Antibiotici e bambini: parola alla professoressa Susanna Esposito

"Gli antibiotici hanno contribuito a salvarci, ma NO all'autoprescrizione: potrebbero diventare pericolosi". L'esperta ci parla di rischi e vantaggi.

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    C’è chi ne fa un uso smodato e chi ne rispetta severamente indicazioni e controindicazioni. L’antibiotico è senza dubbio uno dei farmaci più comuni e largamente utilizzati nella popolazione pediatrica, nonché in età adulta e senile, per curare le infezioni provocate da batteri patogeni, in grado, cioè, di provocare una malattia ma, troppo spesso, viene adoperato in maniera impropria e scellerata, senza considerarne le conseguenze. Che, alla lunga, potrebbero diventare anche dannose.

    “Gli antibiotici possono uccidere i batteri (battericidi) o bloccarne la riproduzione (batteriostatici) – spiega Susanna Esposito, professore ordinario di Pediatria e presidente dell’associazione mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) -, ma vanno centellinati. E, soprattutto, è bene ricordare che sono in grado di curare infezioni causate da batteri ma non quelle provocate da virus”.
    Alcuni antibiotici sono in grado di agire contro molti batteri (a largo spettro di azione), altri sono invece efficaci solo su pochi batteri specifici (a spettro ristretto). Dalla scoperta del primo antibiotico moderno, la penicillina isolata dalla muffa, nel 1928, ad opera del biologo inglese Alexander Fleming, gli antibiotici maggiormente usati in pediatria (e non solo) sono: le penicilline, appunto, ma anche cefalosporine, macrolidi, aminoglicosidi e chinolonici (impiegati molto più raramente e in casi selezionati). Farmaci, scelti dal medico, in base al tipo di infezione e al paziente.

    Dottoressa Esposito, antibiotici e bambini: un connubio a volte perfetto ma anche da monitorare con attenzione.  

    Purtroppo, a volte i genitori utilizzano gli antibiotici in maniera autonoma e questo non va affatto bene. Come partenza obbligatoria, infatti, gli antibiotici devono necessariamente avere una prescrizione medica. Del pediatra, per intenderci, se parliamo di bambini. Stop, insomma, alla gestione fai da te di mamme e papà.

    No categorico alla auto-prescrizione… 

    Assolutamente, ribadisco, gli antibiotici vanno prescritti dallo specialista solo nel caso in cui ci sia una reale infezione batterica. Altrimenti, se ne deve fare a meno. Non servirebbero a nulla, anzi, potrebbero causare danni all’organismo.

    Il medico, in questo caso il pediatra, è tenuto a incontrare il piccolo paziente e a verificare dal vivo il suo stato di salute? 

    Certo. La prescrizione non va mai fatta al telefono ma dopo una visita a tu per tu, anche se si conosce il paziente al quale sono indirizzati i medicinali.

    Visita in ambulatorio o a casa…. 

    La visita va eseguita in ambienti idonei, dove il medico può prendere parametri e valutare ogni sintomatologia del paziente. E deve comprendere una diagnosi, alla quale seguirà la scelta del farmaco (anche antibiotico), sulla base della gravità della malattia e dell’età del bambino.

    Cosa può accadere se, come spesso accade, si fa un uso smodato di antibiotico? 

    Si possono selezionare resistenze, spesso anche pericolose. Ovvero: siccome noi tutti siamo portatori di batteri, se si usa in maniera impropria l’antibiotico alla fine questi microrganismi diventano resistenti al farmaco e agiscono indisturbati nel nostro corpo.

    Quindi? 

    Diventano più aggressivi in caso di malattia. E, a quel punto, non è sempre facile combatterli e debellarli.

    Dall’antibiotico al vaccino, altro rebus per molti genitori… 

    Dico sì ai vaccini, perché hanno cambiato la storia della pediatria.

    C’è chi sostiene che i vaccini possano provocare autismo o patologie più o meno gravi nel bambino. 

    Sono tutti falsi miti, credenze popolari, ma non è vero. Queste leggende metropolitane, che si tramandano con il passaparola, non hanno nessuna base scientifica. E, in un certo senso, sono superate come convinzioni. Non ci sono esperti che affermino questo né tantomeno documenti che lo attestino. Pertanto, direi di andare oltre e guardare alla concretezza dei fatti: i vaccini ci hanno salvato da malattie pericolosissime e pandemie vere.

    Sarà così con il Covid?

    Il vaccino sarà sicuramente utile per l’immunità di gregge in generale. Ma non riguarda i piccoli pazienti. Uno: perché l’infezione da Coronavirus è più blanda nel bambino rispetto all’adulto, anche se i bambini possono trasmettere comunque l’infezione. Due: perché i vaccini attualmente a disposizione sono stati testati su una popolazione di età superiore ai 16 anni. Prima o poi, ne sono sicura, sarà possibile creare una protezione anche per loro…

    Antibiotici e vaccini, due scoperte vincenti…

    Antibiotici e vaccini sono le scoperte che più di tutte hanno contribuito in modo significativo alla salvaguardia della salute fisica degli esseri umani: il loro utilizzo permette la prevenzione e la cura di malattie che registravano migliaia di vittime in tutto il pianeta nei secoli scorsi e che ancora continuano a farlo nei paesi poveri dove questi preziosi rimedi non sono disponibili. Non potremmo farne più a meno. Questa è una certezza!

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