Quello della satira è un terreno scivoloso, talvolta estremamente pericoloso (la tragica vicenda legata alle vignette “islamiche” di ‘Charlie Hebdo’ e alle sue conseguenze è lì a ricordarcelo) e in alcuni casi preso per vero. Ma perché questo avviene? I motivi principali, possiamo dire, stanno nel modo in cui la satira si presenta (spesso in forme molto simili ai modelli che prende in giro) e, ai giorni nostri, nella rapidità con cui i contenuti ci vengono proposti. Rispetto all’era analogica e ai primordi di Internet, siamo sottoposti a un numero estremamente più grande di immagini, titoli, notizie e la fretta di volerle consumare (principalmente per restare aggiornati, al passo coi tempi) ci porta, in molti casi, a essere superficiali.
È in questo contesto che la satira legata al mondo dell’informazione e all’attualità può fare il suo lavoro (ma un discorso simile vale anche per le fake news, altro terreno però) e in maniera molto democratica chiunque ci può cadere, prendendo per reale quella che in realtà è una presa in giro. Tra i casi più recenti quello del Comune di Bugliano dove il parroco locale è intenzionato a dare il “daspo” ai fedeli che ascoltano Radio Maria e dove è vietato usare troppo ghiaccio nei cocktail.
A proposito, anche nel vostro Comune fanno il corso avanzato di masturbazione?
Comune di Bugliano: dove natura e politica si incontrano
“È con grande gioia che il nostro lungimirante sindaco dott. Fabio Buggiani ha annunciato che Bugliano sarà uno dei siti di stoccaggio di rifiuti nucleari. ‘Ospitare questi simpatici fusti gialli – ha dichiarato il primo cittadino – ci consentirà di ricevere 20.000 euro all’anno dal ministero dell’Ambiente. Ho imparato su Simcity che la gestione dei rifiuti pericolosi può fruttare tanti soldi. Il sito scelto si trova a 3 km dal centro abitato, dentro un vecchio bunker usato negli anni ’50 per un’eventuale comunista in Italia'”.
La notizia, che trovo sul sito ufficiale di questa ridente cittadina in provincia di Pisa che si appoggia sulle colline toscane è di quelle da far tremare i polsi, da scatenare l’ira degli ambientalisti, mobilitando media da tutto il mondo e mettendo in discussione il primo cittadino. “Non è Lercio” e quindi c’è da preoccuparsi, a maggior ragione perché tg e giornali non ne parlano. Immediatamente la parte latente del complottista che convive in tutti noi si chiede cosa ci sia dietro questo silenzio assordante.Per un momento si potrebbe essere persino convinti di essere i primi portatori di informazioni che nessuno conosce e che arrivano da un Comune dove a Natale è vietato esporre le decorazioni e una suora è la seconda persona vaccinata in Italia contro il Covid-19.
Il Comune di Bugliano che “esiste” (è semplicemente una frazione del Comune di Barga, provincia di Lucca) però non esiste. Ma in molti ci sono cascati e hanno preso sul serio quello che il suo lungimirante sindaco dichiara(va).
Dalle accuse de ‘La nuova Padania’ alla “denuncia” dell’avvocato Polacco
‘Il Comune di Bugliano non esiste: è una pagina satirica‘ (come si legge chiaramente aprendo la sua pagina Facebook che conta su poco più di 150.000 “mi piace”) ma non tutti si prendono la briga di controllare in maniera preventiva. Così accade ad esempio che ‘La nuova Padania’, quotidiano politico e organo ufficiale della Lega, “cada” nel tranello e si indigni per la decisione del sindaco del Comune pisano di ritirare la cittadinanza onoraria ad Andrea Bocelli, “conferitagli” il 25 novembre di sette anni fa, in seguito a sue dichiarazioni (vere) sulla gravità del Covid-19 così come l’Organizzazione politica ‘Massa Marittima per Renzi, Comitato’ (salvo poi correre a modificare il post originale ammettendo di esserci cascata).
Ultima ma (temiamo) non ultima l’ accusa mossa dall’avv. Edoardo Polacco, di fronte all’ennesima provocazione satirica del Comune inesistente.
Il 20 dicembre 2020, in prossimità delle Feste natalizie, il Comune di Bugliano informa via social ‘la cittadinanza che l’agente della Polizia Municipale effettuerà dei controlli anti assembramenti nelle abitazioni private nei giorni di festività’. Il giorno dopo, durante una diretta Facebook sulla sua pagina personale, l’avvocato Polacco condivide con i suoi spettatori il testo allegato al post, “valido” nelle giornate del 25-26-31 dicembre e 1 gennaio, e si indigna di fronte a quello che lui stesso definisce un documento ‘scandaloso, illegale, illegittimo’, manifestando l’intenzione di scrivere ‘al Prefetto, chiedendo l’immediata destituzione di un sindaco!’. L’intervento sull’argomento si conclude con il legale che si augura che ‘sia solo una fake’, salvo poi ricevere la risposta del dott. Fabio Buggiani, ‘paziente sindaco’ che ‘desidera far sapere all’avv. Polacco che a Bugliano facciamo quello che ci pare’, invitandolo a vedersi in tribunale per risolvere la questione.
