Fondazione Ffro a fianco dei pazienti oncologici da 32 anni

Chi ha lottato contro una grave malattia, lo sa: non essere lasciati soli è il primo fondamentale sostegno. Noi di A Good Magazine abbiamo intervistato il presidente dell’associazione Bruno Gori che ci ha raccontato la mission e gli obiettivi futuri dell'associazione e il professor Lorenzo Livi direttore della Radioterapia Oncologica di Careggi.

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    Chi ha lottato contro una grave malattia, lo sa: non essere lasciati soli è il primo fondamentale sostegno.
    La Fondazione Ffro è a fianco dei pazienti oncologici da 32 anni. Noi di A Good Magazine abbiamo intervistato il presidente dell’associazione Bruno Gori che ci ha raccontato la mission e gli obiettivi futuri di Ffro e il professor Lorenzo Livi direttore della Radioterapia Oncologica di Careggi.

    Presidente Bruno Gori, ci racconti la vostra fondazione: come è nata Ffro? E di cosa si occupa?

    La Fondazione Firenze Radioterapia Oncologica Onlus nasce 32 anni fa per volontà dei pazienti del reparto stesso, i loro familiari e di alcuni professori, poiché ritenevano che al reparto mancasse qualcosa e che le istituzioni non fossero in grado di ovviare a questi bisogni. Supportare il reparto e le sue necessità è l’obiettivo principale della Fondazione grazie al volontariato delle persone che ne fanno parte e alla generosità delle persone che decidono di sostenerci.
    La Fondazione principalmente si occupa di raccogliere fondi (attraverso eventi benefici, donazioni o con il 5Xmille) i quali, vengono messi a disposizione (per statuto) del Reparto di Radioterapia Oncologica dell’Università degli Studi di Firenze di Careggi. Tali fondi vengono destinati sia alla ricerca scientifica sia all’adeguamento del comfort ambientale del Reparto, affinché, i pazienti oncologici ospiti, possano svolgere le loro terapie in ambienti idonei e confortevoli. Inoltre la Fondazione ha come intento anche quello di sensibilizzare le persone sul tema delle malattie oncologiche, a tenere alta l’attenzione e ad esorcizzare la paura che la parola ‘tumore’ incute nelle persone, tanta e tale da preferire l’ignoranza ad una consapevolezza che spaventa.

    Ffro è negli anni diventata una grande famiglia: quante sono le persone attive nell’associazione e quante persone sono venute a contatto con la vostra realtà nel corso degli anni?

    La Fondazione è gestita da un Consiglio di Amministrazione (non ha base assembleare). Il Consiglio è composto attualmente da 13 membri: di questi, quattro membri sono dottori e professori del reparto, gli altri, sono persone provenienti dal mondo imprenditoriale, professionale e cittadini comuni che, in base alle loro professionalità, contribuiscono alla gestione della Fondazione. In questi ultimi anni, cioè da quando sono alla Presidenza della Fondazione (fine anno 2013), posso dire che molte persone, enti, sono venuti a contatto con la Fondazione, grazie al nostro dinamismo nel far conoscere la nostra realtà su un vasto territorio, che ha interessato principalmente le province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, compreso tutto il Litorale della Toscana.

    Piani per il futuro: come sarà Ffro tra dieci anni? Ci sono altri progetti in fase di avvio?

    Per quanto riguarda i piani per il futuro, è nostro preciso intento quello di continuare a far conoscere la Fondazione non solo in ambito regionale ma anche in ambito nazionale. Per questo abbiamo in progetto l’iscrizione della Fondazione al Registro Prefettizio che ci offrirà facoltà di operare su tutto il territorio nazionale.

    In che modo è possibile dare una mano all’associazione? Come possiamo fare la nostra parte?

    Sostenere la Fondazione è facilissimo e si può fare in più modi:

    • Facendo una donazione direttamente dal sito www.ffro.it (oppure tramite bonifico)sul c/c dedicato;
    • Donando il 5xMille che ad oggi è la formula che la maggioranza dei nostri sostenitori scelgono;
    • Partecipando (oppure organizzando) ad eventi di raccolta fondi, parte della nostra
      programmazione. Quest’anno è stata posticipata, ma abbiamo un ricco calendario di eventi, soprattutto nel periodo estivo con la rassegna Estate in Fortezza, che raccoglie un numero molto alto di persone che generosamente partecipano e ci aiutano a portare avanti i nostri progetti per il Reparto;
    • Seguendo la Ffro Onlus sui social Facebook e Instagram si possono organizzare raccolte fondi oppure donare direttamente dai profili, inoltre si è sempre informati su tutte le attività che la Fondazione organizza.

    Professor Livi, come si è avvicinato a Ffro?

    La Ffro Onlus  – Fondazione Firenze Radioterapia Oncologica- nasce nel 1988 su iniziativa di pazienti e alcuni medici del reparto di Radioterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliero -Universitaria di Firenze Careggi. Fin da subito la motivazione principale della Fondazione è stata quella di rispondere alle esigenze dei pazienti oncologici e del Reparto supportando le attività assistenziali nella loro cura e promuovendo la ricerca scientifica. Tutto il mio percorso medico e scientifico si è svolto all’interno del reparto di Radioterapia Oncologica dell’ Università di Firenze a partire dal 1998, per cui avvicinarsi a questa realtà è stato un processo naturale e ovvio nel corso della mia carriera.

    Entrando più in ambito medico, quali sono stati i progressi della radioterapia? A che punto siamo?

    Oggigiorno la radioterapia rappresenta uno strumento terapeutico fondamentale per più della metà dei pazienti oncologici.
    I progressi tecnologici di cui, negli ultimi decenni, tutti noi siamo stati testimoni in vari ambiti della nostra vita si sono naturalmente riflessi anche in campo radioterapico, permettendo di effettuare trattamenti sempre più efficaci ed incisivi nel percorso terapeutico dei nostri pazienti e riducendo sempre di più gli effetti collaterali legati al trattamento stesso.

    Continuando a parlare di radioterapia, quali sono le prospettive per il futuro?

    Il futuro della nostra disciplina è sicuramente legato ad una sempre più stretta integrazione con i nuovi farmaci oncologici che sempre di più stanno rivoluzionando la storia clinica dei pazienti oncologici (immunoterapia, farmaci a bersaglio molecolare, ecc). Fondamentale è pertanto una collaborazione virtuosa fra tutti le figure professionali coinvolte nella gestione del paziente affetto da malattia oncologica (chirurgo, medico oncologo, oncologo radioterapista, radiologo, medico nucleare).

    Fonti

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