Edging: l’arte di controllare l’orgasmo

Ritardare l’orgasmo aumenta il piacere e crea un gioco di controllo, non solo sessuale

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    L’orgasmo, un piacere immenso. Adesso pensa di duplicare, triplicare, allungare quel piacere per molto più tempo. Pensa anche che ad allungare questo piacere, sia il partner, che lo controlla e ti controlla. Stiamo parlando di “edging”, ovvero della pratica dell’orgasmo controllato.

    Che cos’è l’edging?

    L’edging, orgasmo esteso o orgasmo controllato è, appunto, la pratica sessuale che consiste nel prolungamento e controllo dell’orgasmo. Da soli o “obbligati” dal partner, si gioca sul rinvio dell’orgasmo per almeno 20 minuti (o per svariate volte, una decina almeno): si stimola fino a iniziare ad avere l’orgasmo per poi bloccarsi e non raggiungerlo, fino al momento finale, quando sarà il momento di provare l’orgasmo, che sarà intenso e amplificato da questo continuo rimandare.

    Come si fa?

    L’edging viene chiamato anche peaking, surfing, cum control. Utilizzando le mani, la bocca o una qualsiasi parte del proprio corpo, oppure sex toys, si arriva (o si fa arrivare) al limite dell’orgasmo, per poi interrompersi drasticamente e improvvisamente, bloccandolo sul nascere. Passato qualche secondo, si riparte, così fino al momento finale. Un altro metodo di cum control è decidere per il partner se, quando e come farlo venire. Utilizzato spesso nelle pratiche BDSM e nei giochi di sottomissione, la persona dominante decide se la persona sottomessa può avere un orgasmo, quando (se in quel momento, in quale arco della giornata o se direttamente un altro giorno) e come, cioè a cosa deve pensare e in che luogo può masturbarsi.

    Ogni persona è diversa, ogni limite è diverso: l’importante è fare sempre qualcosa che vogliamo e ci fa piacere, nel rispetto di tutti, e consultare il medico per qualsiasi informazione e domanda su pratiche non usuali, come può essere questa.

    Il consiglio è di provare l’edging prima da soli, durante la masturbazione: conoscersi, capire i propri limiti, quando fermarsi, quando aumentare la velocità. Soprattutto, in questo modo si capisce se è un’esperienza che può piacere. Se non lo trovi per niente male, allora è il momento di proporlo al partner, e se a entrambi piace l’idea, divertitevi a guidarvi fino al limite e poi fermarvi, e poi ripartire e così via. Se stai venendo, puoi rallentare o fermarti del tutto (non per troppo tempo, altrimenti si rischia di raffreddare tutta la situazione), magari concentrarsi di più sul partner o cambiare metodo di stimolazione.

    Perché si fa?

    L’orgasmo è più potente. E questo è già un aspetto positivo! Ma, se chi pratica l’orgasmo controllato ha il pene, il rapporto sessuale può durare di più, proprio perché si ritarda il momento finale, rimanendo molto eccitati molto più a lungo. L’attesa attraverso l’edging permette a entrambi i partner una prolungata energia sessuale, un maggior coinvolgimento fino ad arrivare all’esplosione finale.

    Perché ci piace controllare o farci guidare nella gestione dell’orgasmo?

    Si entra in un campo molto complesso perché non si parla solo di controllo fisico, ma anche psicologico.

    Intanto c’è l’aspetto di fare qualcosa di “non convenzionale”, quindi già può stuzzicare alcune corde del piacere. Poi c’è chi prova piacere sessuale a comandare sul partner e chi a ubbidire: nella parafilia, ad esempio, l’eccitazione e il piacere sessuale si hanno con atteggiamenti e comportamenti che creano disagio, dolore o umiliazione a se stessi o agli altri. Probabilmente, a livello psicologico, chi non sa controllare bene se stesso, tende a controllare gli altri, provando piacere. Oltre a questi due aspetti, di “proibito” e di un piacere che nasce dal dolore e dalla sottomissione, c’è anche il concetto ancora più ampio di perdita di controllo, di lasciarsi andare completamente, o quasi, nelle mani di un’altra persona, che al tempo stesso spaventa ed eccita.

    Edging estremo: la negazione dell’orgasmo

    Chiamata anche orgasm denial o teasing & denial (dall’inglese stimolare e negare), la negazione dell’orgasmo è una pratica sessuale, particolarmente diffusa nel BDSM. Consiste nel vietare al proprio partner il raggiungimento dell’orgasmo per un tempo più o meno lungo. In questa pratica, ancora più dell’edging, giocano un ruolo fondamentale la dominazione e la sottomissione. Il partner dominante decide se e quando il partner sottomesso può provare l’orgasmo: la proibizione può essere rigida e assoluta per un periodo di tempo indeterminato (vietando, quindi, anche l’autoerotismo nel sottomesso) oppure limitata nel tempo o inerente al tempo del rapporto sessuale. L’eccitazione sessuale può essere autostimolata o stimolata dal partner per aumentare il piacere e la successiva “sofferenza” nel partner che non potrà eiaculare o provare l’orgasmo. Ripetuta più volte, questa pratica porta a una forte frustrazione e umiliazione nel partner sottomesso, che a sua volta provoca piacere sessuale a entrambe le parti.

     

    Questo articolo non vuole essere né una guida né un invito a praticare queste tecniche, ma solo a informare. Nonostante non ci siano prove scientifiche, questo tipo di pratiche, soprattutto se svolte per un lungo periodo di tempo in modo continuativo potrebbero causare prostatiti e infiammazioni. Quindi, prima di lanciarsi in vari giochetti erotici, è sempre meglio confrontarsi con il proprio medico per avere informazioni sulle precauzioni da prendere. Ricordiamoci che è bello provare piacere, nel pieno rispetto di noi stessi e del partner.

    Fonti

    I commenti

    carletto5 marzo 2022

    Quando faccio sesso con la mia ragazza , certe volte proviamo ad allontanare i nostri orgasmi ! spesso riusciamo ad allontanare fermando la la mia venuta anche quasi 20 minuti !!!! per poi terminando in una esplosione di sperma molto copiosa (molto di piu’ di uns venuta normale !!) ma con un piacere immenso che e’impossibile descrivere !! stiamo decidendo di provare sulla mia ragazza ,ma lei ancora non e’ proprio decisa !!

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