Tartaruga di terra: cosa dobbiamo sapere per prendercene cura

Di cosa tenere conto rispetto ad alimentazione, habitat e periodo di letargo

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    Le tartarughe sono animali affascinanti: longeve, pacifiche e, se parlassero la nostra lingua, anche sagge. Adottare una tartaruga di terra, o testuggine, non è una cosa semplice: la vita media è di 70 anni e gran parte del suo stato di salute si gioca attorno all’alimentazione. Esistono diversi accorgimenti che una persona può mettere in pratica per prendersene cura

    Le tre razze più diffuse sono la testuggine greca, la testuggine marginata e la testuggine hermanni, nome preso dallo studioso francese che l’ha individuata. Quest’ultima razza è la più comune nelle aree mediterranee europee, quindi anche in Italia. Riconoscibile dalle due placche sopra la coda, è lunga mediamente 18 cm, prevalentemente erbivora e con abitudini diurne. Se curata a dovere, può arrivare anche ai 100 anni di età!

    Curare l’habitat  della tartaruga

    Il primo passo è creare un ambiente che sia confortevole e allo stesso tempo favorevole per la crescita della tartaruga. 

    Idealmente, la piccola testuggine ha bisogno di uno spazio caldo e asciutto, esposto direttamente alla luce solare, con un substrato di terriccio, sabbia e argilla di almeno 30 cm.

    Se la tartaruga sta all’aperto

    L’opzione più semplice, per questo, sarebbe creare un luogo simile in giardino. Recintiamo un’area di almeno 2 mq, anche sopra, affinché uccelli e possibili predatori non possano entrare. Cospargiamo l’area di sabbia e argilla e posizioniamo qualche ramoscello in verticale insieme ad una bacinella, dove la tartaruga potrà fare il bagno ogni volta che ne sentirà la necessità.

    L’area recintata dovrà tenere conto delle zone d’ombra, dove la tartaruga andrà a posizionarsi quando sentirà che la sua temperatura corporea è salita eccessivamente. In tal senso, possiamo pensare di costruire una piccola tettoia o un piccolo rifugio con balle di fieno dentro alla recinzione, così l’animale potrà ripararsi dalla pioggia.

    Se la tartaruga sta al chiuso

    Se non possediamo uno spazio privato all’aperto e dobbiamo procurarci un terrario da tenere in casa, una lampada a raggi UV-B diventa imprescindibile. Con questa sopperiamo alla carenza di luce solare, che stimola la formazione di calcio del carapace, la corazza della tartaruga. Di base, la temperatura dell’ambiente in cui la tartaruga vive non deve mai scendere sotto i 16° di notte o sotto i 20° di giorno.

    Cosa mangia una tartaruga di terra?

    Come accennato, le razze più comuni di tartarughe di terra sono sostanzialmente erbivore, amano le piante fresche . Prediligono:

    • tarassaco
    • crescione
    • erba medica
    • trifoglio
    • pale di fico d’india, cui vanno tolte le spine
    • cicoria
    • radicchio

    Attenzione: se vive all’aperto, la tartaruga strappa direttamente da terra foglia, erbe selvatiche e piante che trova, dobbiamo quindi controllare cosa cresce dentro il loro recinto.

    In alcuni casi, possiamo nutrirle con piccoli frutti come fragole, lamponi, more e ciliegie ma senza esagerare perché la digestione, per la tartaruga, diventa più complessa.

    Cosa fare durante il letargo

    Quando arriva il mese di ottobre, in autunno, le tartarughe di terra vanno in letargo. Fino a marzo, entrano in uno stato di sonnolenza profondo durante il quale non hanno bisogno di alimentarsi, anzi, arrivano a perdere quasi il 5% del peso corporeo iniziale. Durante questo periodo di sonno, vengono bruciati i grassi accumulati nei mesi precedenti.

    Se la nostra tartaruga vive in giardino, e noi abitiamo in una zona mite, generalmente farà tutto da sola, interrandosi mano a mano fin quando non sentirà di essere nel substrato migliore. L’importante, con le tartarughe in cattività, è prepaprare l’animale al digiuno dei mesi di letargo: iniziare un mese prima a diminuire gradualmente la quantità di cibo, così avranno lo stomaco vuoto quando si addormenteranno.

    La temperatura non deve scendere sotto i 5°. Alla fine dell’inverno, quando le temperature cominciano a salire, il risveglio delle tartarughe interrate avviene naturalmente.

    Quando le condizioni naturali non ci vengono incontro, dobbiamo far fare all’animale un letargo controllato. Possiamo mettere la tartaruga in scatole di cartone o cassette di materiale multistrato riempite con terriccio, paglia e argilla e le lasciamo in un garage o in una cantina, in un luogo fresco dove non arriva troppa luce solare. In questo caso, sarà nostra premura attivare il risveglio dal letargo quando si avvicina la primavera.

    Due consigli extra

    Se adottiamo un cucciolo di tartaruga di terra, ricordiamoci di immergerlo in acqua, tenendo la testa fuori, almeno due volte a settimana. Non sapendo di doverlo fare autonomamente ancora, ha bisogno del nostro intervento per rimanere idratato a dovere.

    Nel caso volessimo prendere più tartarughe di terra, due accorgimenti:

    • se vogliamo maschi e femmine, per una pacifica convivenza è bene prendere almeno 2 femmine per ogni maschio;
    • se abbiamo due maschi, è meglio organizzare due ambienti diversi per ognuno, così non si scontreranno.

    Fonti

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