Mercato farmaceutico di gennaio: quale partenza per il 2021?

Continua il segno meno per farmaco etico e comparto commerciale, ma la dermocosmetica guadagna qualche punto

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    Dopo un 2020 concluso non nel migliore dei modi, anche il 2021 sembra non dare sollievo al mercato del settore farmaceutico e a riprendersi in maniera più decisa sono solo alcuni segmenti della dermocosmetica, che comunque è ancora in sofferenza. Secondo quanto riportano i dati di NewLine Ricerche di Mercato, gennaio ha visto chiudere il farmaco etico con un -5% in termini di confezioni e il commerciale con un -15%, sostenuto però dai prodotti patient care legati al Covid, senza i quali la situazione appare ancora più grave.

    Farmaci su prescrizione condizionati dall’assenza di influenza

    Il farmaco su prescrizione non migliora con l’inizio del 2021 e a incidere è soprattutto la mancata partenza della stagione influenzale. Se infatti farmaci legati alle patologie croniche hanno visto una certa stabilità, accompagnata anche da qualche segno positivo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quei farmaci correlati alle sindromi influenzali perdono ancora. Nello specifico, tra i farmaci a uso cronico reggono bene quelli per patologie cardiovascolari, che ripartono dopo un lieve calo subito a fine dicembre: segnano infatti a fine gennaio un +3,2% a volumi rispetto allo stesso periodo del 2020. Male invece per quelle categorie legate all’influenza: gli antipiretici, per esempio, hanno continuano a perdere per tutto il mese, partendo alla prima settimana con un -21,4% per arrivare all’ultima con un -29,3%, sempre a confezioni. Non va meglio per gli antibiotici, che chiudono con un decremento del -43,9%. In totale, quindi, il farmaco etico chiude nell’ultima settimana di gennaio con una variazione del -5% a confezioni, più stabile rispetto alla partenza di inizio anno.

    Automedicazione

    L’effetto Covid sul comparto dell’automedicazione è stato inevitabile per tutto il 2020 e il trend sembra continuare anche per questo primo periodo dell’anno, tanto che a fine gennaio il segno è negativo davanti a una cifra importante, che ci dice che rispetto alla stessa settimana del 2020 il decremento è del -26,7%. Niente hanno potuto le timide riprese di metà mese, perché le perdite, anche in questo caso, sono dettate dal calo di domanda per quei prodotti collegati a influenza e raffreddore, come quelli per la tosse, i decongestionanti e i probiotici.

    Frenata per i prodotti per il sistema immunitario

    A sostenere in maniera costante, anche se non sufficiente, il mercato dell’automedicazione, invece, ci sono quei prodotti destinati a rafforzare il sistema immunitario, come vitamine, sali minerali e immunostimolanti, che nel 2020 hanno conosciuto numeri mai visti. La crescita di immunostimolanti e vitamine a dicembre era scesa tanto da aver fatto ridurre, secondo i dati IQVIA, di qualche punto la crescita segnalata invece al termine di novembre. Le prime due settimane di gennaio tali prodotti in termini di volumi hanno visto salire la domanda e per gli immunostimolanti in particolare la crescita è stata intorno al +40% rispetto alla stessa del 2020. Successivamente questa impennata è andata a frenarsi, tanto che è passata da un +24,6% in terza settimana a un tenue +7% di fine mese, numeri lontani da quelli registrati tra novembre e dicembre, dove si era visto anche un +90%.

    Prodotti per il sonno e calmanti

    Non c’è da stupirsi se prodotti per il benessere psicologico e per il riposo siano di nuovo in crescita; la nuova attenzione per questi prodotti la si deduce anche dalle ricerche che sul web hanno visto l’interesse per questa categoria crescere. Dopo la richiesta meno marcata di dicembre, gennaio ha visto risalire a volumi questo segmento, con un incremento piuttosto rilevante nella prima metà del mese (+31,2% in settimana 1 e +32,9% in settimana 2) e una stabilizzazione successiva.

    La dermocosmetica recupera qualche punto

    Torna a respirare, anche se con affanno, la personal care, così penalizzata dal Covid e dalle restrizioni che ne sono derivate. L’inizio anno non è stato dei migliori e ancora pesano le perdite che non si sono attenuate neppure con le festività natalizie. Per la dermocosmetica gennaio è cominciato con una flessione del -15,3% in cui ad andare male sono soprattutto il prodotti per il viso, che nella prima settimana sono al -20,6% rispetto alla stessa dell’anno scorso. Già in seconda settimana, però, il recupero è stato evidente e dai dati NewLine viene riportato un -9,6%, a quanto risulta trainato da prodotti idratanti e protettivi labiali. La ripresa è stata però altalenante, seguita infatti da un’ulteriore frenata in terza settimana (-12,5%) e di nuovo una risalita a fine mese (-6,6%). Per i prodotti corpo la crescita è stata un po’ più definita: nonostante un po’ di respiro avuto subito prima di Natale (tanto che si era arrivati a registrare un +3,1% nella penultima settimana di dicembre), le perdite a inizio gennaio erano ancora considerevoli (-17%). Con l’avanzare del mese, però, il trend si è invertito e i prodotti corpo, guidati da idratanti e anticellulite, hanno raggiunto il +2,1% già dalla seconda settimana, poi il +4,3% nella terza per arrivare a fine gennaio al +14,8%, sempre in termini di volumi. La dermocosmetica è riuscita così a chiudere gennaio con un -4,6% rispetto allo stesso periodo del 2020.

    Fonti

    PharmaRetail, (1), (2), (3), (4)

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