I rimedi per far passare i postumi della sbronza

I rimedi contro la sbronza non si contano. Dai più strambi ai più salutari, sembrano essere l'unica salvezza per chi ha esagerato con l'alcol. La loro reale efficacia però è molto dubbia. Il motivo principale, è che gli scienziati non hanno ancora capito quali siano i meccanismi alla base dell'hangover.

Giovane uomo sotto le coperta con aria di malessere a causa dei postumi della sbronza.

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    In sintesi

    • non è stato ancora trovato nessun rimedio che sia efficace contro i postumi della sbronza
    • la ricerca scientifica non ha ancora chiarito quali siano i meccanismi fisiologici che portano alla comparsa dei sintomi
    • non esagerare con gli alcolici è l’unico rimedio che funziona al 100%

    Quest’anno Capodanno sarà diverso dal solito. La pandemia in corso non permette raduni troppo grandi e, in fondo, più che festeggiare l’apertura di un anno nuovo, vien voglia di festeggiare la chiusura di quello appena passato (per te, lettore o lettrice del futuro, siamo alla fine del 2020, l’anno del COVID-19). Ma, anche se i festeggiamenti saranno in tono minore, il passaggio al nuovo anno sarà sicuramente celebrato con un brindisi. E, visto che in anni normali a Capodanno di brindisi se ne fanno ben più di uno, oggi parliamo proprio di quello che succede la mattina dopo e di come porvi rimedio. In questo articolo parliamo dei rimedi contro la sbronza. Funzionano? Non funzionano? Quali sono? Ma, soprattutto, esistono?

    I sintomi dei postumi della sbornia

    Sarà capitato un po’ a tutti di esagerare qualche volta con l’alcol. Una festa di compleanno, una laurea, un battesimo o anche un sabato sera un po’ più birbantello ci hanno portato ad alzare il gomito più del dovuto. Sappiamo come vanno queste cose. Sul momento siamo felici, danzanti ed eccitati dall’ebbrezza. Parliamo con tutti, amiamo il prossimo e, a seconda di quanto beviamo, spossiamo anche vedere pascolare gli unicorni.

    La mattina dopo però la nostra prospettiva sulla vita cambia radicalmente se ci svegliamo con mal di testa, nausea e malessere tali da farci maledire il momento in cui siamo stati messi al mondo. Questi sintomi sono noti a tutti gli appassionati di bevande alcoliche con il nome di postumi della sbornia, una serie di sintomi che si manifestano dopo che la concentrazione di alcol nel sangue ha superato una certa soglia. In italiano non abbiamo una parola per descrivere l’insieme dei sintomi, se non appunto quella di postumi dell’ubriachezza o postumi della sbornia. Gli inglesi invece hanno coniato il termine hangover, usato anche nella letteratura scientifica (insieme al meno diffuso veisalgia).

    I postumi della sbornia normalmente includono i seguenti sintomi che possono presentarsi con vari gradi di intensità qualche ora dopo che abbiamo iniziato a bere:

    • Mal di testa
    • Nausea
    • Stanchezza
    • Irritabilità
    • Difficoltà di concentrazione
    • Sonnolenza

    Insomma, se mai vi sarà capitato di passarci, conosce bene i sintomi di cui sto parlando. E sono sicuro anche che, prima o poi, abbiate cercato un rimedio o una cura per non doverne più fare esperienza.

    I rimedi contro la sbronza

    Il fatto che l’alcol abbia questi effetti indesiderati è noto da sempre, tanto da portare gli uomini a cercare dei rimedi per evitarli. I rimedi della nonna la fanno da padrone, ma anche i consigli tramandati di generazione in generazione da bevitori incalliti non si contano. C’è ad esempio chi suggerisce di prendere vitamine e bere succo di frutta, in modo da restituire al corpo intossicato i nutrienti che ha perduto. C’è chi dice che per far passare il mal di testa niente sia meglio di una tisana allo zenzero. C’è ancora chi dice che bere tanta acqua aiuti a prevenire o alleviare i postumi della sbronza per reidratare il corpo che ha perduto una maggiore quantità di liquidi per gli effetti diuretici dell’alcol.

