I tipi di pillole anticoncezionali

I principi attivi delle pillole anticoncezionali, a base di ormoni steroidei, richiedono la presenza di molteplici formulazioni al fine di poter modulare il trattamento in funzione delle caratteristiche della paziente

tipi pillole anticoncezionali

Sommario
    Tempo di lettura Tempo di lettura terminato
    0
    Time

    La pillola anticoncezionale è ormai diventata un farmaco di uso comune, la cui importanza non solo risuona sui libri di medicina ma anche su quelli di storia, visto l’enorme spinta rivoluzionaria che ha avuto nella cultura quotidiana di milioni di persone, a partire dagli anni 60’ del secolo scorso.

    Gli aspetti scientifici del vivere di tutti i giorni, certe volte sono anche i più complessi e i principi attivi della pillola contraccettiva funzionano grazie a meccanismi ormonali abbastanza complessi, oltre che anche molto diversi da tipo di composto usato.
    Vediamo di approfondire al meglio l’argomento.

    La pillola contraccettiva

    Il bilancio ormonale di una donna in età riproduttiva è caratterizzato, se volessimo semplificare molto l’argomento, da due principali classi di sostanze:

    • Ormoni Progestinici: tra i quali spicca il Progesterone, prodotto da una struttura apposita dell’ovaia che si forma dopo l’ovulazione
    • Ormoni Estrogeni: il cui ormone più importante è l’Estradiolo ed è prodotto dalle ovaie

    Tutti gli specifici ormoni che fanno parte di entrambi questi gruppi di molecole sono composti che derivano dal colesterolo, pertanto sono formati da anelli circolari di carbonio e sono altamente insolubili.
    Nell’arco dei 28 giorni di un ciclo mestruale, la produzione di Progestinici e Estrogeni oscilla secondo degli andamenti lineari che si ripetono ciclicamente ogni mese.
    Entrambe queste molecole però si ritrovano con una concentrazione massimale in due precisi momenti del ciclo ovarico:

    • 14° giorno: picco di concentrazione di estrogeni che indica all’ovaia di espellere l’ovulo
    • Inizio 4^ settimana: picco di progesterone che ha il compito di modificare l’utero al fine di ospitare un’eventuale gravidanza.

    Quello che è importante da sapere per capire il funzionamento della pillola anticoncezionale è che i picchi di estradiolo e progesterone sono regolati dal cervello, precisamente dall’ipofisi che secerne due messaggeri chimici chiamati FSH e LH (ormone follicolo stimolante e ormone luteinizzante) rispettivamente responsabili della sintesi del FSH e dell’LH.
    Questi ormoni ipofisari comandano la sintesi di quelli ovarici e questi ultimi quando raggiungono il loro picco, diventano talmente concentrati che riescono a impedire la sintesi di FSH e LH in un processo chiamato “a feedback”.
    La pillola contraccettiva è un piccolo pacchetto di ormoni estrogeni o progestinici o anche entrambi insieme, che il corpo riceve dall’esterno e che per un concetto di economia biochimica viene usato senza pensarci due volte dal metabolismo: è come se il corpo si accorgesse di avere un introito passivo di ormoni estrogeni e progestinici e di conseguenza decidesse di risparmiare l’energia che serve per produrli, così mette in pausa la produzione di FSH e LH in modo che a sua volta essi impediscano la produzione di Estrogeni per la maturazione dell’ovulo.

    Tipi di pillole anticoncezionali

    I tipi di pillole contraccettive si differenziano per la loro composizione chimica, nella fattispecie sulla quantità di estrogeno o progestinico presenti.
    Per questo possiamo trovare due grandi categorie:

    • Pillola anticoncezionale progestinica, o minipillola: contenente solo il ormoni derivati del progesterone 
    • Pillola anticoncezionale combinata: contenente una combinazione di entrambi gli ormoni

    Pillole combinate

    In questo caso il contenuto è formato sia da derivati del progesterone che dell’estradiolo.
    Nei farmaci moderni, anche se i principi attivi sono derivati da specifici composti, la molecola viene sempre modificata al fine di renderla più stabile o adatta a interfacciarsi col metabolismo umano senza dare effetti non consoni.
    La somministrazione combinata delle molecole progestiniche e estrogeniche agisce sull’ipofisi che non produrrà più FSH e LH, impedendo la maturazione dell’ovulo e il suo rilascio nella tuba di Falloppio laddove potrebbe esserci qualche spermatozoo di passaggio.
    Inoltre lo squilibrio ormonale indotto determina:

    • un’alterazione delle pareti dell’utero che non possono così sostenere la fecondazione e l’impianto dello zigote
    • Addensa il muco della cervice uterina rendendolo meno idoneo al passaggio degli spermatozoi
    • interferisce con le contrazioni muscolari della parete dell’utero, importanti anch’esse per la fecondazione

    Di pillole combinate ne esistono in generale 3 tipi, tuttavia tutte hanno lo stesso tasso di successo nell’impedire la gravidanza.

    • Pillola combinata monofasica: è quella più usata, contiene esattamente le stesse quantità di Estrogeno e Progesterone, comprese tra 15 mg e 50 mg. Va assunta per 21 giorni a cui fanno seguito 7 di pausa
    • Pillola combinata Bifasica: in questo caso il blister delle pillole contiene 7 compresse per i primi 7 giorni ad alto contenuto di estrogeni, 14 compresse per i 14 giorni successivi, con pillole ad alto contenuto di progestinici, mentre per gli ultimi 7 giorni, compresse preparate con zucchero, senza principi attivi, quindi, solo placebo.
    • Pillola combinata trifasica: il blister è composto da 3 tipi di pasticche, uno relativo ai primi 5 giorni, uno per i successivi 5 e l’altro per gli altri 11. Fanno seguito infine, 7 giorni di placebo
      In questo tipo di strategia ormonale, la componente progestinica è crescente di pillola in pillola mentre quella estrogenica è bassa nel primo preparato, a dose crescente nel secondo per poi tornare alla stessa quantità del primo, quando si arriva all’ultimo preparato.

    Pillola Progestinica o mini-pillola

    La pillola Progestinica è composta solo da Progesterone o da suoi derivati ed è caratterizzata da una strategia ormonale diversa: anzichè fornire ormoni nella prima parte del mese e seguire con una pausa di 7 giorni, in questo caso abbiamo una somministrazione continua di ormone per tutto l’arco mensile.
    Le donne che fanno uso di questo tipo di farmaco lamentano ciclo e perdite irregolari più di quanto non lo sia per chi invece usa altri tipi di contraccettivi orali.

     

    Fonti

    Lascia il tuo commento

    Non verrà mostrata nei commenti
    A Good Magazine - Newsletter
    è il contenuto che ti fa bene! Resta aggiornato sulle malattie digitali