Le tartarughe di terra o testuggini, fanno parte della famiglia dei Testudini, sono rettili molto docili e tranquilli, al mondo esistono oltre 60 razze ognuna con le sue caratteristiche e peculiarità.
Considerati tra gli animali più longevi tra i vertebrati, vivono in media tra i 70-80 anni ma in alcuni casi possono andare oltre i 120. Sono muniti di una corazza in cui la tartaruga può far rientrare la totalità del suo corpo, una caratteristica che li distingue dagli altri rettili. La parte superiore del guscio ha una forma convessa ed è chiamata carapace, mentre quella inferiore piastrone.
Famose per la loro lentezza, le tartarughe sono animali estremamente sensibili e se avete intenzione di adottarne una, è importante conoscere i loro bisogni e caratteristiche.
In quale habitat vivono le tartarughe?
In Italia, le tartarughe di terra più diffuse sono quelle mediterranee. La loro casa è la foresta di querce con tappeti di foglie in cui poter scavare e trovare riparo dal sole. Amano gli ambienti caldi ma non troppo, la temperatura ideale non va oltre il 26° di giorno e oltre i 18° di notte.
Per vivere bene le testuggini hanno bisogno di stare immerse nella natura, per questo gli esperti sconsigliano l’adozione se non si ha a disposizione un giardino, ma questo non significa che non possiamo ricreare anche all’interno delle nostre case un habitat per loro congeniale.
La vita delle tartarughe dentro e fuori casa
In linea generale possono vivere in entrambe le situazioni ma il clima in cui crescerà determina la qualità della vita dell’animale. Prima di decidere se lasciare la tartaruga dentro o fuori casa, è importante valutare tutti gli aspetti legati a queste scelte.
Per cominciare è bene chiarire che l’allestimento dell’habitat dipende dalla specie che scegliamo, può essere più o meno o umido, e con temperature differenti.
Esterno
L’esterno è il luogo perfetto in quanto molto più simile all’habitat naturale, sempre se il nostro giardino è illuminato dal sole per la maggior parte della giornata, l’ideale è un’esposizione verso sud.
È importante individuare una zona temperata in cui sia possibile costruire un recinto di almeno 1,5 m quadrati per dare loro la possibilità di muoversi liberamente al riparo da eventuali predatori.
Le tartarughe amano scavare, sarà quindi fondamentale piantare in profondità il recinto e predisporre un substrato con almeno 15 cm di terra ben asciutta e allestire zone prive di erba.
Questo perché troppa umidità può provocare problemi respiratori e infezioni. Da evitare anche materiali come la corteccia perché impedisce alla tartaruga di scavare.
Interno
Adottare un animale è sempre un’emozione e spesso l’ambiente in cui lo andiamo a inserire non è congruo. Ci concentriamo troppo sul nuovo arrivato lasciando in secondo piano l’habitat in cui si ritrova a crescere e vivere. Dentro casa dobbiamo impegnarci al massimo per ricreare un ambiente quanto più naturale possibile per assicurare alla nostra tartaruga una buona qualità della vita.
Crea dentro casa il clima ideale per le tartarughe in 3 semplici step.
Come abbiamo già detto, la tartaruga mediterranea ama il caldo ed essendo un animale libero che vive all’aperto, è importante costruire un terrario che vada incontro a tutte le sue esigenze e ricreare un habitat quanto più fedele possibile a quello naturale.
1) Riproduci la luce solare: inserisci nel terrario una lampada riscaldante in ceramica sotto la quale la tartaruga può riscaldarsi, soprattutto durante il processo digestivo. L’ideale è una lampada UVB da almeno 5W per produrre luce e calore 12-14 ore al giorno.
2) Mantieni la giusta temperatura: è importante verificare che la temperatura non superi i 26° (le tartarughe non sopportano il troppo caldo), installa un termostato per assicurarti che non ci siano eccessive oscillazioni.
3) Tieni sotto controllo l’umidità: anche l’umidità gioca un ruolo cruciale e in generale va tenuta attorno al 50-60%. Se per esempio viviamo in un posto freddo in cui siamo costretti a usare molto i riscaldamenti che seccano l’aria, è necessario installare un piccolo deumidificatore nel terrario.
Come costruire il terrario
Prendendo sempre come esempio la tartaruga nostrana cerchiamo di creare un terrario il più grande possibile e dotato di lampada UVB per riprodurre artificialmente la luce del sole, riscaldare l’ambiente ma anche per ricreare l’alternanza giorno/notte.
Prediligi quelli a cassetta fatti di legno con pareti alte da 15 a 35 cm. In linea generale deve essere lungo almeno 8 volte la tartaruga che in media da adulta misura 15-20 cm. Evita legno di cedro o di pino in quanto contengono sostanze acide nocive per la tartaruga.
Sul fondo predisponi in modo uniforme della sabbia mista a torba (o terriccio) e fieno per avere varietà nel suolo e permettere alla tartaruga di poter scavare.
Il terrario deve essere spazioso e ben organizzato con una zona per il risposo, una dedicata al cibo e una per l’acqua. Oltre a scavare, le tartarughe amano nascondersi, è importante quindi creare un rifugio dove possono trovare riparo ogni volta che ne sentiranno la necessità. Anche una semplice scatoletta può funzionare.
