Nipoti di penna: racconti per unire generazioni

Il progetto che connette le generazioni attraverso la possibilità di raccontarsi

associazione di aiuto anziani

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    La lettera: uno splendido oggetto a rischio d’estinzione

    Prendere carta, penna, busta, francobollo. Sedersi a un tavolo e armarsi di pazienza. Ricordarsi di scrivere il mittente, oltre al destinatario. Scrivere: raccontare cosa succede nella propria vita, chiedere notizie della vita dell’altro, commentare cosa succede nel mondo; non ci sono limiti. Chiudere la busta e imbucarla in quei cassoni rossi che ancora fanno sfoggio della loro antica presenza qua e là nelle città. Se non li trovate (rischiano anche loro l’estinzione) sicuramente di fronte agli uffici postali ci sono. E aspettare.

    Chi nel XXI secolo è ancora pratico di questo “rito” che non rappresenta l’essere umano contemporaneo, sempre più dinamico, smart, connesso, virtuale?

    Oggetto desueto e superato agli occhi di molti, la lettera richiama una socialità e una gestualità che non ci appartengono più. Questo non ha fermato Un sorriso in più, onlus comasca già fautrice dell’iniziativa “Nipoti di Babbo Natale” e ora al lancio di “Nipoti di penna”: un’opportunità preziosa per gli anziani nelle RSA e per i “nipoti”, che da fuori possono conoscere storie di un altro tempo e dare la possibilità agli ospiti di guardare ancora al futuro. 

    L’Associazione e come partecipare

    L’Associazione Un sorriso in più nasce in provincia di Como e da oltre quindici anni si occupa del benessere delle persone sole, giovani e adulte, che vivono situazioni di disagio. Il sostegno che apporta va al di là delle cure fisiche e si orienta piuttosto sull’aspetto relazionale, altrettanto fondamentale per il benessere psico-fisico. I loro interventi sono rivolti verso i bambini allontanati dalle famiglie e ospiti di comunità educative nel loro territorio, e verso gli anziani, sia in case di riposo che in ospedale o a domicilio.

    È stata Katerina Neumann, architetto e web designer di Praga, a proporre per prima all’associazione il format “Nipoti di Babbo Natale”, dopo che lei stessa aveva partecipato a un’iniziativa analoga promossa dalla radio della Repubblica Ceca. Se in questo caso si trattava di esaudire i desideri di anziani ospiti in case di riposo nella forma di piccoli doni per Natale, con “Nipoti di penna” l’associazione e chi partecipa si impegnano a un rapporto più duraturo: una vera e propria amicizia di penna fra anziani e “nipoti” di tutta Italia.

    Dal 1° marzo le case di riposo italiane possono iscriversi al progetto, e ogni mercoledì alle ore 18:00 le nuove richieste di amicizia vengono pubblicate sul sito dedicato all’iniziativa.

    L’isolamento degli anziani

    L’adagio “l’Italia è un Paese vecchio” ci perseguita ormai da qualche anno, e la situazione non è destinata a un miglioramento: con meno di 500.000 nascite nell’ultimo anno (il dato più basso addirittura dall’Unità d’Italia) e una percentuale di over 65 del 22%, l’Italia si conferma davvero come uno dei paesi che più rispecchiano questo fenomeno di invecchiamento della popolazione.

    Cosa comporta a livello sociale un’età media così avanzata come quella che riscontriamo nel Bel Paese? Se innanzitutto è possibile oggi vivere così a lungo grazie al miglioramento delle condizioni economiche e allo sviluppo tecnologico e medico, questo implica anche un necessario cambiamento a livello di welfare, che dovrebbe andare di pari passo con i mutamenti anagrafici e sociali.

    Con lo stato pandemico che abbiamo vissuto negli ultimi due anni è apparso evidente agli occhi di tutti che il sistema di welfare attuale non è adatto a colmare le lacune che si sono create.

    In particolare, gli anziani si sono trovati a vivere una situazione di isolamento non solo fisico, ma anche sociale; sia coloro che, maggiormente autonomi, vivevano da soli, sia gli ospiti delle RSA.

    Così sono emersi, o meglio si sono fatti palesi, i bisogni di socialità degli anziani.

    Un’opportunità per tutti

    Se i benefici per gli anziani sono evidenti agli occhi di tutti, il progetto “Nipoti di penna” può essere visto anche attraverso il filtro dei più giovani che vi partecipano. 

