Dislessia: da Jennifer Aniston a ‘Magic’ Johnson, i personaggi famosi che ne soffrono

Dal mondo dello spettacolo allo sport, fino alla letteratura. Ecco chi sono le celebrità del presente e del passato che hanno sofferto di dislessia

personaggi famosi affetti da dislessia

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    In origine conosciuta come “cecità della parole” (fu il fisiatra tedesco Adolf Kussmaul a coniare questo termine nel 1877), la dislessia diventò condizione patologica nel 1881 quando il medico tedesco Oswald Berkhan la definì come tale.

    Il termine, ad essere precisi, fu però coniato dall’oculista Rudolf Berlin nel 1887 che lo utilizzò parlando di un ragazzo che, pur avendo difficoltà nella lettura e nella scrittura, mostrava al tempo stesso una spiccata intelligenza in vari campi della vita, mentre del 1896 è la prima pubblicazione in materia a cura del medico britannico W. Pringle Morgan con una relazione dal titolo “Congenital Word Blindness”.

    Secondo alcune recenti studi, condotti da ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Yale, il gene del cromosoma umano DCDC2 avrebbe delle alterazioni associabili alla dislessia (le prove statistiche collegano un 20% dei casi a queste alterazioni) ma non c’è ancora chiarezza sui motivi per cui si manifesta questo disturbo.

    Di certo c’è che ha coinvolto personaggi famosi che sono stati colpiti da dislessia ma che, non per questo, si sono dovuti precludere una vita ricca di grandi risultati, alcuni in grado di segnare in maniera indiscutibile la storia della nostra società.

    Jennifer Aniston

    L’attrice statunitense (all’anagrafe Jennifer Joanna Aniston), entrata a far parte della Walk of Fame longaselina nel 2012, deve la sua popolarità principalmente alla sitcom televisiva “Friends” che tra il 1994 e il 2004 ha letteralmente “invaso” i salotti di tutto il mondo, diventando un vero e proprio fenomeno sociale.

    Approdata subito dopo le prime stagioni della sitcom sul grande schermo con alterne fortune (dove ad essere precisi aveva già mostrato il suo volto nel fantascientifico “Il mio amico Mac” e nell’horror “Leprechaun”) la Aniston ha confessato all’Hollywood Reporter, nel 2015, di soffrire di dislessia, disturbo che gli si è manifestato in età adulta.

    ‘L’unico motivo per cui sapevo di averlo era perché sono andato a prendere una prescrizione per gli occhiali.’, ha spiegato l’attrice, ‘Ho dovuto indossare questi occhiali Buddy Holly. Uno aveva una lente blu e uno aveva una lente rossa. Dovevo leggere un paragrafo e successivamente fare un quiz con 10 domande basate su quello che avevo appena letto (penso di averne azzeccate tre). Poi mi hanno messo davanti a un computer, mostrando dove andavano i miei occhi quando leggevo. I miei occhi saltavano quattro parole e tornavano indietro di due parole’.

    Una rivelazione, quella di avere la dislessia, che gli ha cambiato la vita, chiarendole però al tempo stesso drammi del suo passato e aspetti del suo presente. ‘Pensavo di non essere intelligente. Non riuscivo a memorizzare nulla. Ora ho fatto questa grande scoperta. Mi sono sentita come se tutti i traumi della mia infanzia, le tragedie, i drammi fossero stati spiegati’.

    Tom Cruise

    Attore cinematografico simbolo degli anni ‘80 (impossibile non citare, tra gli altri, titoli cult come “Top Gun” e “Nato il quattro luglio”) ma capace, parafrasando Battiato, di superare lo spazio e la luce per non invecchiare, ha attraversato con altrettanto successo gli anni ‘90 (da “Giorni di tuono”, del 1990, all’ultimo Kubrick di “Eyes Wide Shut”, del 1999, non ne ha sbagliato uno), Tom Cruise è ancora oggi un punto di riferimento, apparentemente immortale, del cinema contemporaneo.

    La star della saga infinita di “Mission Impossible”, iniziata nel 1996, soffre però dall’età di sette anni di dislessia. Un disturbo che lo ha messo in difficoltà anche quando, 19enne, ha ottenuto i primi importanti ruoli nella sua carriera (in “Amore senza fine” di Franco Zeffirelli e in “Taps- Squilli di rivolta” di Harold Becker) e che Cruise ha deciso di affrontare con la stessa caparbietà che lo avrebbe caratterizzato per tutta la sua esistenza.

    Adottando il metodo di apprendimento “Study Technology” di L. Ron Hubbard, racconta l’attore, ‘sono diventanto molto visivo e ho imparato a creare immagini mentali per comprendere ciò che leggevo’.

    E la dislessia, come è evidente a tutti, non gli ha impedito di diventare uno degli attori più richiesti e pagati della storia del cinema.

