Cosce, polpacci e piedi: tutte le cause dei crampi notturni

Alcune volte basta lo stretching e un bel massaggio, altre volte è più complicato. Malattie cardiocircolatorie o problemi idiopatici, vediamo quali sono le cause più comuni dei crampi notturni.

crampi notturni

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    Alcune volte succede che una gamba faccia male all’improvviso. Può capitare al polpaccio, alla coscia o al piede: uno o più muscoli si contraggono di colpo, provocando delle fitte molto dolorose.

    Stiamo parlando dei crampi, spasmi muscolari che irrigidiscono gli arti inferiori per alcuni minuti. Spesso i crampi arrivano durante il sonno, la notte, e ci svegliano. Sembra non esserci una causa identificabile, spesso basta un po’ di stretching o un massaggio leggero al muscolo dolorante per far passare il crampo notturno. Non ci sono limiti particolari di età, giovani e adulti possono soffrirne anche se il rischio aumenta con l’invecchiamento, poiché i muscoli tendono a contrarsi naturalmente, e per le donne con la gravidanza, che appesantisce il tronco e le gambe del corpo femminile. 

    In casi critici, i crampi muscolari diventano sintomatici di malattie gravi come aterosclerosi o diabete. Nel primo caso, trattandosi di una malattia cardiovascolare progressiva, l’irrigidimento muscolare può essere un segnale del principio di infiammazione arteriosa, che a lungo andare porta alla formazione della placca aterosclerotica (accumulo di grassi, proteine e tessuto fibroso). Nel secondo caso parliamo di chetoacidosi diabetica, una complicanza acuta del diabete per la quale le cellule dell’organismo iniziano a bruciare grassi sottraendo nutrienti ai muscoli, così scattano i crampi. 

    Per il resto, in generale, le cause dei crampi muscolari notturni alle gambe sono molteplici, riconducibili a due macrogruppi.

    Malattie dell’apparato circolatorio

    La patologie che più comunemente possono causare crampi sono legate all’apparato circolatorio. Il motivo è semplice: il benessere del muscolo è strettamente correlato al giusto funzionamento della circolazione sanguigna, che irrora di ossigeno e nutrienti i tessuti degli arti. Quando l’apporto di sangue è in qualche modo insufficiente, scatta il meccanismo del crampo. Due esempi sono:

    • Tromboflebite e Trombosi venosa profonda. In entrambi i casi, le vene della gamba si infiammano e si scatena il rischio di formazione di rigonfiamenti e coaguli sanguigni. Se il sangue non scorre bene, il muscolo si irrigidisce e percepiamo il crampo.
    • Insufficienza venosa. Le vie venose non riescono a riportare il sangue verso il cuore, perdono di elasticità. Quando questo succede, possono comparire vene varicose e distrofie cutanee di vario tipo, soprattutto quando la gamba sta a riposo per lungo tempo si inizia a sentire prurito fino ad arrivare ad avvertire crampi veri e propri.

    Problemi idiopatici

    Non ci sono solo cause strettamente patologiche, anzi fortunatamente più spesso gli episodi di crampi notturno avvengono a causa di sollecitazioni muscolari anomale avvenute durante il giorno che si ripropongono durante il sonno.

    L’ipotesi più nota è quella della troppa attività fisica: nelle prime fasi di un allenamento, i muscoli subiscono una sorta di micro-shock energetico che di notte provoca crampi nelle zone della gamba che sono state più sollecitate, spesso piedi e polpacci. Questo capita soprattutto se l’allenamento non è stato bilanciato sufficientemente da assunzione di acqua e potassio: l’organismo e i tessuti risultano disidratati e per questo più soggetti ad irrigidimento.

    Un caso particolare riguarda le forme di intossicazione sanguigna. Potrebbe succedere, infatti, che a seguito dell’ingestione di quantità elevate di farmaci diuretici e statine, oppure di sostanze tossiche a base di mercurio o piombo, i muscoli finiscano per assorbire questi elementi e risultare indeboliti, fino alla comparsa dei crampi.

    Un po’ di prevenzione

    Nel caso la nostra propensione a soffrire di crampi notturni fosse più legata ai problemi idiopatici, possiamo attuare una serie di accortezze quotidiane per cercare di prevenire il problema:

    • allungare i muscoli prima e dopo l’esercizio fisico e prima di andare a letto;
    • evitare di fare intensa attività sportiva subito dopo i pasti, perché l’organismo è impegnato con la digestione e se il muscolo che lavora non viene ossigenato bene accumula acidi che si liberano in un secondo momento con i crampi;
    • bere molto dopo le sessioni di allenamento mentre è meglio cercare di assumere poche sostanze stimolanti, come caffeina o nicotina, che possono provocare ipertensione e quindi irrigidimento muscolare.

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