    Questi rimedi, tutto sommato sensati, servono al massimo ad alleviare i sintomi. Perché è vero che dopo una sbronza possiamo avere bisogno di reintegrare fluidi corporei o di riportare la glicemia a livelli accettabili, ma questo non risolve il problema, semmai allevia solo alcuni dei sintomi. Il punto è che finora nessuno è riuscito a trovare un rimedio che riesca a prevenire o a curare i postumi della sbornia nella loro globalità e non soltanto qualcuno dei sintomi.

    Uno studio del 2010 ha passato in rassegna tutti gli studi effettuati sui vari rimedi. Dallo studio emerge che la maggior parte dei rimedi conosciuti è efficace nel prevenire o curare i postumi della sbornia nella loro globalità. Alcuni di essi però sembra essere efficace nel curare alcuni dei sintomi o nell’alleviarli leggermente.

    Fra questi, i rimedi che inibiscono la sintesi della prostaglandina sembrano essere quelli più efficaci. La prostaglandina è una molecola prodotta dal corpo e coinvolta nei processi infiammatori. Alcuni farmaci come l’acido tolfenamico (una farmaco della stessa famiglia dell’ibuprofene ma di uso veterinario) agiscono proprio inibendo la produzione di questa sostanza, e questi farmaci sembrerebbero efficaci nell’alleviare anche i sintomi dell’hangover.

    L’efficacia dei farmaci antinfiammatori sui postumi della sbornia ha portato gli studiosi a ipotizzare che dietro i sintomi ci sia il manifestarsi di un qualche processo infiammatorio. Si tratta però solo di ipotesi, non c’è ancora niente di definitivo, anzi. I meccanismi fisiologici che presiedono al fenomeno sono stati poco indagati. Se non si è ancora trovato un rimedio efficace è proprio perché ancora non si conoscono bene quali sono le cause che ci portano a manifestare i sintomi dei postumi della sbornia. E se non si conosce la causa di un problema, è difficile porvi rimedio.

    Le cause dei postumi della sbornia

    “Ma in che senso non si qual è la causa dei postumi della sbornia? È l’alcol, no?” – sento che ve lo state chiedendo, cari amici. Però le cose sono più complicate di così. Effettivamente quando si pensa ai postumi della sbornia il primo a cui si attribuisce la colpa è l’alcol che abbiamo bevuto. Alcol, o forse a questo punto, sarebbe meglio dire etanolo: è questo il nome specifico dell’alcol alimentare, quello contenuto in tutte le bevande alcoliche. Anche se non sembra, l’etanolo è una sostanza tossica per l’organismo.

    Il sintomo di ebbrezza e poi l’ubriachezza che sentiamo non sono altro che gli effetti dell’intossicazione da alcol. Come accade con tutte le sostanze che ingeriamo, l’organismo deve decidere che farne, se utilizzarla per qualche scopo utile oppure smaltirla.

    Quindi, semplificando al massimo, quando beviamo un bicchiere, mettiamo di birra, succede la seguente cosa: il liquido va nello stomaco, dove l’etanolo passa dall’apparato digerente al circolo sanguigno. Qui raggiunge tutti i distretti corporei, sortendo effetti di vario tipo tra cui alcuni sull’apparato circolatorio (la sensazione di calore, da cui l’idea che l’alcol riscaldi) e sul sistema nervoso centrale (la sensazione di ebbrezza).

    Allo stesso tempo, l’etanolo arriva nel fegato dove è metabolizzato in due fasi. Nella prima l’etanolo si trasforma in acetaldeide grazie alla reazione favorita dall’enzima ADH (alcol deidrogenasi), nella seconda l’acetaldeide diventa acetato grazie all’azione di un altro enzima, l’acetaldeide deidrogenasi. L’acetato è infine destinato dall’organismo ad altri usi, fra cui ad esempio la sintesi di molecole più complesse come i trigliceridi.