    Keanu Reeves 

    L’incredibile vita di Keanu Reeves è cosa nota e fra i vari ostacoli che la vita gli ha posto davanti, non impedendogli di diventare la star indiscussa del franchise di “Matrix” e più in generale del cinema contemporaneo, c’è anche la dislessia che ha caratterizzato i suoi anni al liceo.

    Non lo ha certamente aiutato vivere in quattro diverse parti del mondo prima che con la madre si stabilisse a Toronto, in Canada, e alla fine ha lasciato il liceo senza nemmeno aver conseguito il diploma.

    Affrontata la dislessia si è però affermato, con un successo quasi pari a quello del già citato Cruise, nell’olimpo dell’industria hollywoodiana a partire dal suo primo ruolo da protagonista a 24 anni nella commedia ‘Il principe di Pennsylvania’ (1988) di Ron Nyswaner e ancora oggi il suo successo continua senza sosta.

    Noel Gallagher 

    C’erano una volta gli Oasis e c’erano i suoi due fondatori, i fratelli Gallagher (Noel e Liam), famosi per i brani ma ancora più celebri per le litigate che caratterizzavano (e ancora caratterizzano) il loro rapporto tutt’altro che idilliaco.

    Canzoni e incomprensioni a parte, il motivo per cui torniamo nelle trame della storia del defunto gruppo di Manchester è per la dislessia che ha toccato proprio il talentuoso compositore Noel.

    ‘A volte do i testi a Liam e le due parole chiave della frase mancano’, raccontò Noel Gallagher in un’intervista a Q nel 1996, quando gli Oasis erano lanciatissimi. Anche in questo caso però la dislessia non ha rappresentato un disturbo capace di ostacolare l’ascesa della band e ancora oggi, da solista, Noel continua a riscuotere successo in tutto il mondo.

    ‘Magic’ Johnson

    La storia di uno dei giocatori di basket più forti e famosi del mondo, “Magic” Johnson, è segnata soprattutto dalla sua lotta all’HIV ma il campione statunitense, ex-stella dei Los Angeles Lakers, ha dovuto combattere un’altra sfida nel campo della salute, quella alla dislessia.

    ‘Gli sguardi, le risatine…’, ricorda “Magic” del suo difficile periodo scolastico, ‘volevo mostrare a tutti che potevo fare di meglio e anche che sapevo leggere’. Per alleggerire il peso della situazione una guardia di sicurezza della scuola tenne a far sapere alla futura stella dei Lakers che ‘non avrebbe mai combinato nulla di buono’.

    Si sbagliava decisamente.

    Altri personaggi storici che hanno sofferto di dislessia 

    Ma di persone celebri che hanno sofferto di dislessia ne è stato pieno il mondo in passato, molte delle quali sono delle icone che con il loro lavoro hanno lasciato una traccia indelebile nella società.

    Qualche nome? Walt Disney, Agatha Christie, Steve Jobs, Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, Jules Verne, Pablo Picasso.

    Veri e propri artisti nei loro campi che non hanno certamente bisogno di presentazioni, capaci, al di là della dislessia, di scolpire il loro nome nella Storia, quella con la S maiuscola.

    La dislessia 

    La dislessia rientra nel gruppo dei disturbi specifici dell’apprendimento (altresì conosciuti come DSA) e la sua caratteristica principale è rappresentata dai problemi con la lettura.

    Diagnosticabile indipendentemente dal livello di intelligenza della persona, la dislessia si definisce anche attraverso difficoltà nella comprensione del testo e nella lettura veloce o ad alta voce quando si pronunciano le parole, così come nella scrittura a mano.

    Si tratta di un disturbo che normalmente compare nel periodo scolare e la causa sembra (non c’è ancora certezza in questo in senso) passi attraverso fattori ambientali e genetici, verificandosi in persone con disturbo da deficit di attenzione o iperattività e in quelle affette da disturbo specifico dell’apprendimento.

    Oltre che un fascia di età giovane, la dislessia può colpire anche durante il periodo adulto in seguito a demenza, ictus o lesioni cerebrali traumatiche e la sua diagnosi avviene attraverso test di capacità di lettura, ortografia e visione.

    Questo disturbo viene trattato, infine, con metodi di insegnamento personalizzati che possono diminuirlo (se non curarlo) e colpisce una fascia variabile di popolazione che va dal 3 al 7%, con un picco del 20% se consideriamo anche chi soffre di sintomi di un certo grado.

    Presente in tutte le aree del mondo, poi, la dislessia coinvolge maggiormente gli uomini e secondi alcuni dovrebbe essere considerata una forma diversa di apprendimento.

    Che non rappresenta però, come abbiamo visto, un ostacolo insormontabile per raggiungere straordinari risultati professionali nella vita.

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