Benessere, empowerment femminile, ciclicità: sono tante le cose che ruotano intorno all’educatrice mestruale, una figura professionale che si mette a disposizione delle altre donne per capire il ciclo mestruale. Scoprirne il suo funzionamento e come conviverci può essere una risorsa per la donna che, legata alla natura e al tempo, può regalare una nuova armonia fisica e mentale.
L’argomento è molto complesso, per questo abbiamo scambiato qualche opinione con Alice Rancati, soul coach e naturopata specializzata nella sfera femminile, che oltre a essere educatrice alla ciclicità è anche insegnante di rewilding e yoga.
Chi è e cosa fa un’educatrice mestruale?
L’educatrice mestruale è una professionista, specializzata in salute e ciclicità femminile, che si rende disponibile ad insegnare alle altre donne cosa sia e come funzioni il ciclo mestruale. Di solito è una donna che ha già un background di studi in campo di salute e benessere. Può essere quindi naturopata (come me), ostetrica, doula, ecc.
Chi si rivolge a un’educatrice mestruale?
Normalmente ragazze o donne che hanno capito che il ciclo mestruale non è solo una mera questione fisica e che ne comprendono l’importanza e l’impatto nella vita femminile. Donne che vogliono imparare a conoscersi meglio, a comprendere cosa accade nel proprio corpo e nella propria mente ogni mese e che vogliono armonizzarsi con il proprio ciclo. Spesso sono persone che hanno problemi legati al ciclo e cercano una soluzione per stare meglio a livello globale.
Cosa sono le mestruazioni e cos’è il ciclo mestruale?
Le mestruazioni sono solo una delle quattro fasi che compongono il ciclo mestruale e – al contrario di ciò che si crede – non ne sono l’evento principale o più importante (quello è l’ovulazione)!
Esse segnano l’inizio di un nuovo ciclo ripulendo l’utero dall’endometrio (lo strato interno che ricopre le pareti uterine) e preparando il corpo ad un’eventuale gravidanza.
Il ciclo mestruale invece è tutto il periodo che va dall’inizio delle mestruazioni (il primo giorno di flusso rosso e scorrevole, lo spotting non conta) all’inizio delle mestruazioni successive e comprende quattro fasi: mestruazione, fase proliferativa, ovulazione e fase luteale.
Per questo motivo è estremamente importante non chiamare le mestruazioni “ciclo” (come ormai fanno tutte/i incluso personale medico, mass media ecc.). Le parole “ciclo” e “mestruazioni” non sono sinonimi e indicano due cose diverse.
Leggendo qualche articolo del tuo blog si parla dell’importanza della ciclicità e della natura; come sono legate al ciclo mestruale di una donna?
Se si osserva bene la natura in senso ampio (il cosmo, la terra, le acque), si può notare chiaramente che tutto è ciclico e in molti casi si tratta di cicli a quattro tempi: crescita, fertilità, rilascio, riposo. Lo vediamo soprattutto nelle quattro stagioni e nelle quattro fasi principali della luna. Ogni stagione e fase lunare ha una corrispondenza energetica con una fase del ciclo mestruale: mestruazioni – inverno – luna nuova, fase proliferativa – primavera – primo quarto di luna, ovulazione – estate – luna piena, fase luteale – autunno – ultimo quarto di luna.
Con questo non si intende che il ciclo mestruale debba essere allineato con le corrispondenti fasi lunari per essere “giusto” (purtroppo è diffusa questa idea nel mondo olistico/spirituale), è semplicemente una presa di consapevolezza di quanto tutto sia connesso e di come cosmo, terra ed esseri umani (soprattutto femminili) siano soggetti allo stesso tipo di energie.
Parlare di mestruazioni è ancora un tabù?
Purtroppo sì, al di fuori del mondo olistico/spirituale lo è. Lo si capisce benissimo in primis dal fatto che le mestruazioni non vengano mai nominate con il loro nome. Vengono chiamate erroneamente “ciclo” nelle pubblicità, dal personale medico e ovviamente dalle donne stesse. Molte faticano anche a dire quello e usano perifrasi come “le rosse”, “le mie cose”, ecc.
Ancora, quando una donna chiede un assorbente ad un’altra lo fa di nascosto, sottovoce (soprattutto se ci sono uomini in giro), come se fosse una cosa estremamente imbarazzante, quando invece si tratta di una normale funzione fisiologica.
Si noti, però, come nelle pubblicità non ci sia alcun problema a nominare pipì, cacca e pure diarrea (penso abbiamo tutte presente quelle belle pubblicità che parlano di diarrea magari mentre tu stai cenando).
Come il ciclo mestruale di una donna è legato alla sessualità (personale e di coppia)?
In linea di massima ci sono fasi in cui è normale essere più “accese” che in altre, di solito in fase proliferativa e attorno all’ovulazione, meno durante la fase premestruale e mestruale, ma siamo tutte diverse ed è una cosa estremamente personale, quindi alcune donne hanno una libido più alta proprio in queste fasi. Credo che l’importante sia ascoltarsi e coinvolgere il proprio/la propria partner comunicando i propri bisogni.
A che punto siamo con l’educazione mestruale in Italia? E nel resto del mondo?
Vivendo in Inghilterra non sono informatissima sull’educazione mestruale in Italia, ad esempio nelle scuole. So che ci sono tante colleghe italiane che fanno questo lavoro, ma come dicevo in una domanda precedente, chi si rivolge alle educatrici mestruali sono ragazze/donne già con una certa consapevolezza e curiosità verso l’argomento.
Per quanto riguarda il resto della popolazione, temo che la situazione sia ancora piuttosto arretrata: molte giovani e donne non sanno come funzioni il ciclo mestruale e sanno solo che una volta al mese si sanguina. Non hanno idea dei processi corporei e psicologici che ci sono dietro e non sono nemmeno interessate, il che è un peccato!
Quando si parla di uomini, poi, ancora peggio! Credo che a livello di popolazione maschile questo argomento sia ancora estremamente tabù.
Per quanto riguarda l’Inghilterra, so che anche qui ci sono molte colleghe educatrici mestruali e so che molte hanno progetti che riguardano le scuole e le giovani, quindi forse qualche passetto avanti si sta facendo.
Inoltre se ne parla molto di più anche a livello societario per vari motivi (period poverty, congedo mestruale, ecc.). Spero sinceramente che anche l’Italia possa fare passi avanti a riguardo!
Sul resto del mondo ovviamente non posso esprimermi perché non conosco la situazione di tutti i paesi, ma so che in alcuni paesi (come India, Africa e altri paesi poveri) la situazione è piuttosto disastrosa. Per fortuna ci sono associazioni che si occupano di aiutare facendo educazione e provvedendo dispositivi mestruali, ma credo ci sia ancora tantissimo lavoro da fare ove le culture siano ancora fortemente patriarcali e soggette a religioni rigide dove la donna è vista come inferiore.
Laura ● 31 gennaio 2022
Articolo interessante. Ci tengo comunque a precisare che in Italia l’educatrice mestruale (marchio registrato) è una figura parecchio diffusa nel territorio, e lavora dopo una formazione professionale tramite Custodi del Femminino.