Quali sono i trucchi del mentalismo?

La mente umana è misteriosa e affascinante: come fare a ingannarla e farle credere vere cose che non lo sono? Scopriamolo attraverso i trucchi del mentalismo

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    Il mentalismo si avvicina più al mondo delle arti performative che a quello della scienza, e affonda le sue radici nel passato, quando maghi e sensitivi cercavano di prevedere il futuro delle persone e le sorti del mondo; nel tempo ha assunto sempre più un aspetto performativo. I trucchi del mentalismo si basano soprattutto su giochi di prestigio e sull’osservazione del linguaggio del corpo: sicuramente puntano a ingannare l’interlocutore per ottenere un effetto di stupore nel pubblico, ma richiedono anche esperienza e un certo grado di empatia per funzionare.

    Cos’è il mentalismo

    Il mentalismo è definito come la capacità di interpretare il linguaggio del corpo e il comportamento dell’interlocutore per prevedere cosa pensa o come reagirà. In senso moderno è soprattutto una forma di intrattenimento scenico che si discosta per alcuni aspetti dagli spettacoli di magia: i mentalisti spesso sono veri e propri performer che utilizzano più tecniche psicologiche che trucchetti da illusionisti.  Le loro capacità vengono solitamente performate sul palco attraverso:

    • trucchi di magia/illusionismo
    • ipnosi
    • PNL: ovvero la Programmazione neurolinguistica, una disciplina nata in seno al movimento New Age negli anni ’70 in California; i due fondatori (il linguista John Grinder e lo psicologo Richard Bandler) misero a punto questa metodologia basandosi sull’elaborazione del linguaggio e su altre tecniche comunicative con lo scopo di migliorare la vita delle persone, anche se gli studi in merito non ne hanno dimostrato in modo convincente e univoco l’efficacia

    Al di là del mentalismo come performance, è necessario stare attenti a chi utilizza queste fantomatiche capacità mentali, come la telepatia o la chiaroveggenza, per ingannare e approfittarsi delle persone; a questo proposito, conoscere i trucchi del mentalismo può aiutare a essere più consapevoli e a tenerci alla larga da ciarlatani.

    Trucchi mentalismo

    La mente umana è in gran parte un mistero e il mentalismo sfrutta proprio i processi che la caratterizzano per ottenere un effetto di sorpresa negli interlocutori. Da una parte esistono dei trucchetti nati nel mondo dell‘illusionismo, che sfruttano velocità nei gesti e distrazione del pubblico per dimostrare telepatia o chiaroveggenza. Un classico esempio sono i giochi di prestigio con le carte: attraverso movimenti rapidi e precisi, il mentalista sarà in grado di volgere il gioco in suo favore e azzeccare la carta giusta. Dall’altra parte, soprattutto oggi, hanno preso grande spazio tecniche psicologiche che sfruttano il linguaggio del corpo e il funzionamento della mente, oltre al carisma e alla capacità di persuasione del mentalista. Fra queste ci sono:

    • cold reading: si tratta di una tecnica basata su un’attenta osservazione dell’interlocutore; vengono analizzati dati esteriori come il linguaggio del corpo, l’età, il genere, l’abbigliamento, il modo di parlare per inferire un gran numero di informazioni sulla persona
    • rainbow ruse o lo stratagemma dell’arcobaleno: consiste nel fare un’affermazione generica che descrive due personalità completamente diverse; l’interlocutore tenderà a concentrarsi su quella a lui più affine, scartando l’altra
    • hot reading: consiste nell’ipotizzare una serie di informazioni che spesso si rivelano accurate basandosi su elementi preliminari; è spesso usata insieme al cold reading
    • Barnum statement: consiste nel fare affermazioni generiche riguardanti l’interlocutore, probabilmente valide proprio in ragione della loro genericità; un meccanismo simile è quello dell’oroscopo o dei test della personalità
    • shotgunning: questa tecnica consiste nel pronunciare un certo numero di affermazioni generiche, basandosi sulla reazione dell’interlocutore man mano che si va avanti; anche in questo caso, come per lo stratagemma dell’arcobaleno, la persona tenderà a concentrarsi sulle informazioni giuste piuttosto che su quelle sbagliate

