Il ferro è un minerale fondamentale per l’attività di molti enzimi: contribuisce alla formazione dell’emoglobina, la proteina che ha il compito di trasportare l’ossigeno dai polmoni agli altri organi del corpo, e anche della mioglobina, un’altra proteina che dà ossigeno ai muscoli. Il ferro ha un ruolo importante per il nostro organismo, in quanto aiuta a produrre alcuni ormoni e il tessuto connettivo. Durante la gravidanza il corpo subisce numerose trasformazioni e il fabbisogno del ferro aumenta considerevolmente: in una donna adulta (tra i 18 e i 49 anni) il fabbisogno di ferro è di circa 10 mg al giorno, durante la gravidanza questo sale fino a 30 mg. Succede perché il ferro non solo supporta il fabbisogno materno, ma anche quello del feto: un corretto apporto di ferro è fondamentale per il suo sviluppo, per contribuire a una normale crescita e per diminuire il rischio di possibili problematiche che potrebbero insorgere da adulto.
Perché in gravidanza aumenta il fabbisogno del ferro?
Durante la gravidanza, sostanze come il ferro e l’acido folico sono fondamentali. Il ferro deve supportare il fabbisogno della donna e quello del feto e la richiesta del ferro è diversa nei vari trimestri: negli ultimi mesi di gravidanza, infatti, il fabbisogno di questo minerale aumenta considerevolmente perché la richiesta metabolica aumenta di oltre il doppio del consueto. Serve a sostenere lo sviluppo placentare e la crescita fetale, interviene nella divisione cellulare e preparare il corpo materno al parto. Mantenere adeguati livelli di ferro, quindi, aiuta non solo a prevenire l’anemia, ma soprattutto contribuisce a far sì che il feto abbia l’ossigeno necessario per svilupparsi in modo sano.
Oltre al ferro, un altro valore da tenere sotto controllo fin dai primi mesi di gravidanza è l’acido folico (o vitamina B9): contribuisce infatti alla crescita dei tessuti materni in gravidanza e riduce il rischio di malformazioni del feto come la spina bifida e contribuisce a sviluppare in modo corretto il sistema nervoso.
L’importanza dei valori in gravidanza
Uno stato di salute buono, insieme a una corretta alimentazione, sono punti da tenere in considerazione durante i mesi della gravidanza: riduce il rischio di complicazioni, di difetti di crescita fetale o di eventuali malattie che potrebbero manifestarsi in età adulta. Per questo è consigliabile:
- eseguire analisi del sangue in modo ricorrente: il controllo regolare di emoglobina e ferritina permettono di individuare tempestivamente eventuali carenze, così da intervenire in modo mirato con dieta e integratori;
- seguire i consigli del medico: il medico valuta in modo completo la situazione, fornendo eventuali integrazioni o modifiche necessarie per garantire i valori corretti per la salute della mamma e del feto;
- prevedere eventuali cambi di alimentazione o l’assunzione di integratori per aumentare i valori di ferro: se i valori di ferro sono bassi, è necessario assumere cibi o integratori per aumentare questo minerale
Monitorare i livelli di ferro e acido folico permette di evitare sia le carenze, che potrebbero compromettere la salute della madre e del feto, sia l’eccesso di questi nutrienti, che potrebbero causare problemi a loro volta.
Come assumere il ferro: alimenti e integrazione
Durante la gravidanza, l’alimentazione di una donna è importante per la salute della futura mamma e per il bambino. Tra gli accorgimenti di base ci sono quelli di mangiare solo alimenti tracciabili, lavando accuratamente frutta e verdura ed eliminando alimenti crudi. Per questo, una dieta variegata e adeguata può già contenere il giusto apporto di ferro; tuttavia, è possibile integrare il ferro e la vitamina B9.
Alimenti con ferro
La carne rossa è un alimento che contiene ferro, ma bisogna prestare molta attenzione alla cottura di questo alimento: infatti, una donna incinta deve evitare di mangiare carne cruda o cotta al sangue. Per questo, è consigliabile mangiare altri tipi di alimenti con il ferro: cereali integrali e carne magra, pesce cotto (con moderazione) e ortaggi verdi ben lavati. A questi alimenti, possono esserne aggiunti altri con la vitamina C, altrettanto importante e utile per favorire l’assorbimento del ferro.
Integratori di ferro e acido folico in gravidanza
Gli integratori di ferro e acido folico possono essere un aiuto ulteriore in caso di carenza di ferro e vitamina B9 in gravidanza, anche per ridurre il rischio di anemia. I sintomi tipici dell’anemia sono stanchezza, debolezza e vertigini: purtroppo, se sottovalutata, l’anemia può influire sia sulla madre sia sul feto, aumentando il rischio di parto prematuro, di basso peso alla nascita e di complicazioni sul bambino.
Il medico potrebbe consigliare di assumere gli integratori di ferro insieme alla vitamina C o durante i pasti, per migliorare l’assorbimento ed evitare eventuali disturbi gastrici. Inoltre, si può anche agire in anticipo, con una dieta o l’assunzione di integratori già prima della gravidanza. Proprio l’acido folico, infatti, viene ormai consigliato già da alcuni mesi prima del concepimento.
Evitare il sovradosaggio del ferro
È chiaro quanto il ferro sia importante durante la gravidanza, tuttavia, è importante evitare anche il sovradosaggio di ferro. Una eccessiva quantità di ferro potrebbe causare problemi di stomaco come nausea e vomito, ma anche capogiri, mal di testa e fiato corto e influire negativamente sulle cellule e sul corretto sviluppo fetale. Per questo è bene seguire le indicazioni del medico ed effettuare controlli periodici per tenere tutti i valori sotto controllo.
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