Distanziamento sociale, isolamento, paura del contagio, perdita di persone care, incertezza lavorativa: l’emergenza Coronavirus è prima di tutto sanitaria, ma questa pandemia lascerà uno strascico di problematiche psicologiche e comportamentali non trascurabili. Ciò che potrà investirci (se non lo ha già fatto) sono disturbi da stress post-traumatico, disturbo dell’adattamento, stress, depressione e ansia.
Probabilmente l’ansia e le conseguenze psicologiche del lockdown avranno ripercussioni nei mesi e negli anni che verranno. Essere a conoscenza dei sintomi dovuti all’ansia e dei vari rimedi per combatterla può aiutarti ad affrontare meglio il periodo di cambiamento che inevitabilmente travolgerà tutte le nostre vite.
Cos’è l’ansia?
L’ansia è un’emozione, il più delle volte non piacevole, che viene nei momenti di paura e tensione. Spesso è ingiustificata ed esagerata e riguarda azioni, sentimenti e avvenimenti esterni. Attenzione, però: l’ansia non è né stress né uno stato di nervosismo, riconducibili spesso a momenti sporadici e precisi durante la nostra vita quotidiana; l’ansia è una reazione esasperata a un evento, che può portare interferenze fisiche e psichiche nei soggetti che la provano, modificando negativamente prestazioni intellettive, professionali e relazionali. Si capisce quindi perché non è raro che esista una correlazione tra l’emergenza Coronavirus e l’insorgenza dei sintomi dell’ansia in un ampio numero di persone.
I sintomi dell’ansia: soffri d’ansia?
Anche chi durante la propria vita non ha mai sofferto d’ansia può “improvvisamente” iniziare ad avvertire i sintomi a causa di un evento specifico imprevisto. In realtà, il disturbo d’ansia generalizzata si compone nel tempo e magari affonda le proprie radici in determinati punti del passato al quale non si è dato peso fino a quel momento.
L’ansia si manifesta in corrispondenza di periodi critici a livello individuale: affrontare una quarantena, una situazione nuova come il Coronavirus, ma anche quando ci ritroviamo davanti a scelte particolarmente complicate o a momenti di insicurezza.
Come ti accorgi se soffri d’ansia?
Senso di vuoto o di pericolo crescente, pensieri negativi, sensazione di essere al centro di attenzioni altrui: questi sono solo alcuni degli stati cognitivi causati dall’ansia.
E i sintomi psicofisici? Ecco quello più diffusi:
– tachicardia, palpitazione, dolore al torace
– contratture muscolari
– sudore freddo
– difficoltà respiratorie, senso di soffocamento
– mal di testa, vertigini, tremori
– nausea, vomito, diarrea
– disturbi nel ciclo mestruale o nel desiderio sessuale
– stato di allerta costante e ingiustificato
– disturbi del sonno
– difficoltà di concentrazione
– irritabilità e nervosismo
Se trovi i sintomi che stai vivendo in questo elenco e li stai vivendo in maniera costante e ripetuta nell’arco di mesi, potresti soffrire d’ansia.
Ansia e stress: simili ma diversi
L’ansia, come abbiamo già visto, è un sentimento negativo che si ripercuote sull’umore e sul fisico. Lo stress, invece, è una reazione psicofisica a una quantità eccessiva di stimoli, compiti o aspettative. L’evento stressante (dal traffico in macchina alla perdita di una persona cara fino a un ambiente di lavoro negativo) è una “pressione” più o meno intensa e grave che crea nella persona che la percepisce sintomi fisici e comportamentali simili a quelli dell’ansia (mal di testa, tachicardia, insonnia, vertigini, perdita della memoria, infelicità, nervosismo, tensione, ecc.). E, come l’ansia, anche lo stress può essere curato attraverso tecniche di rilassamento, respirazione e meditazione, ovviamente a seconda della gravità dello stress, che può essere acuto (cioè si verifica una sola volta in un tempo breve) o cronico (quando si percepisce la pressione per un lungo periodo).
Ansia e depressione
Se l’ansia è quello stato d’animo di angoscia per un pericolo che non è reale o per un evento che provoca emozioni negative spropositate, sfociando anche in reazioni fisiche, la depressione è un disturbo dell’umore, che porta tristezza, apatia e malessere psichico e fisico. A volte, ansia e depressione possono coesistere e scatenare una depressione ansiosa. Come si riconosce?
– Difficoltà di memoria e di concentrazione
– Bassa autostima
– Pessimismo
– Preoccupazione eccessiva
– Stanchezza e irritabilità
– Tristezza e pianto facile
– Insonnia o disturbi del sonno
– Sbalzi d’umore
A questi si possono aggiungere anche sintomi fisici come mancanza di salivazione, tremori, palpitazioni, mal di testa, vertigini, disturbi gastrointestinali o muscolo-scheletrico.