    Molti di questi trucchi del mentalismo sfruttano anche l’effetto Forer, ovvero la tendenza delle persone a identificarsi con le informazioni sul loro profilo psicologico. Il nome deriva dallo psicologo Bertram Forer, che osservò questo comportamento attraverso un esperimento sui suoi studenti: nel 1948 dette loro un test della personalità e poi provvide a fornire a ciascuno il profilo corrispondente. Alla richiesta di valutare, in base ai risultati, l’affidabilità del test, su una scala da 0 a 5 la media fu di 4,86: il profilo risultante, però, era per tutti lo stesso. Questo ci fa capire quanto la nostra mente può essere manipolata: che si tratti di trucchetti da illusionista o di sofisticati escamotage psicologici, ne subiamo il fascino da secoli. Ai trucchi del mentalismo, però, è necessario coniugare anche una spiccata capacità di osservazione.

    Mentalisti celebri

    Come abbiamo visto, il mentalismo è una metodologia che con più o meno consapevolezza è usata da tempi molto antichi e molti mentalisti sono diventati celebri per le loro capacità. Uno dei più famosi del passato è Harry Houdini, noto soprattutto come escapista, ovvero per le sue fughe impossibili. Significativo che questo illusionista, vissuto fra fine dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento, fosse anche un attore: già al tempo emergeva una vena performativa nel mentalismo. Oggi uno dei mentalisti più abili è senz’altro Derren Brown, autore anche di alcuni libri sul tema. Il mentalista britannico ha esordito nel 2000 con la serie tv Mind control; oltre ad aver condotto altri programmi televisivi, si esibisce anche in show teatrali. La telepatia o la chiaroveggenza di cui dà prova durante le sue performance si basano spesso sull’interpretazione degli accessi oculari, ovvero dei movimenti degli occhi dell’interlocutore e sul misdirection, ovvero sul depistaggio. Alla sua abilità somma trucchi di magia, ipnosi, PNL e un grande carisma. Infine, nel mondo questa volta dell’invenzione scenica, forse il mentalista più conosciuto è il protagonista dell’omonima serie tv, The Mentalist; interpretato da Simon Baker, Patrick Jane viene assunto come consulente dal California Bureau of Investigation, in virtù della sua grande capacità di osservazione e immedesimazione, che gli permettono di svoltare le indagini con intuizioni che paiono talvolta paranormali. In questo caso emerge, più che l’aspetto spettacolare del mentalismo, un’abilità psicologica che attraverso l’osservazione dà accesso a informazioni ed elementi meno superficiali, fermo restando che, in questo caso, si tratta di una storia inventata.

    Il mentalismo è un inganno?

    Il mentalismo, quindi, più che la capacità di vaticinare il futuro o leggere la mente, è un insieme di strategie basate sul funzionamento stesso della mente umana e trucchi veri e propri, simili a quelli che rendono possibili i giochi di prestigio. Le caratteristiche del mentalismo sono da sempre state sfruttate per approfittarsi delle insicurezze e della credulità delle persone, e oggi hanno preso spazio anche in un altro campo: quello della crescita personale. L’ondata di pensiero positivo e motivazionale degli ultimi anni ricalca un po’ il contesto New Age in seno al quale è nata la PNL, spesso usata anche dai mentalisti, e anche la stessa Programmazione neurolinguistica, non avendo una regolamentazione, si presta a un uso manipolatorio. Questo perché esistono in fondo aree di interesse comuni un po’ a tutti: le relazioni, il lavoro e i soldi, la salute. Calcando questi aspetti e sul desiderio delle persone di avere successo e felicità in questi campi, il mentalismo può essere ingannevole e manipolatorio. Al contrario, un contesto palesemente performativo o una minima conoscenza dei trucchi del mentalismo, consentono di avere il distacco necessario per apprezzare quella che, anche se spettacolare, è solo una performance artistica.

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