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Il dente necrotico

Cosa si intende per dente necrotico: cause e modalità di trattamento

dente necrotico

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    “Dottoressa, devo avere un dente necrofilo!”
    La prima volta rimasi basita, non sapendo se puntualizzare l’errore o implodere in una risata strozzata, cercando di evitare lo sguardo di Annalisa, la mia assistente.

    Ho scelto la seconda opzione e ho continuato a sceglierla ogni volta che è riapparso il “dente necrofilo” (non è così infrequente quando si parla di igiene orale).

    Cos’è la necrosi pulpare?

    In questa sede mi preme ricordare che un dente può andare incontro a necrosi pulpare e quindi diventare NECROTICO! Ogni dente viene considerato un organo vitale in cui omeostasi e risposta agli stimoli sono regolate dalla polpa contenuta nei canali radicolari e nella camera pulpare: il dente risponde agli stimoli come ogni altra parte del corpo. Gli stimoli lesivi (traumi, carie, escursioni termiche, alterazioni del ph…) inducono la polpa a reagire per proteggere il dente, ma quando questi stimoli sono troppo intensi o troppo duraturi (cronici), il tessuto organico letteralmente muore.

    Le conseguenze della necrosi pulpare

    • L’organo dentario perde apporto nutritivo, sensibilità e capacità di risposta (es. non è più sensibile al testo col freddo);
    • La stasi dei circoli provoca assorbimento di sangue da parte dei tubuli dentinali; gli ioni ferro dell’emoglobina si ossidano e questa reazione chimica porta al cambiamento di colore del dente verso il bruno, il grigio o il verdastro;
    • La colonizzazione batterica della polpa necrotica può portare ad una reazione periapicale (granuloma o cisti periapicale);
    • Un dente necrotico può andare incontro ad ascessualizzazione;
    • Sui tessuti molli in prossimità di un dente nectrotico, può comparire un “brufolino” che spesso gonfia e sgonfia, liberando materiale purulento: è una fistola che drena un ascesso non curato;
    • Il dente necrotico, col tempo diventa più predisposto alla frattura;
    • Un dente necrotico, anche se non frequentemente, può diventare il punto di partenza per infezioni focali in altre parti del corpo.

    Il trattamento

    Il trattamento prevede l’asportazione di tutto il materiale organico pulpare, attraverso una terapia endodontica, la disinfezione dei canali e la loro otturazione e sigillatura con materiali termoplastici. È fondamentale intervenire prima possibile per eliminare il focolaio infettivo e anche per prevenire che il dente inizi a scurire. In seguito alla disinfezione e chiusura dei canali, possono essere attuate tecniche di sbiancamento interno (walking bleach) per ripristinare il colore naturale del dente.

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