Il daltonismo: da cosa dipende e cosa comporta

Scopriamo l’anomalia visiva che in Italia colpisce circa 2,5 milioni di persone

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    Il daltonismo causa molte difficoltà nella vita quotidiana delle persone che ne soffrono: dai giovani che frequentano la scuola che non distinguono i colori dei quaderni scolastici, agli adulti che non possono accedere ad alcune professioni, come le forze armate, i servizi di pronto soccorso o i piloti di aerei e treni. Oltre a questi limiti, le persone daltoniche incontrano difficoltà anche nel loro tempo libero, magari nei lavori di giardinaggio o durante lettura di una cartina che indica i percorsi dei mezzi pubblici. 

    Insomma: il daltonismo è un problema serio! E si stima che nel mondo siano circa 300 mila le persone affette da questo disturbo visivo

    Scopriamo da cosa dipende e cosa comporta.

    Cos’è?

    Il daltonismo è un’anomalia visiva che comporta un’alterata percezione dei colori, che impedisce ai soggetti che ne soffrono di distinguere correttamente le tonalità di colori.

    Si tratta di una condizione nota anche come “cecità dei colori” che colpisce 2,2-2,5 milioni di persone sul territorio italiano. La cecità può essere totale o parziale e, in base dell’insensibilità ai colori, si divide in tre tipologie: protanopia, deuteranopia e tritanopia (che saranno spiegate nel prossimo paragrafo).

    Il termine “Daltonismo” deriva dal chimico e fisico inglese John Dalton, che era solito lamentarsi della sua difficoltà nell’appaiare i calzini rossi, blu e marroni, in quanto gli apparivano di colore molto simile. Dopo anni di analisi, il ricercatore pubblicò un articolo nel 1794 dal titolo Fatti straordinari legati alla visione a colori, nel quale spiegò le varie teorie riguardo al suo disturbo visivo.

    Una piccola curiosità: in seguito alla scoperta del disturbo visivo, si è registrato un aumento di casi nelle popolazioni civilizzate, rispetto a quelle precedenti. Infatti, rispetto alle popolazioni primitive, nelle società civilizzate si può osservare un aumento nella frequenza del daltonismo. Questo da cosa dipende? Probabilmente ciò è dovuto al fatto che l’uomo ha imparato sempre più ad adattare l’ambiente alle proprie necessità, rendendo meno drastica l’azione della selezione naturale. Motivo per cui, in generale, si nota un incremento di alcune malattie genetiche.

    Adesso che abbiamo inquadrato questo disturbo visivo, vediamo in quali forme si può presentare.

    Quali tipologie esistono?

    Come già accennato, la cecità visiva può essere totale o parziale. 

    La cecità totale è definita acromatopsia e le persone che ne soffrono non sono in grado di percepire alcun colore  e sono molto sensibili alla luce. Questo caso è molto raro ed è più diffusa la cecità parziale ai colori, detta discromatopsia, che riguarda la scarsa sensibilità o la totale insensibilità nei confronti di un colore. Nello specifico esistono tre tipologie di daltonismo, per cecità parziale e quindi poca o inesistente sensibilità di un colore, ovvero:

    • Per quanto riguarda il rosso: si tratta di protanopia nel caso di totale insensibilità, oppure protanomalia nel caso di scarsa sensibilità;
    • Passando al verde: si tratta di deuteranopia nel caso di totale insensibilità, oppure di deuteranomalia nel caso di scarsa sensibilità;
    • Mentre per il blu: si tratta di tritanopia nel caso di totale insensibilità, oppure tritanomalia nel caso di scarsa sensibilità (questi ultimi due disturbi visivi sono molto rari).

    Ovviamente in ognuno di questi casi, le persone affette da questi disturbi presentano difficoltà anche per altre sfumature di colore che derivano dalla tonalità per cui dimostrano poca sensibilità o insensibilità totale. Per esempio, nell’ultimo caso di tritanopia, la persona non è in gardo di percepire la luce blu e di consgeuenza ha difficoltà a distinguere il colore azzurro dal grigio, così come il viola scuro dal nero e il verde dal blu. Si tratta, quindi, di una condizione complessa che non permette la distinzione chiara di sfumature di colore.

    Da cosa dipende?

    Adesso che abbiamo compreso le tipologie esistenti di questo disturbo visivo, vediamo da cosa dipende questa condizione a livello pratico.

