In Italia si stima che circa 3 milioni di persone soffrano di diabete e che 1,5 milioni ne sia affetto senza saperlo. Questa patologie spesso è associata a malattie cardiovascolari, prima causa di mortalità nei soggetti diabetici. Numerosi studi evidenziano come la concomitanza di diabete e di ipertensione (ma anche altri disturbi cardiovascolari) aumenti da 2 a 10 volte la possibilità di sviluppare angina, infarti, ictus e scompensi cardiaci in soggetti diabetici. Questo ci fa rendere immediatamente conto del grado di attenzione che è opportuno porre su queste condizioni singolarmente, ma con un ulteriore stato di allerta se si presentano in comorbilità.
Il diabete
Il diabete è una malattia metabolica cronica caratterizzata da livelli elevati di glucosio nel sangue, che nel tempo può portare a gravi danni al cuore, ai vasi sanguigni, agli occhi, ai reni e al sistema nervoso. Il più comune (solitamente negli adulti) è il diabete di tipo 2 che si verifica quando il corpo diventa resistente all’insulina o non ne produce in quantità sufficiente.
Il diabete di tipo 1, invece, è una condizione cronica in cui il pancreas non produce insulina e rende quindi chi ne soffre necessariamente insulinodipendente, fatto non scontato in caso di diabete di tipo 2. Il diabete di tipo 1 viene chiamato anche “diabete giovanile” ed è una malattia autoimmune che può colpire fin dalla nascita.
Si stima che nel mondo circa 422 milioni di persone soffrano di diabete, con 1,6 milioni di decessi attribuibili direttamente alla malattia ogni anno. Negli ultimi decenni il numero dei casi è sempre andato ad aumentare.
Le problematiche cardiovascolari
I disturbi cardiovascolari sono la prima causa di mortalità in Italia (si stima rappresentino circa il 35,8% di tutti i decessi). Conducendo una vita sana ed evitando comportamenti scorretti (fumo, consumo di alcol, dieta sregolata , sedentarietà) non sono comunque sempre prevenibili, poiché esistono fattori non modificabili come a l’età e la familiarità con il disturbo. D’altro canto è possibile tenere sotto controllo e monitorate alcune condizione che possono favorire l’insorgenza di disturbi cardiovascolari, come diabete, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa.
Il diabete e i disturbi cardiovascolari non sempre si presentano in comorbilità, ma è estremamente più frequente che quest’ultimi facciano la loro comparsa in un soggetto diabetico piuttosto che in un soggetto non affetto da diabete, specialmente se di base si ha una condizione di ipertensione arteriosa.
Infatti non è raro che si parta da una situazione di ipertensione per poi arrivare a manifestazioni più eclatanti, come:
- angina;
- infarto del miocardio;
- ictus cerebrale;
- arteriopatia obliterante agli arti inferiori.
Un buon modo per tenere sotto controllo la propria salute cardiovascolare può essere quello di richiedere al proprio medico una visita di controllo e misurare giornalmente la propria pressione arteriosa al fine di mantenere sotto controllo i propri valori pressori. In caso di soggetti diabetici esistono in commercio anche misuratori di pressione specifici e validati clinicamente per il diabete.
La correlazione tra diabete e disturbi cardiovascolari
Secondo l’American Heart Association il diabete risulta essere uno dei sette principali fattori di rischio “controllabili” per le malattie cardiovascolari e secondo alcuni studi almeno il 68% delle persone di età pari o superiore a 65 anni con diabete muore per qualche forma di malattia cardiaca, mentre il 16% muore di ictus. Il diabete oggigiorno può essere tenuto sotto controllo, ma, anche quando i livelli di glucosio sono nella norma, aumenta notevolmente il rischio di malattie cardiache e ictus.
Questo perché le persone con diabete, in particolare il diabete di tipo 2, sono maggiormente esposte al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari legate all’ipertensione (nella quasi totalità dei casi chi soffre di diabete di tipo 2 sviluppa una condizione di ipertensione arteriosa). L’ipertensione è stata a lungo riconosciuta come un importante fattore di rischio per i disturbi cardiaci. Alcuni studi riportano un’associazione tra ipertensione e resistenza all’insulina. Quando i pazienti soffrono sia di ipertensione che di diabete (una combinazione comune) il loro rischio di malattie cardiovascolari raddoppia.
L’ipertensione non è frequente nel diabete di tipo 1, mentre in quasi tutti i casi di diabete di tipo 2 tende a essere presente per diversi fattori come la resistenza all’insulina, la maggiore età in cui si manifesta la patologia e l’aumento di peso. L’ipertensione ricopre un ruolo da protagonista nelle complicanze cardiovascolari e renali del diabete, aumentandone il rischio e la possibilità che insorgano altri disturbi cardiovascolari anche molto gravi, come ictus e infarto cardiaco.
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