Green pass: tassello nella farmacia dei servizi o evitabile rallentamento?

Non per tutti è facile ottenere la certificazione verde in formato digitale. Molti allora hanno preso d’assalto le farmacie per farsi stampare la versione cartacea

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    Quando all’inizio di marzo del 2020 l’Italia intera fu costretta a fermarsi, nella testa di molti di noi c’era la domanda su come saremo usciti da quella situazione da film apocalittico.

    In pochi giorni fu chiaro che la soluzione era in un vaccino che ci avrebbe difeso dal Covid-19 e riportato a quella normalità che ci era stata sottratta, letteralmente, nel giro di poche ore.

    A distanza di poco più di anno non solo abbiamo più di un vaccino ma anche una soluzione unica europea per muoversi liberamente e certificare al tempo stesso la propria condizioni di protetti.

    Una certificazione che porta il nome di Green Pass e che si può ottenere se si è fatta almeno una dose del vaccino, si è risultati negativi al test molecolare o antigenico effettuato nelle ultime 48 ore o si è guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi.

    Pur potendola ottenere digitalmente, non sono pochi quelli che hanno scelto la soluzione “analogica” e si sono recati, si stanno recando o si recheranno in farmacia per farsi stampare direttamente la versione cartacea del Green Pass.

    Un servizio offerto dalle farmacie che da un lato è visto come un modo ulteriore per fidelizzare i propri clienti ma che al tempo stesso è vissuto, soprattutto da chi sta dietro il bancone, come un rallentamento rispetto alle principali attività svolte dalla farmacia, come vendere le medicine e informare le persone che ne hanno bisogno.

    Quella della stampa dei Green Pass cartacei da parte delle farmacie è una questione che ha aperto un dibattito su cui si cui si è espressa anche Federfarma, sottolineando le difficoltà incontrate dalle attività e alcune storture del sistema (come quella di alcuni farmacisti “furbetti” che chiedono 2 euro per ogni copia del Green Pass).

    Marco Nocentini Mungani, presidente Federfarma Firenze: ‘Il lavoro viene molto rallentato con inevitabili difficoltà nel gestire gli altri servizi’

    Obbligatorio dal 6 agosto, il Green Pass rappresenta la soluzione che le istituzioni europee hanno scelto per una ripartenza della mobilità locale e internazionale in sicurezza.

    Ottenerlo è relativamente semplice se si è fatto il vaccino, un tampone rapido nelle 48 ore precedenti o si è avuto, nei mesi passati, il Covid-19, e le farmacie offrono il servizio gratuito di stampa del Green Pass, scansionando la propria tessera sanitaria.

    Una disponibilità che si è tradotta in una valanga di richieste quotidiane da parte dei cittadini come confermato, a la Repubblica, da Marco Nocentini Mungani, presidente di Federfarma Firenze: ‘Le richieste si sono moltiplicate. In certi casi si tratta di anziani cui serve un aiuto o non hanno lo Spid, ma capita di vedere anche giovani che potrebbero risolvere da soli. Il lavoro viene molto rallentato con inevitabili difficoltà nel gestire gli altri servizi’.

    Quando in farmacia il Green Pass è a pagamento

    Se però, come confermato alla versione online de La Stampa da Roberto Tobia (segretario di Federfarma), ‘secondo quanto stabilito dalla Normativa Europea del 14 giugno 2021, all’articolo 3, comma 2, i cittadini hanno il diritto di ricevere gratuitamente il green pass e Asl, medici di base e farmacie hanno l’onere di rilasciarlo gratuitamente’, è altrettanto vero che qualche farmacista sta violando le regole, facendo pagare questa nuova certificazione 2 euro a copia.

    Una denuncia di cui, come riportato sempre dallo stesso Tobia, ‘non abbiamo notizie ufficiali’ ma in base alla quale ‘invitiamo quei colleghi, che immaginiamo essere un numero più che esiguo rispetto alle 19 mila farmacie che dall’inizio della pandemia stanno lavorando con impegno e spirito di servizio, a recepire la normativa ed adeguarsi velocemente alle direttive ministeriali’.

    Che sia una reazione ingiustificata all’assalto di coloro che reclamano la loro copia del Green Pass o “semplicemente” un modo (per alcuni) di approfittarsi della situazione, alcune farmacie dichiarano di trovarsi di fronte a una situazione di difficoltà.

    Un grosso rallentamento ma un servizio importante

    Per toccare con mano la questione mi sono recato nella farmacia centrale della cittadina dove abito (Montecatini Terme), la Farmacia Centrale Severi, per raccogliere una testimonianza diretta.

    In farmacia mi hanno risposto che fornire questo servizio di stampa del Green Pass ‘è sicuramente un grosso rallentamento dell’attività, uno sforzo enorme’ ma anche un servizio che il farmacista, ‘in questo suo nuovo ruolo e in questo momento così complicato, specialmente per le persone anziane’ è importante che fornisca.

    ‘Diventiamo sempre più un punto di riferimento’, mi spiega il farmacista della Farmacia Severi che si è reso disponibile a darmi il suo punto di vista sulla questione, ‘e mi sembra che piano piano anche il sistema pubblico stia riconoscendo, come nel caso dei tamponi, alla rete territoriale delle farmacie una funzione sempre più importante, cosa che negli anni passati era stata dimenticata’.

    Gli chiedo poi se anche i giovani si appoggiano sulle farmacie per ottenere il Green Pass, anziché usare gli strumenti digitali con cui dovrebbero essere molto a loro agio.

    ‘Si, abbiamo anche giovani che vengono qua’, mi risponde con un sorriso, ‘ma è più un fattore di comodità. Diciamo però che, secondo me, è importante fornire questo servizio, senza discussioni e senza ma’.

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