Perché si scatena una reazione allergica?

I meccanismi biologici che portano una notevole fetta della popolazione mondiale a odiare visceralmente la primavera

cause reazione allergica

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    Al centro del fenomeno delle reazioni allergiche c’è il sistema immunitario, che, nonostante le sue buone intenzioni di difenderci contro i microrganismi patogeni, certe volte si imbroglia e si scatena contro molecole assolutamente innocue, generando risposte immunitarie aspecifiche che danno origine alla sintomatologia allergica. Capiamone insieme qualcosa in più.

    Il sistema immunitario

    Il sistema immunitario è una rete integrata e diffusa di tessuti, cellule e molecole che hanno il compito di rilevare, identificare e neutralizzare gli agenti patogeni che stanno attaccando l’organismo, oltre che sorvegliare l’insorgenza di tumori.
    Si tratta di un sistema di difesa intrinseco al nostro organismo, donatoci da milioni di anni di evoluzione che ci difende da qualsiasi cosa che non risulta parte integrante del corpo: sulla base dell’osservazione di profili chimici e molecolari presenti su una cellula batterica, un virus o anche una cellula pre tumorale, le cellule dell’immunità riescono a capire che qualcosa non fa parte di noi e come estraneo lo attaccano.

    Da un punto di vista biologico le nostre difese sono formate da due componenti:

    •  il sistema immunitario aspecifico o innato
    •  il sistema immunitario specifico o acquisito.

    Durante una reazione allergica entra in gioco entrambe le parti immunitarie

    L’immunità innata

    Le difese aspecifiche o innate sono tutto quell’insieme di componenti immunitarie che abbiamo di default indipendente dalle altre acquisizioni immunitarie che avvengono dopo l’incontro con patogeni o vaccini.
    Il primo livello dell’immunità aspecifica sono le lamine esterne, ossia tutte quelle barriere biologiche che ci separano dal resto del mondo come la cute o le mucose delle cavità interne; nel momento in cui un organismo patogeno riesce per qualche motivo a oltrepassare questo muro (per la presenza di una ferita o perché è dotato di molecole che riescono a creare delle vie di accesso), si trova di fronte i leucociti, o globuli bianchi, ossia cellule che pattugliano continuamente i nostri tessuti alla ricerca di qualcosa che ha caratteristiche molecolari che non hanno mai visto, ossia che non fanno parte di noi.
    I globuli bianchi a seconda delle loro caratteristiche cellulari si dividono in sottotipi:

    • Macrofagi
    • Neutrofili  Acidofili
    • Basofili
    • Mastociti
    •  Linfociti

    I globuli bianchi grazie a dei loro recettori espressi sulla membrana riescono a riconoscere alcune molecole tipiche dei patogeni: questa interazione molecolare porta all’evocazione di una catena di segnalazioni chimiche intracellulari che generano la produzione di sostanze con funzione di messaggero chimico:

    •  citochine: innalzano la temperatura del distretto in modo da creare un ambiente ostile all’intruso e rendono i leucociti capaci di migrare dal vaso sanguigno ai tessuti circostanti per attaccare gli intrusi, oltre che evocare la comparsa di febbre.
    •  Chemochine: richiamano, grazie a messaggi di natura chimica, altre cellule dell’immunità come rinforzo

    I macrofagi, una classe specifica di globuli bianchi hanno anche la possibilità di internalizzare i patogeni e ucciderli cibandosene letteralmente.
    Un’altra classe di cellule molto importante per le dinamiche allergiche e infiammatorie sono i mastociti; queste cellule producono un potente messaggero biologico chiamato istamina e la conservano sotto forma di granuli all’interno del citoplasma. Quando i mastociti sono stimolati dalla presenza di patogeni e da una classe particolare di anticorpi chiamati “IgE” rilasciano l’istamina in circolo causando una potente vasodilatazione locale oltre che un aumento delle permeabilità capillare: questi due fenomeni insieme permettono di richiamare più cellule immunitarie in loco e rinforzare il focus della risposta immunitaria.
    Gli effetti generati dall’istamina, le chemochine e le citochine a livello locale si riassumono con gonfiore, arrossamento e dolore dovuti allo stravaso di cellule immunitarie nei tessuti colpiti oltre che aumento del flusso sanguigno: questa condizione è chiamata infiammazione ed è la prima arma “d’elite” messa in campo dal sistema immune per proteggerci; l’infiammazione entra in gioco anche durante le lesioni tissutali per preparare la zona interessata al processo di ricostruzione.

    L’immunità specifica

    L’immunità specifica del sistema immunitaria è basata sugli anticorpi.
    I linfociti B e T vanno a riconoscere alcune molecole espresse dall’organismo patogeno chiamate antigeni che sono una sorta di sua impronta digitale molecolare in grado di identificare quello specifico agente infettivo. I linfociti T operano come aiutanti dei B nel riconoscere questo profilo molecolare: una volta preso in esame l’antigene le cellule B iniziano a produrre anticorpi specifici che andranno a interagire col patogeno impedendogli di produrre tossine o riconoscere le cellule del nostro corpo, rallentando l’infezione.
    Gli anticorpi possono essere suddivisi in classi in base alla loro struttura molecolare oltre che il loro ruolo specifico:

    • IgA: immunità e protezione delle mucose
    • IgD: vengono esposti sulla superficie dei linfociti
    • IgE: scatenano le reazioni allergiche
    • IgG: citotossicità cellulare mediata da anticorpo
    • IgM: recettori per linfociti B, attacco verso i patogeni

    Gli anticorpi IgE entrano in gioco proprio durante le reazioni allergiche attivando i mastociti nel rilascio di istamina e provocando uno stato infiammatorio tipico delle allergie.

    Come e perché si scatena una risposta allergica?

    Il sistema immunitario è fatto per attaccare patogeni ma in alcuni casi sostanze chimiche sia di sintesi che naturali possono trarre in inganno le difese e generare una risposta immune infiammatoria localizzata al tessuto dove c’è stato il contatto con la sostanza.
    L’agente che scatena la risposta viene chiamato allergene e può essere una molecola biologica di origine animale o vegetale, ma anche un elemento chimico che una volta entrato in contatto con proteine umane dà origine a profili molecolari allergenici.
    Solitamente, affinché una sostanza possa dare origine a un’allergia è necessario che interagisca anche con le IgE per dare poi origine al processo infiammatorio.
    Possiamo riconoscere questi tipi di reazioni allergiche:

    • Tipo I; l’antigene si lega alle IgE, a sua volta legate a mastociti ed altri leucociti: questa combinazione molecolare fa liberare ai leucociti una grande quantità di istamina e molecole pro infiammatorie che evocano la risposta allergica
    • Tipo II; si verificano quando anticorpi prodotti dal Sistema immunitario vanno a scagliarsi contro antigeni cellulari o a una molecola legata alla superficie cellulare
    • Tipo III; reazioni dovute alla formazione di immunocomplessi: quando antigeni e anticorpi interagiscono insieme in massa a causa di un disequilibrio chimico tra essi formando immunocomplessi che precipitano sui tessuti evocando una risposta allergica non funzionale alla risposta immunitaria.

    Fonti

    ‘’Biologia Cellulare e Molecolare’’ Gerald Karp

    ‘’Immunologia Cellulare e Molecolare’’ Abdul K. Abbas, Andrew H. Lichtman, Shiv Pillal

    ‘’Basic Immunology – Functions and disorders of the Immune System’’ Abdul K. Abbas, Andrew H. Lichtman, Shiv Pillal

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