Overthinking: un pensiero tira l’altro
Passi da un pensiero a un altro in una sorta di “stream of consciousness” mentale, inutile e ossessivo? Continui a pensare costantemente a un evento o a una reazione avuta o che potrebbe manifestarsi? Probabilmente sei vittima dell’overthiking: un turbine di pensieri negativi che genera ansia e preoccupazione riguardo ai problemi e al futuro.
Mai come in questo periodo potremmo cadere nella trappola dell’overthinking.
Il percorso da non dimenticare:
Stai pensando tantissimo, pretendi di avere il controllo su eventi e reazioni future che magari non dipendono direttamente da te.
Inizi a sentire l’ansia che arriva.
Fermati.
Cerca di interrompere questi pensieri, distaccandoti dal problema, che altrimenti diventerebbe gigante e insormontabile nella tua testa. Cerca di guardare il problema o ciò che ti affligge da un’altra prospettiva e con distacco.
E adesso prova a inanellare pensieri rassicuranti e positivi così da calmare palpitazioni, tremori e sudorazione fredda eccessiva per poi essere pronto, quando sarà il momento, ad agire.
L’ansia somatizzata: cos’è?
Può capitare di non rendersi conto di soffrire direttamente di ansia perché, per vari motivi, la somatizziamo a livello fisico. Cosa significa?
Problemi psichici come ansia, stress o disturbi dell’umore si riversano nel nostro organismo attraverso disturbi fisici come mal di pancia, mal di testa, problemi respiratori o alle articolazioni. Questo perché corpo e mente sono più interconnesse di quello che pensiamo! Ti è mai capitato prima di un esame o di un colloquio di lavoro avere un forte mal di testa o spasmi addominali? Questi possono essere sintomi di ansia somatizzata. Ovviamente, se questi stati sono frequenti e sempre più intensi, può diventare uno stato patologico, altrimenti si mantengono occasioni sporadiche e semplicemente sono espressione fisica del nostro malessere psichico.
Ma l’ansia ha veramente tutto questo potere sul nostro corpo? Purtroppo sì. Sembra che tutto dipenda dal nostro sistema nervoso autonomo e dal cervello, che, come un regista in fase di ripresa del film, analizza e coordina le attività del nostro corpo, tra cui anche il sistema limbico, il responsabile della gestione delle emozioni. Ed ecco che si arriva alla trasposizione delle nostre emozioni sul nostro corpo con sintomi fisici.
I sintomi da ansia somatizzata sono sempre gli stessi?
L’ansia somatizzata può manifestarsi in più modi e con più tipi di dolori, vediamo quelli più comuni:
– dolori muscolari
– nausea
– perdita di memoria a breve termine
– gastrite e bruciori di stomaco
– nodo e pesantezza allo stomaco
– nodo alla gola
– sensazione di oppressione al torace
– problemi respiratori
– tachicardia e/o palpitazioni
– disturbo del sonno
Ognuno di questi malesseri rispecchia vari sintomi psichici. Se una persona non ha mai sofferto di ansia in precedenza, può non collegarle tra loro, ma sia l’ansia che lo stress interagiscono negativamente sul nostro corpo… sono come segnali di fumo che il cervello e la psiche mandano tramite il corpo con un unico messaggio: c’è qualcosa che mi fa stare male, facciamo qualcosa?
Come curare l’ansia
L’ansia è difficile da curare, intacca la sfera emotiva ed emozionale e fa ingigantire in modo del tutto irrazionale e inconsapevole situazioni esterne. Per curare l’ansia è fondamentale parlare con un medico per individuare tipologia e cause.
– Farmaci
L’ansia a livelli più cronici e persistenti può essere curata e tenuta sotto controllo da farmaci ansiolitici o antidepressivi.
I farmaci più utilizzati contro l’ansia sono:
1. Ansiolitici: Buspirone (Buspar)
2. Benzodiazepine: Diazepam (Valium, Micropam, Ansiolin), Alprazolam (Xanax, Frontal), Lorazepam, Clonazepam
3. Antidepressivi (dove presente anche la depressione)
– Psicoterapia
In concomitanza dei farmaci oppure no, si può andare da uno psicologo o uno psicoterapeuta in grado di indagare e interagire in modo mirato su traumi, spesso anche infantili, che generano gli stati di ansia, lo stress, la paura e gli attacchi di panico. Quando è il momento giusto? Quando ne senti il bisogno. Sicuramente sarà il momento giusto per prendere in esame questa alternativa se stai soffrendo d’ansia da svariate settimane e la situazione sembra peggiorare o se lo stato d’ansia persistente attacca la quotidianità nel lavoro e nelle relazioni.
