Tredici e bullismo: intervista a Andrea Bilotto, Presidente dell’Associazione italiana Cyberbullismo e Sexting

Il tema del bullismo è al centro di questa serie targata Netflix. Ne abbiamo parlato con il fondatore di una realtà nazionale che aiuta le vittime e le loro famiglie

tredici e il bullismo

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    Inizio questo nuovo appuntamento della rubrica che parla di malattie e disagi a partire da una serie tv (il primo era su The Crown 4 e la bulimia di Lady D) con una confessione. Nel corso della mia vita, finora, evitare problemi e situazioni di vario tipo, girandoci attorno o standone alla larga, non sempre mi ha escluso dall’Eden delle gioie ma talvolta mi ha evitato dei (grandi) fastidi. Per questo motivo, parlando di bullismo, io, infante e adolescente occhialuto e un po’ sfigatello, non sono mai stato veramente vittima dei bulli che, nella peggiore delle ipotesi, mi hanno portato a scegliere saggiamente di prendere l’autobus successivo al loro.

    La questione del bullismo scolastico però era ed è, in epoca di social, una questione tutt’altro che chiusa, un fenomeno che stando a un recente rapporto Istat del 1 giugno 2020 è ‘in continua evoluzione’ e in cui ‘le nuove tecnologie a disposizione, Internet o telefono cellulare, sono divenute ulteriori potenziali mezzi attraverso cui compiere e subire prepotenze o soprusi’. D’altronde, sempre secondo il documento prodotto dall’Istituto nazionale di statistica, ‘anche una singola offesa divulgata a molte persone attraverso Internet o telefoni cellulari può arrecare danno alla vittima, potendo raggiungere una platea ampia di persone contemporaneamente ed essere condivisa ipoteticamente in modo illimitato, ampliando notevolmente la gravità  e la natura dell’attacco’.

    Come nel caso della serie, targata Netflix, ‘Tredici’.

    13 Reasons Why

    Creata da Brian Yorkey, autore di Broadway sbarcato nella produzione audiovisiva proprio con questa serie e basata sul romanzo omonimo di Jay Asher, 13 Reason Why’ racconta la vicenda di finzione di Hannah Baker, adolescente suicida che lascia ai compagni di scuola una scatola di cassette audio in cui spiega i tredici motivi per cui ha deciso di togliersi la vita.

    ‘Tredici’, terminata quest’anno dopo quattro stagioni, affronta in maniere esplicita vari temi come suicidio, violenza sessuale, omosessualità , violenza domestica, ma soprattutto bullismo, argomento che resta costantemente presente nell’evolversi della vicenda e rappresenta, di fatto, il motore scatenante del tracollo psicologico della protagonista.

    Il bullismo in ‘Tredici’

    Una foto sessualmente esplicita della ragazza resa pubblica dal bullo della scuola, le risate che serpeggiano maliziose nei corridoi e tra i banchi, ferendo come lame di un coltello affilato, il degenerare in un isolamento e autoisolamento sempre più soffocante. ‘Tredici’ non è, come detto, solo bullismo che però anima e di fatto provoca azioni e reazioni di molti dei personaggi in campo, ed è una prova esplicita di come ‘le parole fanno più male delle botte’ (ultima frase della lettera della quattordicenne Carolina Picchio, indirizzata ai bulli, la cui vicenda ha agghiaccianti punti di contatto con questa serie).

    Un bullismo che, in questo caso, affonda le radici nell’ambiente scolastico americano, dove tipicamente gli studenti-atleti dettano la legge del più forte, ma che naturalmente, come sappiamo, è presente ovunque, Italia compresa. Per riflettere sull’argomento e fare un po’ il punto della situazione ne abbiamo parlato con lo psicologo-psicoterapeuta sistemico Andrea Bilotto, Presidente e fondatore dell’Associazione italiana Cyberbullismo e Sexting, che da diversi anni si occupa di bullismo e cyberbullismo, anche attraverso la pubblicazione di diversi libri sull’argomento e incontri di formazione in più di 250 scuole in tutta Italia.

    ‘I casi nascono da una cattiveria di base della nostra società’

    ‘L’Associazione – mi spiega subito il dott. Bilotto – nasce dall’esperienza professionale di tanti anni di collaborazione con istituti scolastici in tutta Italia per progetti di prevenzione a questi fenomeni e con la volontà  di poter portare questa esperienza più in alto e poter contribuire con il Ministero in progetti nazionali’. Fenomeni che nel solo 2019, stando ai dati riportati dall’Associazione, hanno fatto registrare 227 episodi di violenza accertati nell’ambito scolastico e una percentuale molto alta di casi di bullismo digitale e atti di sexting che nell’anno del Covid-19 e della DaD (didattica a distanza) ‘sono in costante aumento, così come i casi di giovani hikkimori’ (termine giapponese per definire coloro che decidono di ritirarsi fisicamente dalla vita sociale, ndr).

    Ricollegandoci poi alla serie ‘Tredici’ e al cyberbullismo non può poi non colpire il dato che mette in evidenza come 2/3 delle vittime siano ragazze. ‘Sono più a rischio – sottolinea Bilotto – perché sono più esposte sui social (sono più presenti e pubblicano di più rispetto ai maschi). I casi nascono da una cattiveria di base profonda che ha origini nella nostra società  e che parte sicuramente dagli adulti’.

    Ruolo fondamentale (e spesso dimenticato quando si parla di questi fenomeni) per evitare conseguenze negative è giocato, infine, da chi vive intorno alle vittime, tanto che ‘nelle scuole lavoriamo proprio in questa ottica, nel cercare di creare contesti di protezione e di amicizia che possono salvaguardare da questi pericoli’. ‘A chi è vittima – suggerisce – consigliamo sempre di segnalare, denunciare, chiedere aiuto e nei casi più gravi anche un supporto psicologico. A tutte le persone che si rivolgono alla nostra associazione (tramite mail oppure telefonicamente) diamo sempre un sostegno sia di tipo psicologico, che di tipo legale’.

    Anche la produzione stessa della serie ‘Tredici’ è scesa in campo per fornire strumenti di comprensione e supporto sul tema del bullismo (e più in generale su tutti quelli toccati all’interno della storia) con tre speciali dal titolo ‘Tredici. Oltre i perché’, disponibili su Netflix, e un sito internet che permette di mettersi in contatto con un consulente psicologico (24 ore al giorno, disponibile negli Stati Uniti, in Canada, in Gran Bretagna e Irlanda) e una linea diretta (24/7, presente solo negli Stati Uniti) per prevenire suicidi. Sul sito è inoltre possibile trovare i link alle pagine di istituzioni che si occupano di varie problematiche, dalla violenza sessuale fino a quella armata.

    Per maggiori informazioni, domande o semplicemente una consulenza su questa tematica, contatta l’associazione:

    Sito Associazione italiana Cyberbullismo e Sexting

    Mail info@aics-cyberbullismo.it

    Tel. 346-7255120

    Fonti

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