Prima di poter parlare di medicina di genere è necessario fare una piccola ma fondamentale riflessione sul significato di due parole spesso mal utilizzate e/o confuse tra loro: uguaglianza ed equità.
Con il termine uguaglianza si intende “ Condizione di cose o persone che siano tra loro uguali, cioè abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi “ (Treccani). Il termine equità invece, significa “giustizia che applica la legge non rigidamente, ma temperata da umana e indulgente considerazione dei casi particolari a cui la legge si deve applicare” (Treccani).
In altre parole, il termine uguaglianza pone tutto e tutti sullo stesso piano di partenza, senza alcuna distinzione, mentre il termine equità tiene conto delle particolarità, delle differenze, per poter ottenere un risultato giusto, equo, ponendo tutto e tutti sullo stesso piano di arrivo.
Ma cosa c’entra questo excursus linguistico con la medicina di genere?
La medicina di genere si occupa delle diversità che caratterizzano l’essere umano al fine di garantire equità nel trattamento e nella gestione delle malattie, ponendosi come disciplina che guarda al paziente partendo dalle caratteristiche che ne influenzano salute e la cura. Perché non siamo tuttə uguali ma tuttə abbiamo il diritto di avere cure mediche conformi alle nostre esigenze.
Cos’è la medicina genere – specifica?
Occuparsi delle diversità di carattere biologico tra uomo e donna e delle differenze di genere, riguardanti le condizioni culturali e socio economiche e di come queste influenzano lo stato di salute di una persona, è ciò che fa la medicina genere-specifica (più comunemente chiamata medicina di genere).
Una dimensione che va a toccare in maniera trasversale tutti i settori della medicina e che, grazie allo studio delle differenze legate a genere e sesso, potrà migliorare sia la conoscenza che le cure mediche in maniera più puntuale e personale.
La medicina di genere – specifica, infatti, ha come fine ultimo quello di considerare e trattare ogni paziente in maniera unica, tenendo conto delle sue personali caratteristiche legate a genere e sesso.
Sappiamo, ad esempio, che un evento cardiovascolare come l’infarto si presenta in maniera diversa nella donna e nell’uomo: la conoscenza di queste differenti manifestazioni, ha permesso negli anni di salvare tutte quelle donne che, senza ricevere una diagnosi specifica derivata dal genere, non ce l’avrebbero fatta.
Dalle diagnosi dunque, alla prevenzione fino al trattamento e alla reazione alle terapie, la medicina di genere promuove un ciclo di sostegno appropriato e calato sulle esigenze del singolo paziente.
Un approccio, quello della MdG appoggiato e supportato da Agenzie e Istituzioni internazionali come FDA (Food and Drug Administration), OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), che oltre a sostenere questa nuova dimensione, invitano le nazioni ad adottare politiche e strategie sanitarie che tengano conto delle differenze legate a genere e sesso.
La medicina di genere in Italia
Con la legge 3/2018 del 31 Gennaio 2018 “Applicazione e diffusione della Medicina di Genere nel Servizio Sanitario Nazionale” l’Italia è diventata il primo paese in Europa in cui è assicurato l’inserimento del “genere”:
- in tutti gli ambiti medici
- sperimentazione clinica dei farmaci
- percorsi diagnostici e terapeutici
- ricerca
- formazione e divulgazione a operatori del settore sanitario e cittadini
Inoltre, firmando il decreto del 13 giugno 2019, la Ministra della Salute Giulia Grillo, ha messo in atto l’adozione del Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere, che consente di coordinare e sostenere lo sviluppo della MdG in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.
Per poter garantire questo risultato sono stati istituiti il Centro di riferimento per la medicina di genere e l’Osservatorio sulla medicina di genere.
Il Centro di riferimento per la medicina di genere ha tre obiettivi:
- creazione di attività di formazione e divulgazione riguardo alla MdG
- sviluppo di un network di centri nazionali per la MdG e diffusione a livello europeo
- ricerca per individuare basi fisiopatologiche responsabili delle differenze di genere osservate
L’Osservatorio sulla medicina di genere ha come obiettivo di garantire la partenza, il proseguimento e il monitoraggio del piano per l’applicazione della MdG.
Il primato del nostro paese nel campo della medicina di genere ci pone in una posizione privilegiata ma allo stesso tempo di grande responsabilità per la promozione e la diffusione di una cultura e di una politica che mettano in atto questa innovazione in campo medico.
Il dibattito per lo sviluppo della MdG è ancora in pieno sviluppo e occasioni come il W20 e il decimo congresso che la International Society of Gender Medicine ha deciso di far organizzare all’Italia il prossimo settembre, saranno occasioni importanti per poter sensibilizzare l’Europa -ma non solo- sulla questione del genere in campo medico.
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