– Comportamento: le tecniche di rilassamento
Imparare a respirare, oltre a portare dei benefici complessivi al nostro organismo, è un ottimo modo per imparare a calmarsi, a riequilibrare il battito del cuore e a liberare la mente.
Gli esercizi di yoga e di meditazione sono consigliabili a chi soffre d’ansia perché durante gli attacchi il respiro si fa corto, manca l’aria e si avvertono palpitazioni: le tecniche di respirazione aiutano… e non poco!
Come curare l’ansia somatizzata?
Prima di tutto è fondamentale recarsi da un dottore e farsi prescrivere le analisi necessarie ai tipi di dolore fisico che senti, così da escludere effettivamente qualsiasi tipo di malattia fisica e cause organiche del malessere. Dopodiché, entrare in contatto con uno psicologo diventa il passo fondamentale per andare a scavare nel passato e identificare i traumi che causano l’ansia e i conseguenti malesseri fisici. Il lavoro sui comportamenti e le emozioni che insieme svolgerai con il professionista servirà per sciogliere nodi profondi a livello psichico e fisico.
L’ansia e il Covid-19
Durante questi due mesi chiusi in casa potrebbero essersi accese qualche spia nel vostro umore, nel vostro comportamento e nei vostri pensieri legati all’ansia: non siete soli. Purtroppo le onde si stanno trasformando in marea, uno tsunami di disturbi dovuti ad ansia e depressione a causa del Coronavirus: futuro, problematiche legate al lavoro, paura di contrarre il virus e ipocondria annessa, l’ansia del “rientro sociale”.
Probabilmente non sarà sufficiente vivere la fase due per calmare lo stato d’ansia che ci ha investito nella prima fase, anzi, forse questa nuova fase, ignota nelle dinamiche e nell’esito, provocherà altri momenti di disagio.
Piccole tips per affrontare l’ansia
Questi consigli non vogliono sostituirsi a pareri medici e di professionisti, ma sono accorgimenti che chi soffre di attacchi d’ansia potrà provare a integrare a farmaci o a percorsi psicoterapeutici per aumentare i benefici di quest’ultimi.
– Respira
Usa la tecnica Sama Vritti Pranayama durante gli attacchi d’ansia o per combattere l’insonnia. Immagina un quadrato con la mente, ogni lato è un atto respiratorio: ispira e disegna un lato del quadrato, trattieni il respiro, disegna il secondo, espira, immagina di disegnare il terzo, trattieni il respiro e completa il quadrato. E ricomincia, senza fretta.
Attenzione! Durante la gravidanza meglio evitare questo tipo di respirazione ed evitare di trattenere il respiro.
– Rilassati
La respirazione diaframmatica è un tipo di respirazione che avviene con la pancia: a sedere diritti o distesi (prima di addormentarsi o la mattina appena svegli) mettere una mano sul petto (in concomitanza del cuore) e l’altra sulla pancia. Ispirare in modo da gonfiare la pancia ed espirare, contraendo lo stomaco in modo da sgonfiare completamente i polmoni. L’importante è che la respirazione avvenga in modo lento, da ripetere ogni giorno per 10 minuti.
– Fai attività fisica
Sapevi che l’esercizio fisico migliora non solo il fisico ma anche la mente? Per questo praticare regolarmente attività fisica ci aiuta a livello psicologico, anche contro l’ansia e lo stress. Aumenta l’autostima e la sicurezza di se stessi, ci libera e ci fa sfogare durando fatica e ci permette di non pensare a niente, tranne a noi stessi.
– Parla
Parlare con le persone che ci sono vicino, oltre che con persone qualificate, è un modo per prendere coscienza della problematica e, insieme, entrare nel dettaglio di ciò che ci provoca ansia e magari riuscire a vedere tale situazione da un’angolazione diversa, alla quale non avremmo mai pensato se fossimo rimasti soli a pensare e pensare e pensare!
– Focalizza i tuoi obiettivi
Scacciare pensieri negativi e concentrarsi sul presente e su “mantra” positivi donano nel tempo a una razionalizzazione delle problematiche e un controllo migliore della tensione.
Per affrontare al meglio la situazione attuale, anche l’OMS dà qualche consiglio:
– chiama e videochiama affetti, amici e le persone di cui ti fidi
– informati prestando particolare attenzione alle fonti, per non creare allarmismi inutili
– dedicati a cose che ti piacciono (cucinare, leggere, guardare un film, cucire, ecc.)
– mantieni uno stile di vita sano, facendo attività fisica, mangiando correttamente e mantenendo l’ambiente ordinato e pulito.
Lascia il tuo commento