Non dimenticare di inserire anche piante foraggere per fornire cibo fresco e nutriente alla vostra tartaruga e una bacinella bassa colma di acqua fresca (le tartarughe di terra annegano facilmente) il cui livello non deve sommergere il carapace.
Se in casa abbiamo a disposizione ampi spazi, l’ideale è costruire un vero e proprio tavolo per le tartarughe. Una soluzione semplice e allo stesso tempo economica è servirsi di un armadio senza ante o una libreria senza ripiani adagiata sul pavimento con l’apertura rivolta verso l’alto.
Ricordati di tenere pulito il terrario cambiando regolarmente il substrato e assicurati che acqua e cibo siano sempre a disposizione.
Cosa mangia la tartaruga?
In generale tutte le tartarughe di terra sono erbivore, ma la loro alimentazione varia a seconda della specie.
Quelle mediterranee seguono una dieta prevalentemente vegetariana e si nutrono di erbe che trovano nei campi e ogni tanto possono ingerire qualche insetto o lumachina.
Abbonda quindi il terrario con erbe e piante da foraggio, limita invece la quantità di verdure. La frutta va limitata al minimo in quanto non garantisce il giusto apporto di calcio e può causare problemi intestinali. La dieta ideale deve essere povera di grassi e al tempo stesso ricca di fibre, vitamine e minerali.
Se notiamo che la tartaruga lascia degli avanzi di cibo, significa che non è di suo gradimento. È importante osservare tutti comportamenti per capire quali sono i cibi che predilige.
Ricorda che essendo erbivore, le tartarughe di terra nostrane non mangiano:
- carne e pesce
- dolci
- pane
- latticini
- pasta
- semi
Il letargo della tartaruga: naturale e controllato
Con l’arrivo della stagione invernale le tartarughe vanno in letargo per poi risvegliarsi in primavera. Vivendo grazie al calore e alla luce del sole durante l’inverno non ne hanno abbastanza, ecco che vanno in letargo rallentando il proprio metabolismo e riducendo al minimo le funzioni vitali.
Letargo naturale: come avviene?
Il letargo delle tartarughe può durare fino a 20 settimane. Comincia a ottobre quando l’animale riduce la quantità di cibo che ingerisce e svuota l’intestino per potersi interrarsi (in generale nel mese di novembre) e rimanere “dormiente” fino al risveglio in primavera (aprile).
È importante che l’intestino sia vuoto per evitare che durante il sonno il cibo all’interno del corpo vada in putrefazione causando danni all’apparato digerente.
Letargo domestico, come fare?
Se il letargo avviene in casa allora parliamo di letargo controllato dato che la temperatura delle nostre abitazioni rimane costante e le ore di luce vengono determinate dalla lampada che abbiamo installato nel terrario.
In questo caso è necessario ridurre gradualmente l’alimentazione della nostra tartaruga, farle fare bagni tiepidi per aiutare l’intestino a svuotarsi e costruire un riparo in cui possa riposare indisturbata durante i mesi di inattività.
Una soluzione semplice ma funzionale è posizionare la tartaruga in una scatola piena di terriccio e foglie secche in cui possa scavare e interrarsi. Questa deve essere posta all’interno di un’altra scatola riempita con fogli di giornale per creare il giusto isolamento termico.
La temperatura dovrà essere compresa fra i 5 e 7 gradi. Questo perché con un clima troppo mite la tartaruga non andrà in letargo ma in uno stato di ipotermia che conduce alla morte.
Con l’arrivo della primavera invece, vanno effettuati ripetuti bagni tiepidi per reidratarla, stimolare il risveglio e la nutrizione.
Come gestire il letargo nel giardino di casa?
Nel caso in cui la temperatura nel giardino scende sotto i 5 gradi è necessario spostare la tartaruga in un ambiente chiuso come per esempio una cantina dove le temperature non sono mai eccessive. Proprio come per il letargo controllato è importante creare un giaciglio in cui possa scavare e interrarsi per rimanere coperta fino al risveglio in primavera.
In conclusione: tartarughe in casa SI o NO?
Considerando la natura di questi rettili, gli esperti consigliano di allevarli all’aperto, questo però non esclude a priori la possibilità di farli crescere in casa insieme a noi.
Sicuramente in esterno e con le giuste temperature è più facile prendersene cura, al contrario in casa dobbiamo assicurarci di ricreare un habitat quanto più simile possibile a quello naturale per garantire alla nostra tartaruga una buona qualità della vita.
Molti credono che basti un terrario di piccole dimensioni e vivono nella convinzione che le tartarughe non si muovano molto. Niente di più sbagliato. Sono molto attive durante la sera e la mattina e durante le ore più calde della giornata restano ferme nascoste nei loro giacigli per ripararsi dalla calura.
Un buon padrone conosce tutte le caratteristiche del rettile che ha scelto di adottare e di conseguenza anche tutte le sue necessità.
Se sei in difficoltà affidati all’aiuto di un professionista per trovare il terrario giusto per la tua tartaruga e vedrai che, con le giuste attenzioni, potrai garantire una buona qualità della vità anche fra le mura di casa.
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