Casi clamorosi in cui la satira è stata presa sul serio
Quello del Comune di Bugliano non è però il solo caso di satira che è stata presa sul serio e di esempi assurdi ne è pieno il mondo e la storia dell’uomo moderno. Eccone alcuni, restando nel nostro Bel Paese, a mio modo di vedere esemplari.
Non tutto Il Male vien per nuocere
‘Rivendico il diritto alla cazzata!’
La dichiarazione perentoria e colorita è di uno dei migliori interpreti cinematografici della storia italiana, Ugo Tognazzi, che molti ricorderanno (fra i molti ruoli) come interprete del Conte Mascetti, re della “supercazzola” nell’indimenticabile cult del 1975 di Mario Monicelli, ‘Amici miei’. Il contesto è quello di una delle beffe più note messe in piedi da una delle più importanti riviste satiriche italiane, ‘Il Male’, edita tra il 1975 e il 1982, i cui i suoi autori pubblicarono diverse false prime pagine di quotidiani nazionali che davano una notizia (con tanto di foto dell’arresto) che lasciò l’Italia incredula: ‘I capi delle Brigate Rosse sono Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi!’.
Naturalmente i due attori erano complici e in qualche ora la falsa notizia si sgonfiò ma questa iniziativa rappresentò uno degli apici della rivista, all’epoca diretta da Vincenzo Sparagna, che sempre giocando su notizie non vere pubblicate su false prime pagine di importanti giornali (da ‘la Repubblica’ al ‘Corriere della Sera’, passando per il ‘Corriere dello Sport – Stadio’) collezionò varie denunce, dal vilipendio della religione fino a quelle per diffusione di materiale osceno.
Tre teste di Modigliani
Leggenda vuole che che il pittore e scultore livornese Amedeo Modigliani, vissuto tra il 1884 e il 1920, avesse (intorno al 1909) gettato, in uno scatto d’ira, alcune sue sculture nel Fosso Reale della sua città di origine. Così nel 1984, in occasione di una mostra realizzata per celebrare il centenario della sua nascita, fu deciso di dragare il canale all’altezza del Caffè Bardi (da cui sempre secondo la storia avrebbe compiuto il gesto) e con grande sorpresa furono trovate tre teste che alcuni importanti critici italiani si affrettarono ad attribuire al grande artista.
Il caso, ovviamente, fece clamore ma appena un mese dopo la verità , come le teste, venne a galla. Tre giovani studenti universitari si presentarono alla redazione di ‘Panorama’ e in cambio di dieci milioni di lire svelarono di essere stati gli autori di una delle tre teste; poco dopo “confessò” anche il quarto complice della burla, il pittore Angelo Froglia. Uno speciale del TG1 in cui gli studenti realizzarono nuovamente una testa di Modigliani davanti agli occhi increduli e divertiti di milioni di italiani fu la prova definitiva che non mentivano, una presa in giro all’intellighenzia critica o per usare le parole di Froglia, ‘un’operazione estetico-artistica per verificare fino a che punto la gente, i critici, i mass-media creano dei miti’.
(Non è) Lercio
Inserito in quella che è definita New satire, ‘Lercio’, sito satirico italiano, lanciato nell’ottobre del 2012 è una parodia del free press ‘Leggo’ ed è stato ideato da Michele Incollu, diventando in breve tempo estremamente popolare. L’espressione “Ah, non è Lercio” è ormai entrata nel modo di dire comune quando ci si trova di fronte a una notizia assurda che si rivela vera e questo dovrebbe bastare a dimostrare la fama di cui gode questo sito satirico che riporta in maniera assolutamente seria news totalmente incredibili e soprattutto false.
Vincitore di numerosi Macchianera Awards, il più prestigioso riconoscimento per i blogger italiani, ‘Lercio’ è anche sbarcato recentemente in tv su Rai1 con il ‘TG Lercio’ all’interno della trasmissione ‘Gli Stati Generali’ condotta da Serena Dandini. Qualcuno all’inizio ci è pure cascato, indignandosi, ma oggi tutti sappiamo che ‘Lercio’ riporta notizie palesemente false.
Lo sappiamo tutti vero?
Chezzo Zalone razzista?
In occasione della promozione dell’ultimo film del comico e regista Checco Zalone (‘Tolo Tolo’ uscito nel gennaio 2020), fu pubblicato online un videoclip in cui l’attore pugliese era protagonista di una parodia/satira di un italiano intollerante verso gli immigrati, attraverso la messa in scena di tutta una serie di stereotipi. Peccato che non tutti abbiamo colto lo spirito al centro dell’operazione tanto che qualcuno come ad esempio Giuseppe Cazzolla sull’ ‘Huffingtonpost’ si è lanciato in un parallelo tra la canzone cantata nel video da Zalone e una sugli ebrei che veniva intonata nei cabaret di Berlino ai tempi della Germania di Weimar. ‘Ma quale razzismo, sono stato anche io un migrante che nessuno voleva’ ha dichiarato il comico, costretto a difendersi da chi aveva preso sul serio quella sua satira e lui per il peggiore degli xenofobi.
‘La satira è solo satira, non va presa sul serio, non fa male a nessuno’ dichiarava il comico Saverio Raimondo in una intervista rilasciata a ‘la Repubblica’ nel giugno di cinque anni. E che pur imitando talvolta la realtà , non lo è. Per verificarlo, in fondo, basterebbe (oltre a un po’ di buon senso) controllare le fonti.
No?
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