La Salmonella è un batterio che accompagna l’evoluzione del genere umano fin dai tempi del Neolitico: è la prova tangibile del prezzo che abbiamo dovuto pagare per abbandonare la caccia e la raccolta come unico sistema di sostentamento e voltarci verso attività redditizie come l’agricoltura e l’allevamento, le quali ci hanno permesso di espanderci in comunità più numerose che qualche secolo più tardi si chiameranno città, relegandoci però allo stesso tempo alla fatalità di dover fare i conti con la comparsa continua di malattie infettive, che certe volte, ahimè, possono anche trasformarsi in pandemie da milioni di morti.
Che cos’è la Salmonella e come si prende?
La Salmonella è un genere di batterio molto diffuso in numerosi ambienti tra i quali si riconoscono prima di tutti l’intestino dei mammiferi, tra cui l’uomo, le acque e i cibi in generale.
Sebbene esistano due sole specie di questo genere (Salomonella Enterica e Salmonella Bongori), si possono trovare un numero enorme di sottospecie e raggruppamenti minori che ne fanno un batterio particolarmente variegato.
In generale possiamo includere i batteri afferenti al genere Salmonella nella vasta galassia dei microrganismi patogeni, anche se solo alcune sottospecie possono causare malattie gravi.
Sulla base della forma di patogenicità di ogni ceppo di Salmonella, sono stati individuati due gruppi principali:
- Salmonelle Tifoidi: i ceppi che causano il Tifo, malattia infettiva sistemica febbrile, che senza le giuste cure può rivelarsi fatale; questi ceppi si trasmettono solo da uomo a uomo, soprattutto attraverso il cibo.
- Salmonelle non Tifoidi: ceppi che causano infezioni non gravi a livello intestinale, con trasmissione uomo-uomo o animali-uomo.
Durante un’infezione la Salmonella cambia il suo comportamento metabolico: fuori dal contesto infettivo usa l’ossigeno per produrre energia, quando invece invade l’organismo inizia a usare altre vie metaboliche che non usano l’ossigeno.
L’habitat naturale della Salmonella è l’intestino di uccelli e mammiferi e infatti può vivere anche su substrati alimentari di origine animale come:
- uova
- latte
- carne e derivati
- creme e salse per dolci
- gelato artigianale
La più comune via di ingresso dei ceppi patogeni di Salmonella nell’organismo è infatti, proprio l’intossicazione alimentare.
Il cibo può essere contaminato da Salmonella per due motivi:
- Deriva da animali infetti
- È stato in contatto con materiale fecale di persone o animali infetti
Ultimamente alcune evidenze scientifiche hanno dimostrato che specie afferenti al genere Salmonella riescano a vivere anche su specie vegetali di interesse alimentare come i pomodori, che quindi possono essere un’ulteriore via d’intossicazione alimentare; ovviamente completa la situazione di rischio una scarsa igiene alimentare, elemento importante su tutti i livelli della filiera.
Purtroppo laddove ci sono carenti sistemi di depurazione delle acque reflue, la Salmonella può ritrovarsi anche nelle acque, per questo motivo viene considerata una specie endemica in molti paesi scarsamente sviluppati.
Una volta giunta nell’intestino la Salmonella invade alcune cellule dell’immunità moltiplicandosi al loro interno, distruggendole e provocando un danno tissutale a livello dei linfonodi intestinali.
Sintomi
La salmonellosi, la malattia provocata dai ceppi meno violenti di Salmonella, è caratterizzata da un’infezione localizzata all’apparato gastro-intestinale, con la manifestazione dei seguenti sintomi:
- Nausea
- Dolori addominali
- Diarrea con feci liquide, frammiste a muco e tracce di sangue
Con probabile presenza di:
- febbre
- vomito
- mal di testa
Nei casi di Salmonellosi, è consigliato evitare terapie antibiotiche per non indurre farmaco-resistenza, si opera con reintegro di liquidi e probiotici per ristabilire il microbioma intestinale.
Il Tifo è invece la patologia causata dai ceppi più virulenti del genere Salmonella, una malattia grave con sintomi molto accentuati e un decorso anche fatale, laddove non c’è accesso alle cure antibatteriche (bene non scontato in molti paesi dove il tifo è ancora endemico):
- Prima settimana: aumento leggero di febbre, mal di testa, tosse, malessere
- Seconda settimana: febbre alta (40°C), battiti cardiaci bassi, delirio, chiazze rosee sul petto, diarrea con feci verdi.
La cura nel caso della febbre Tifoide sono gli antibiotici.
Salmonella ed evoluzione umana
Una delle branche più affascinanti della microbiologia è la paleomicrobiologia: questa disciplina ha come obiettivo lo studio dei microrganismi presenti nei resti umani antichi, con lo scopo di studiare le epidemie del passato e l’evoluzione tra Homo Sapiens e microrganismi.
Uno dei momenti cruciali nella nostra evoluzione è quello che si attesta attorno all’inizio del Neolitico: in questa epoca che corre dai 12000 ai 5000 anni fa, i gruppi umani hanno iniziato ad accorgersi che anziché mangiare frutti o semi raccolti in ambiente, fosse meglio provare a coltivarli in modo da avere una sorta di rendita molto più sicura di alimenti vegetali, e allo stesso tempo realizzare che al posto di imbastire pericolose battute di caccia al cinghiale o al bovino selvatico, fosse meglio provare ad addomesticarli per averli sempre vicino a sé e sacrificarli al momento opportuno per macellarli, o sfruttarne la produzione di latte.
In tempi più o meno simili, gruppi umani dell’attuale Medio Oriente, Cina e Mesoamerica iniziarono a basare la propria alimentazione sull’agricoltura e l’allevamento, sostituendo pian piano la frutta secca con alimenti a base di farine, e la carne di selvaggina con latticini e carne allevata: un vero e proprio paradiso rispetto al mondo precedente, pieno di rischi e insicurezza, ma con un prezzo da pagare, il dilagare delle malattie infettive.
Il rapporto promiscuo tra animali e uomo ha permesso a molte specie patogene, un tempo presenti solo in serbatoi animali, di adattarsi a infettare anche noi Sapiens; secondo una ricerca condotta da un gruppo di scienziati del Max-Plank-Insitut di Jena in Germania, questo meccanismo è proprio quello che ha permesso alla Salmonella di dare origine ad alcuni ceppi specializzati nell’infezione degli esseri umani: i ricercatori sono riusciti a isolare dai resti, in particolare da campioni di denti, otto antichi genomi di Salmonella enterica, alcuni dei quali risalgono a 6500 anni fa. I sei genomi di salmonella recuperati da pastori e agricoltori, in particolare, sono progenitori di Paratyphi C, un ceppo raro che infetta specificamente gli esseri umani. Quell’antica salmonella, invece, probabilmente infettava sia gli esseri umani sia gli animali.
L’analisi quindi mostra come un patogeno si sia evoluto in funzione del cambiamento dello stile di vita della nostra specie, che passando a un’economia basata sull’allevamento ha permesso un rapporto di promiscuità tra alimenti e escrementi animali.
Questa scoperta deve farci riflettere su come la nascita delle epidemie sia in realtà estremamente legata alle nostre abitudini e stili di vita.
Ancora una volta l’umanità per trovare la causa delle sue sventure non deve far altro che guardare in se stessa.
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