all’orecchio. In alcuni casi, diventa davvero difficile deglutire e mangiare. Quando questo accade – e dopo aver provato una corretta cura antibiotica – con il lungo protrarsi dell’infiammazione la cosa migliore è consigliare la rimozione delle tonsille. Vediamo come e perché è consigliato togliersi le tonsille.

    Tonsillite acuta

    La tonsillite acuta è la forma più estrema di infiammazione delle tonsille palatine, le quali risiedono nell’orofaringe, vicino all’ugola. Le tonsille palatine hanno lo scopo di proteggere le vie respiratorie in età infantile, quando ancora l’apparato delle vie aree deve formarsi e crescere. Con l’età, tuttavia, le tonsille si atrofizzano progressivamente.
    La causa dell’infiammazione delle tonsille è dovuta alla presenza di virus, solitamente Adenovirus e Rhinovirus (conosciuti come i virus del raffreddore) che si replicano facilmente e provocano dolore, o dalla presenza di batteri come la famiglia dello Streptococco, in particolare lo streptococco β emolitico di gruppo A (più raro).

    Nei casi più comuni di tonsillite, questa può dare febbre (e conseguenti dolori articolari), mal di gola, e male all’orecchio. In casi di tonsillite acuta, si può notare la presenza di piccole “placche” sulle tonsille, ossia delle macchie bianche sintomo della presenza del virus.

    La tonsillite si può curare completamente nel giro di pochi giorni tramite terapia antibiotica, ma qualora l’infiammazione dovesse tornare e persistere ripetutamente, impedendo il perfetto stato di salute e le attività quotidiane del paziente, viene suggerito di togliere le tonsille tramite asportazione chirurgica del tessuto linfatico.

    Perché togliersi le tonsille

    La rimozione delle tonsille viene consigliata su pazienti che subiscono sovra infezioni in modo continuativo, che presentano tonsille molto grandi o che sono affetti da malattie rare.

    Il ritorno continuo della tonsillite si può definire “tonsillite cronica e/o aggravata” e normalmente si definisce se sono presenti più di 7 episodi all’anno, più di cinque episodi annuali per due anni consecutivi, più di 3 episodi all’anno per tre anni consecutivi. 

    La rimozione delle tonsille si consiglia, soprattutto, quando la terapia antibiotica risulta inefficace o il paziente ha forti difficoltà a deglutire e ingoiare ogni qualvolta l’infiammazione si ripresenta. I pazienti più affetti da tonsillite sono bambini in età compresa dai 3 ai 15 anni, là dove le tonsille svolgono il ruolo più importante di protezione delle vie respiratorie e non sono ancora soggette ad atrofia.

    In casi rari, è consigliato togliere le tonsille anche per chi presenta un tessuto linfatico molto grande che ostacola la respirazione corretta (soprattutto di notte). Anche in presenza di tumore alla gola, talvolta è necessario rimuovere le tonsille per evitare che vengano colpite.

    Ablazione controllata

    La rimozione delle tonsille avviene principalmente tramite tonsillectomia, in anestesia generale. Questo intervento è tra i più eseguiti nei Paesi Occidentali sui pazienti pediatrici, nonostante le ultime indicazioni siano quelle di ricorrere all’intervento chirurgico solo in casi davvero necessari. Questo perché la fase postoperatoria è molto impattante sul fisico del bambino, e richiede un’alimentazione stretta e riposo assoluto per almeno 15 giorni. Senza pensare ai tempi di smaltimento dell’anestesia generale, che a volte può dare effetti collaterali. 

    Tuttavia, negli ultimi anni le tonsille possono essere rimosse tramite una nuova tecnologica detta “ablazione controllata” (Controlled ablation): tale modalità si basa tramite uno strumento che sostituisce il bisturi detto “coblator”, il quale produce gas ionizzato che dissolve i tessuti molli e li aspira velocemente. In questo modo, l’impatto sull’organismo è minimo: i tessuti adiacenti non sanguinano, la parte linfatica del tessuto viene asportata e la sua capsula interna viene ripulita da virus e batteri, senza esporre il muscolo della loggia tonsillare (come in una tradizionale tonsillectomia).

    Grazie alla tecnica dell’ablazione controllata, i rischi post operatori (come sanguinamento e dolore) sono al minimo e il ricovero può essere ridotto fino a 6 giorni. In questo modo, la vita del bambino può riprendere facilmente dopo poche settimane e anche i genitori possono tornare ai loro impegni e alla loro vita sociale in tranquillità. 

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