I pazienti stanno cambiando opinione nei confronti delle aziende pharma?

La ricerca svolta da WEGO Health ha sottolineato come i pazienti si stiano avvicinando all’industria farmaceutica e quali sono le loro aspettative nei confronti delle aziende

opinione sulle aziende pharma

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    Da quando è scoppiata la pandemia Covid il lavoro delle aziende del settore pharma è stato messo sotto i riflettori come mai prima d’ora, poiché il mondo intero necessitava – e necessita tuttora – di vaccini e terapie per proteggere la popolazione e riappropriarsi della quotidianità di una vita senza virus.

    Il network internazionale di pazienti WEGO Health, che conta più di 100.000 membri, ha rivelato quanto ancora l’industria farmaceutica deve lavorare e impegnarsi per riuscire a conquistare l’approvazione della maggioranza della popolazione: dai dati è infatti emerso che solo il 36% dei pazienti ha un’opinione positiva del settore mentre il 29% la reputa ancora un’industria molto negativa.

    La sua nuova indagine riguarda infatti il modo in cui la percezione nei confronti del mondo pharma sia cambiata negli ultimi 5 anni, risultati molto burrascosi per la reputazione del settore a causa dello scandalo dei prezzi che ha riguardato non solo le big Pharma ma anche i piccoli distributori, scoperti a manipolare i costi dei farmaci generici. Secondo WEGO Health, questo fatto ha pesato molto sull’opinione di alcuni pazienti, ma non sulla totalità.

    Dai risultati dell’inchiesta, infatti, svolta su un campione di 217 pazienti, risulta esserci una divisione abbastanza uniforme:

    • per il 27 % degli intervistati la percezione è che la reputazione sia rimasta invariata
    • per il 37% la reputazione dell’industria ha sofferto dell’accaduto
    • per il 36% la reputazione è migliorata

    I risultati di WEGO seguono un report di FutureBrand – che stila ogni anno una classifica mondiale delle 100 compagnie con la migliore brand reputation -, uscito ad Agosto 2020, il quale mostra come dall’inizio della pandemia Covid la reputazione delle aziende Pharma e dei prodotti medicali sia sensibilmente migliorata.

    Per la prima volta compagnie del settore farmaceutico come Roche, AstraZeneca, Novo Nordisk e Sanofi hanno letteralmente scalato le classifiche del FutureBrand Index e questo è avvenuto, come già abbiamo detto, dall’inizio della crisi pandemica.

    I prezzi preoccupano, ma migliora il coinvolgimento dei pazienti

    I risultati del sondaggio svolto da WEGO Health hanno dato l’opportunità ai pazienti di approfondire e motivare le loro risposte: non sorprende che si sia posto l’accento sulla questione dei prezzi, e che questi siano un problema soprattutto per coloro che devono pagare “di tasca propria”.

    Un paziente, costretto a una terapia endovenosa per poter sopravvivere si è detto “sconvolto nel vedere l’aumento dei costi per le terapie salva vita, che prima erano accessibili, solo per generare più profitto”. Un altro ha dichiarato “irragionevoli aumenti di prezzo solo per aumentare i profitti non generano fiducia” Altre questioni venute alla luce grazie agli approfondimenti contenuti nel sondaggio, riguardano la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti, per cui le aziende farmaceutiche sono state implicate a causa di una vendita sbagliata di antidolorifici che creano dipendenza a chi li assume.

    Parlando di lati positivi invece, alcuni pazienti hanno stilato una lista delle interazioni personali con le aziende del settore pharma, mentre altri hanno notato che le compagnie sono migliorate nel coinvolgere dei pazienti. Qualcuno ha affermato che “le farmaceutiche hanno finalmente iniziato a interagire e coinvolgere i pazienti dall’inizio del processo di sviluppo dei trial clinici”: questo consente ai pazienti di indirizzare il lavoro delle industrie farmaceutiche per produrre “trattamenti realmente utili”. Altri infine hanno dichiarato che nonostante le aziende pharma siano “affamate di soldi” sono anche pronte ad aiutare i pazienti con un basso reddito.

