Galenica, un’arte del passato per il farmacista del futuro

Il laboratorio galenico come benefit commerciale, economico e reputazionale in grado di attirare nuovi clienti

galenica Squillario

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    Galeno, il grande medico dell’antichità (129-201 d.C.) da cui presero il nome le preparazioni galeniche, non avrebbe mai immaginato quanto a lungo l’arte praticata negli antichi speziali potesse rimanere l’asso nella manica della professione di farmacista.

    Il motivo è semplice, ma talvolta questa importante opportunità che ci è quotidianamente davanti agli occhi si dà per scontata: ogni preparato farmaceutico può essere allestito solo ed esclusivamente da un farmacista.

    Il farmacista può allestire sotto il proprio controllo e responsabilità le preparazioni officinali e magistrali e solo lui può assicurarne qualità, sicurezza ed efficacia. Nessun altro.

    Inoltre, come ricorda la normativa, tutte le farmacie devono disporre di un’area destinata al laboratorio galenico, la cui idoneità è stabilita con l’autorizzazione di apertura della farmacia. In base alle esigenze della farmacia e alla tipologia di preparazioni che s’intende effettuare è possibile scegliere se adottare le Norme di Buona Preparazione oppure le procedure semplificate DM 18/11/2003 qualora non vengano svolte preparazioni sterili, antitumorali e radiofarmaci.

    Altro punto fondamentale: potenzialmente, tutte le 19.331 farmacie (dato Federfarma Marzo 2019) per legge hanno il laboratorio galenico, ma non tutte le farmacie svolgono l’attività di preparazione galenica allo stesso modo e in modo continuativo.

    A questo dato, bisogna sommare le parafarmacie. Anch’esse possono allestire preparazioni galeniche officinali che non prevedono la presentazione della ricetta medica fino al massimo di tre chilogrammi di formulato. Attingendo al dataset del Ministero della Salute del 2018, su 6927 parafarmacie su territorio italiano, il 16,17% esegue preparazioni galeniche senza obbligo di prescrizione (dettaglio disponibile per le registrazioni o gli aggiornamenti anagrafici delle parafarmacie a partire dal mese di Ottobre 2015). Dunque, oltre al numero limitato di preparazioni eseguibili in parafarmacia, anche gli esercizi commerciali che praticano l’arte galenica sono un numero relativamente basso.

    In un mondo in cui la farmacia ha competitors ovunque, sia nelle immediate vicinanze (farmacie, parafarmacie limitrofe e supermercati) sia a distanza di chilometri (e-commerce e farmacie online), è necessario fare un passo indietro e comprendere i veri punti di forza della professione del farmacista. In questo modo è possibile distinguersi e diventare un punto di riferimento per i propri pazienti-clienti, ma anche per i professionisti della salute quali medici e veterinari.

    Grazie alla testimonianza del Dottor Carlo Squillario, titolare della Farmacia Squillario di Torino che gestisce quotidianamente con passione e intraprendenza il proprio laboratorio, è stato possibile porre in risalto le diverse potenzialità economiche, commerciali e di fidelizzazione della pratica galenica per il farmacista.

    Le potenzialità commerciali della galenica per la farmacia

    La pratica galenica deve rispettare regole ben precise per stabilire il prezzo di vendita di ciascun preparato galenico, soprattutto nella tariffazione dei medicinali per i quali è necessario seguire la Tariffa Nazionale dei medicinali, adeguata a ottobre 2017. Tuttavia, è stato chiarito che quest’ultima non si applica alle preparazioni officinali allestite in multiplo e a tutte le preparazioni a base di piante, dunque come precisa il collega: “se parliamo di galenici officinali allora sicuramente il margine che si ottiene dalla vendita di un galenico è di gran lunga superiore allo stesso integratore/farmaco industriale. Se è un preparato magistrale, cresce la possibilità di fare entrare quel cliente in farmacia per quell’acquisto anche se vive a chilometri di distanza”.

    La galenica come strumento marketing e di fidelizzazione

    Altro punto di forza della galenica è la possibilità di personalizzare i dosaggi e di progettare una preparazione su misura del paziente.

    Come spiega il farmacista: “sicuramente la personalizzazione del farmaco fa ritornare automaticamente il cliente in farmacia. Quindi fidelizzazione all’ennesima potenza”.

    Il collega si è specializzato nella galenica veterinaria, cosa che gli ha permesso di creare formulazioni ad hoc per animali di compagnia che spesso necessitano di dosaggi pro chilo specifici e difficilmente reperibili in commercio. Oppure di progettare insieme al veterinario paste in siringhe preriempite altamente palatabili in grado di facilitare il padrone nella somministrazione del farmaco al proprio amico a quattro zampe.

    I benefits in termini di reputazione

    Come prosegue il Dottor Carlo Squillario, “bisogna sempre fare galenica nel miglior modo possibile. Solo così la reputazione da parte del cliente (“lo prendo perché lo fate voi”) o il medico o il veterinario(diventi suo riferimento) sale ai livelli massimi.

    Investire, formarsi e andare incontro ai bisogni del cliente è la chiave per la soddisfazione professionale, ma anche un modo per creare una rete di fiducia diventando punti di riferimento anche a molti chilometri di distanza.

    Infine, “bisogna crederci e investire nel laboratorio. Ci sarà sempre bisogno del galenista. Perché la galenica arriva dove l’industria latita.”

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