    Che i mittenti di queste lettere siano bambini, adolescenti o adulti, è sempre vero che per quanto sia bello ricevere, è ancora meglio dare agli altri. Ce lo conferma la scienza: esiste infatti una vera e propria interconnessione fra le aree del cervello che si attivano quando doniamo agli altri e quando al contrario siamo noi a ricevere un riconoscimento (materiale o meno), oltre ad essere una preziosa occasione per rallentare e riflettere. Allontanata per un momento la frenesia della quotidianità, si apre allora la possibilità di riconoscere un incedere nella vita diverso dal nostro, forse più lento, ma anche capace di guardarsi intorno con una meraviglia antica.

    L’importanza della socialità

    Se negli ultimi anni c’è stato un avvicinamento anche degli anziani alle nuove tecnologie per continuare a coltivare nell’isolamento i propri rapporti familiari e non solo, spesso per questa fascia della popolazione questi mezzi risultano ostici nel loro utilizzo.

    L’iniziativa “Nipoti di penna” in questo quadro può collocarsi come una possibilità significativa di intrecciare relazioni e raccontarsi; nascendo dopo due anni in cui gli anziani, perché più fragili, sono stati maggiormente colpiti dall’isolamento, si carica di ulteriore importanza. Anche il mezzo, più consono ai destinatari che ai “nipoti” che partecipano, la rende a misura di chi ne beneficia.

    Un gesto gratuito che arricchisce anche chi aderisce da fuori con un’esperienza che altrimenti con ogni probabilità non troverebbe spazio nel mondo contemporaneo. 

    Sentirsi unici a partire da un gesto gentile

    La consapevolezza di sé, la progettualità per il futuro e la possibilità di raccontarsi sono tutti benefici che possono derivare da questa iniziativa e che arricchiscono la vita degli anziani ospiti delle RSA. È un’opportunità di raccontarsi e recuperare quello che li ha definiti come persone e che spesso è stato accantonato con l’avanzare dell’età. Fondamentale per la buona riuscita del progetto è anche l’apporto degli operatori che a vario titolo lavorano in queste strutture e che diventano testimoni del cambiamento di queste persone: l’attesa li fa guardare al futuro e la dedizione gratuita di un’altra persona nei loro confronti dà di nuovo conferma della loro unicità.

    Rossana, una signora di ottantatré anni che partecipa a questo progetto, ad esempio si augura di trovare un amico di penna giramondo che possa farle rivivere le emozioni dei viaggi che ha fatto in gioventù:

    Sono Rossana, una signora arguta e brontolona, bolognese doc! Dicono che la curiosità metta spesso nei guai, beh io questo rischio l’ho corso spesso e desidererei continuare a correrlo! Ne ho viste di cose nei miei 83 anni… Ho fatto alcuni viaggi che porto ancora nel cuore, per questo mi piacerebbe conoscere una persona giramondo con cui condividerli. Se fosse anche appassionata di montagna meglio ancora, ho camminato tanto sulle creste delle mie amate Dolomiti. Che altro aggiungere? A presto!

    Riccardo, di settantuno anni, spera invece in un amico che possa parlare con lui di musica, calcio e politica, ma soprattutto sottolinea come ci sia un mondo di cui scrivere e discutere:

    Caro amico di penna, io sono ormai quasi un nonno, che però non è mai stato nonno per davvero. Qui fra queste mura antiche spesso scrivo per hobby; oggi lo faccio con te. Per dialogare mi piacciono da sempre alcuni temi, per esempio mi piace parlare di musica, soprattutto musica operistica, calcio, politica, cinema… e ogni tanto mi riesce anche qualche battuta! Certo, sei liberissimo di aggiungere altri temi per dialogare; c’è tutto un mondo su cui potremo ragionare insieme. Ti saluto.

    Ed è proprio questo lo scopo dei volontari di Un sorriso in più: portare dentro le RSA il mondo esterno e nella vita di queste persone un po’ di affetto e la possibilità fondamentale di sentirsi ancora validi come essere umani, nonostante il loro ruolo nella società non sia più attivo. Rimangono però depositari di una conoscenza, una saggezza e un’esperienza di vita che sono, oltre che essenziali, molto preziose.

    E allora prendete carta e penna, l’appuntamento è ogni mercoledì alle 18:00 sul sito www.nipotidipenna.it

    Fonti

    Aipaa

    Welforum.it

    Luoghicura.it

    WHO, World report on ageing and health, 2015
    Cavazza G., Malvi C., a cura di, La fragilità degli anziani. Strategie, progetti, strumenti per invecchiare bene, Sant’Arcangelo di Romagna, Maggioli Editore, 2014
    Mantellini M., Dieci splendidi oggetti morti, Torino, Einaudi, 2020
    Park S. Q., Kahnt,T., Dogan A., Strang S., Fehr E. & Tobler, P. N. (2017). “A neural link between generosity and happiness.” Nature Communications, 8

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