    L’importanza della percezione

    Le risposte alle domande aperte del sondaggio indicano la capacità che le aziende del settore pharma hanno di creare una percezione positiva di loro stesse quando risultano impegnarsi a coinvolgere i pazienti. Tra le domande poste da WEGO Health, si chiedeva ai partecipanti di classificare quale fonte di informazione avesse avuto maggior importanza nella loro percezione dell’industria.

    La classifica, che prevedeva 5 posizioni, ha visto in ordine:

    1. comunità di pazienti online
    2. professionisti del settore sanitario
    3. notizie di cronaca a stampa o tv
    4. amici e familiari
    5. social media

    Questo risultato potrebbe essere molto importante per il settore pharma, che, intessendo relazioni con i consulenti ritenuti più fidati, come le comunità dei pazienti e i professionisti, potrebbe accrescere ancor di più la sua fiducia.

    Il sondaggio ha inoltre identificato le tre compagnie che si sono distinte dalle altre in termini di percezione positiva nei pazienti che hanno potuto lavorare direttamente con loro:

    1. Johnson & Johnson che ha ottenuto 23 punti
    2. GlaxoSmithKline, con un punteggio di 22
    3. Pfizer con un totale di 21

    Segue a molta distanza il numero quattro della classifica, Abbott Laboratories, che ha ottenuto un totale di 14 punti.

    Infine, un chiaro indicatore che conferma il trend positivo del lavorare con le industrie pharma è definito dalla risposta del 57% degli intervistati, che ha affermato di aver avuto una buona esperienza, contro il 10% che ha invece dichiarato di aver avuto una cattiva esperienza.

    Progressi: tra passato e futuro

    I partecipanti al sondaggio hanno classificato i risultati dell’industria farmaceutica e hanno decretato il settore ricerca e sviluppo l’area in cui sono stati fatti i maggiori progressi negli ultimi 5 anni. Una vittoria schiacciante, nominata dal 29% degli intervistati, avvenuta in un periodo che ha visto la commercializzazione delle prime terapie geniche così come innovazioni come il CAR-T.

    Altre aree in cui, secondo gli intervistati sono stati fatti progressi sono:

    • programmi per il supporto dei pazienti (nominate dal 17% dei partecipanti)
    • gestione della malattia (16%)
    • educazione dei pazienti (14%)

    Meno chiare le risposte riguardanti l’area percepita come più carente dal punto di vista dello sviluppo, poiché ha ottenuto risposte simili in tutte le principali categorie.

    Guardando al futuro, invece, il sondaggio ha evidenziato una generale aspettativa dei partecipanti nei confronti del trend della medicina personalizzata: il 34% degli intervistati ha infatti indicato quest’area come la più promettente nel campo dell’innovazione di tipo sanitario.

    A seguire, i settori ritenuti più importanti sono risultati:

    • lo screening genetico
    • tecnologia sanitaria di tipo digitale come dispositivi wearables e applicazioni
    • prodotti di medicina digitale

    All’interno delle risposte del sondaggio c’era un altro chiaro e fondamentale messaggio riguardante le priorità che il settore pharma dovrebbe definire e fare proprie nei prossimi anni:

    • l’abbassamento dei costi dei medicinali è stato segnalato come elemento più importante da migliorare (fatto che non sorprende visti i commenti che sono stati fatti sul cambiamento di percezione degli ultimi cinque anni)
    • sviluppo di nuove opzioni di trattamento e farmaci con meno effetti collaterali
    • maggior supporto per la gestione della malattia e maggior comunicazione rispetto alle possibilità di trattamento esistenti

    Nonostante la pandemia Covid abbia trascinato il mondo in una delle più grandi sfide per la salute pubblica della nostra storia, si è anche rivelata una grande opportunità per il settore farmaceutico di dimostrare le sue capacità di produrre soluzioni innovative per rispondere ai bisogni del mondo intero.

    Sebbene infatti i risultati di WEGO Health riguardo alla questione prezzi non stupiscano più di tanto, l’industria pharma si trova a un punto di svolta: impegnandosi nella ricerca di farmaci efficaci contro il cancro o altre malattie mortali, così come nella battaglia contro il Coronavirus, potrebbe riuscire finalmente cambiare la percezione delle persone e conquistare la loro fiducia.

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