    Nell’uomo la capacità di distinguere i colori dipende dalla presenza nella retina (membrana interna al bulbo oculare) di tre pigmenti visivi, costituiti dalla proteina opsina, legata a un carotenoide e normalmente localizzati nei coni. 

    Ciascun pigmento è fotosensibile in una diversa regione dello spettro della luce visibile: il primo ha la massima sensibilità per il rosso, il secondo per il verde, il terzo per il blu. La combinazione dei tre pigmenti consente all’occhio di distinguere tutti i colori, mentre una loro alterazione congenita causa anomalie nella percezione cromatica, come accade a chi soffre di daltonismo. Infatti, è stato accertato che sia nel caso di protanopia (totale insensibilità al rosso) e nella deuteranopia (totale insensibilità al verde) si registrasse la mancanza di uno dei pigmenti visivi.

    Quali sono le cause e perché ne soffrono più i maschi?

    La causa più frequente di questa patologia è un’alterazione ereditaria dei fotorecettori, ossia cellule nervose sensibili alla luce che si trovano all’interno della retina, già citata nel paragrafo precedente. 

    Tuttavia, si registrano altre possibili cause:

    • Opacità del cristallino, che può portare ad una lieve alterazione della sensibilità blu-giallo;
    • Abuso di alcol: infatti, negli alcolisti si può rilevare una diffusa riduzione della sensibilità ai colori, soprattutto nello spettro blu-giallo;
    • Traumi cranici, che possono comportare un’alterata sensibilità ai colori.

    Oltre a questi fattori, generalmente, come abbiamo visto, il daltonismo è un disturbo ereditario. Per questo motivo, per comrpendere la motivazione per cui ne soffrono maggiormente gli individui di sesso maschile, occorre esamnare alcuni principi base della genetica. Innanzitutto qualche dato: sulla popolazione europea, il daltonismo interessa circa l’8% degli uomini e l’1% delle donne. Ma perché questa distinzione di genere?

    Questa distinzione è dovuta al fatto che la protanopia (totale insensibilità al rosso)  e la deuteranopia (totale insensibilità al verde) sono determinate da geni posti sul cromosoma sessuale X, che nelle donne è presente in duplice copia. Affinché una donna manifesti questo disturbo visivo, entrambi i cromosomi X devono presentare gli stessi alleli per il daltonismo. Mentre, nell’uomo è sufficiente che questi alleli siano presenti nell’unico cromosoma X che l’uomo possiede. Nel caso della donna, quindi, è molto più bassa la probabilità con cui questa condizione si può manifestare.

    Cosa comporta?

    Come abbiamo già spiegato, il daltonismo comporta un’alterata percezione dei colori e  rende difficile o impossibile distinguere una serie di tonalità per chi soffre di questo disturbo.

    In particolare i soggetti che soffrono di protanopia o protanomalia hanno difficoltà non solo a visualizzare le tonalità rosse, ma anche a distinguere il colore rosso dal verde. Mentre, le persone con deuteranopia e deuteranomalia non sono in grado di percepire il verde e, spesso, lo confondono con il rosso e con altre tonalità di grigio, viola e blu. Infine, coloro che soffrono di tritanopia e tritanomalia hanno difficoltà a visualizzare il blu e, di conseguenza, fanno fatica a distinguere il colore azzurro dal grigio, il viola scuro dal nero, il verde dal blu e l’rancione dal rosso. 

    Questo disturbo comporta, quindi, una visione distorta non fedele della realtà, che può presentare problematiche non indifferenti nella vita quotidiana. Come abbiamo visto all’inizio, per esempio, le persone che soffrono di questo disturbo visivo potrebbero avere difficoltà a consultare la mappa che raffigura le tratte di un mezzo pubblico (spesso distinte sulla base di colorazioni). Tuttavia esistono alcune soluzioni pensate per ovviare al problema, come il semaforo stradale, le cui indicazioni possono essere lette anche in base alla posizione del segnale luminoso, e non solo in base alle tonalità di colore.

    Per concludere

    Giunti alla fine della lettura, abbiamo compreso il daltonismo, le sue tipologie e le problematicità che comporta a chi soffre di questo disturbo visivo.

    Questa condizione, come abbiamo visto, è dovuta per lo più a cause genetiche. Tuttavia, è possibile evitare le poche cause non ereditarie che potrebbero causarlo, evitando il consumo abbondante di alcolici e, soprattutto, tenendo controllo la salute dei nostri occhi.

    Fonti

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