I vantaggi non contraccettivi della pillola

Se è vero che l’avvento della pillola anticoncezionale ha consentito di vivere la sessualità in maniera molto più libera, è altrettanto dimostrabile che - a distanza di anni - siano evidenti anche altri benefici ad essa correlati. Vediamo insieme quali sono i principali.

Quali sono gli effetti benefici della pillola anticoncezionale?

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    Al giorno d’oggi possiamo dire di sapere praticamente tutto sulla pillola anticoncezionale; forte anche delle considerazioni etiche che si porta dietro, sia nella sua forma di anticoncezionale preventivo, sia in quella di farmaco abortivo di emergenza, una cosa è certa: questo presidio medico ha rivoluzionato la libertà sessuale e di scelta delle donne. 

    La pillola fa bene o male?

    Chiunque l’abbia utilizzata almeno una volta nella vita, sicuramente sarà a conoscenza degli studi sugli effetti collaterali della pillola: tromboembolie associate a condizioni predisponenti (quali alterazioni congenite della coagulazione del sangue), infarti (soprattutto dopo i 40 anni e se abbinati al fumo di sigaretta), alcuni tipi di tumori, ma gli studi scientifici durano ancora molta fatica a mettersi d’accordo soprattutto su questo ultimo aspetto. Sono talmente tanti infatti i tasselli che entrano in gioco nell’arco del puzzle della vita di una persona che riguardano la sua salute, il suo sviluppo e la sua predisposizione ad ammalarsi, che ridurre il tutto ad un unico fattore di rischio pare davvero inverosimile.

    Ovviamente rispondere a questa domanda non è possibile. Il rapporto con il proprio medico di fiducia resta sempre l’unica via per valutare l’utilizzo di farmaci contraccettivi, senza che vi siano rischi per la salute. Quello però che possiamo dire per certo, è che per moltissime differenti situazioni la pillola vanta riscontrati effetti curativi:

    La regolarizzazione del ciclo

    Se il dosaggio ormonale è quello giusto e il contraccettivo viene preso correttamente, le pseudo mestruazioni si susseguono con regolarità, il flusso è contenuto e solitamente non doloroso, il che è un grandissimo vantaggio per chi è abituato ad averle in maniera irregolare, molto abbondante e dolorosa; il fatto che si tratti di un artificio e che buona parte della cura sia anche psicologica, non è rilevante.

    Una terapia per l’endometriosi

    Questa patologia consiste nella crescita di tessuto endometriali in zone atipiche, prevalentemente addominali. L’endometrio è la mucosa che riveste l’interno dell’utero, che si ispessisce per effetto della stimolazione estrogenica e che poi si sfalda con la mestruazione. Purtroppo si parla ancora troppo poco di endometriosi, come tutto ciò che riguarda l’aspetto ginecologico della donna è considerato quasi tabù, ma in realtà questa patologia può diventare davvero invalidante. Immaginate frammenti di endometrio in luoghi impensabili, quali ovaie, addome, vescica, intestino, addirittura polmoni. Oltre a essere estremamente dolorosa, questa malattia è spesso associata a sterilità: l’accumulo atipico di tessuto infatti, può occludere ovaie, tube e altri organi pelvici, impedendo il percorso riproduttivo. Inoltre, è molto spesso associata a mancanza di ovulazione, sembra proprio a causa del processo infiammatorio che determina. Quasi sempre la terapia con pillola anticoncezionale segue il trattamento chirurgico, con la speranza di limitare il ripresentarsi della malattia. Il motivo per cui questo farmaco aiuta, è dovuto al fatto che l’endometriosi migliora in due condizioni della vita della donna: durante la gravidanza e durante la menopausa, in questo modo ci è consentito di riprodurre la stessa condizione in maniera artificiale, con l’ausilio di prodotti estroprogestinici.

    Una cura per gli iperandrogenismi e la micropolicistosi ovarica

    L’iperandrogenismo è una condizione che si sviluppa quando c’è un’eccessiva produzione di ormoni maschili (gli androgeni) nella donna. Non è pericolosa di per sé, ma causa una condizione fisica che può portare disagio psicologico e relazionale: acne, pelle grassa, peli superflui abbondanti. La pillola, in questo caso, inibendo gli ormoni ovarici contrasta questo fenomeno e incrementa la sintesi e i livelli circolanti di SHBG (Sex Hormon Binding Globulin), la proteina che ha il ruolo di legare gli ormoni sessuali, rendendoli indisponibili al legame con i loro specifici recettori, pertanto li inattiva efficacemente. Questo porta ad un notevole miglioramento estetico e, di conseguenza, ad una più felice relazione con il proprio corpo. Questo fenomeno dell’iperandrogenismo può essere talvolta inserito in un quadro più complesso, quello della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), talvolta associata ad alterazione del metabolismo degli zuccheri e della secrezione dell’insulina. La resistenza a quest’ultima può causare una sindrome metabolica, che nel tempo può portare a incidenti cardiovascolari. La pillola in questo caso è solo parte della terapia, un ruolo importante difatti ce l’ha anche la dieta, la modifica degli stili di vita e la somministrazione di farmaci regolarizzanti l’insulina, quali la metformina (sulla quale però vi sono pareri discordi, ndr). 

    Una prevenzione per le cisti ovariche

    La maggior parte delle cisti ovariche sono benigne, le cosiddette cisti funzionali, e sono di natura follicolare; possono superare i 5 cm di diametro e provengono dalla mancata rottura del follicolo durante l’ovulazione. Questo tipo di cisti è destinata ad essere riassorbita nel giro di qualche mese, in questo caso la pillola non ha un vero e proprio effetto curativo, semplicemente inibisce lo sviluppo e la crescita follicolare, prevenendone la formazione.

    Un aiuto per i fibromi uterini

    I fibromi sono tumori benigni dell’utero e non sono modificati dall’assunzione della pillola. Tuttavia l’amenorrea indotta da un regime continuativo di assunzione del contraccettivo, può consentire ad una donna affetta da anemia dovuta ai cicli abbondanti causati dal fibroma uterino, di recuperare energie e di rimandare un eventuale trattamento chirurgico.

     

    Fonti

    Contraccezione di Carlo Flamigni e Anna Pompili, L’asino d’oro edizioni

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