    Ora, quando si manifestano i sintomi dei postumi, tutto questo processo è già avvenuto, tanto che il momento in cui iniziamo ad accusare i primi sintomi dell’hangover è anche quello in cui la concentrazione di alcol nel sangue è praticamente pari a 0. Se quindi quando compaiono i sintomi non abbiamo alcol nel sangue, l’alcol non ne è il diretto responsabile anche se, naturalmente, deve essere all’origine di processi fisiologici che portano alla comparsa dei postumi. Quale sia questo processo non è ancora stato chiarito. Gli scienziati hanno seguito diverse linee di ricerca, ma nessuna ha portato a risultati conclusivi. Tra i principali sospettati ci sono:

    • il ruolo l’acetaldeide
    • una risposta infiammatoria scatenata dal sistema immunitario
    • la velocità di metabolizzazione dell’etanolo

    Il ruolo dell’acetaldeide

    Come abbiamo visto, uno dei due metaboliti dell’alcol è l’acetaldeide. Si tratta di una sostanza molto tossica, di cui è stata accertata la cancerogenità. Si è ipotizzato che a causare il malessere della dei postumi sia l’acetaldeide, tanto più che è stato notato, che le persone che la metabolizzano lentamente tendono a manifestare con più forza i sintomi tipici dei postumi. Tuttavia il ruolo dell’acetaldeide non è del tutto chiaro. Se da un lato alcuni studi sembrano aver trovato una correlazione statisticamente significativa tra la concentrazione di acetaldeide nel sangue e la gravità dei sintomi dell’hangover altri studi hanno messo in evidenza il contrario.

    Una risposta infiammatoria scatenata dal sistema immunitario

    Proprio la mancanza di conferme sull’acetaldeide ha portato gli studiosi a fare altre ipotesi.  Come abbiamo detto, l’etanolo agisce su numerosi apparati, dal sistema circolatorio a quello endocrino. In base all’apparato dell’organismo preso in considerazione sono state proposte varie spiegazioni per i postumi:

    • una variazione dei livelli ormonali
    • la disidratazione e lo squilibrio elettrolitico
    • i bassi livelli di glucosio nel sangue
    • l’acidosi metabolica
    • la presenza di acidi grassi e trigliceridi
    • una risposta infiammatoria scatenata dal sistema immunitario

    Quest’ultima, in particolare, sembrerebbe essere fortemente correlata ai sintomi dei postumi. Alcune ricerche hanno evidenziato che, durante la fase di malessere, nel sangue è presente una maggiore concentrazione di citochine e di altre sostanze tipiche di una risposta infiammatoria. L’ipotesi è quindi che in presenza di forti dosi di alcol il sistema immunitario scateni una risposta infiammatoria che porta alla comparsa dei sintomi tipici dell’hangover. Se questo fosse vero si spiegherebbe anche perché i farmaci antinfiammatori, come appunto l’acido tolfenamico che abbiamo menzionato prima, sembrino ridurre nel complesso i sintomi dei postumi dell’ubriacatura.

    Il ruolo del metabolismo

    Ma non è tutto. Da un recente articolo che analizza la letteratura scientifica disponibile, sembrerebbe emergere un’altra ipotesi: a essere determinante potrebbe essere la velocità di metabolizzazione dell’alcol da parte dell’organismo.  Sembra infatti che le persone con veloce metabolismo dell’etanolo abbiano meno probabilità di sviluppare sintomi più severi. Ora, dato che i sintomi dei postumi della sbornia non sono concentrati in una parte del corpo ma includono una sensazione di malessere diffuso, difficoltà cognitive e disturbi dell’umore, è stato ipotizzato che, probabilmente, la presenza prolungata di etanolo nel sistema nervoso centrale sia la causa dei sintomi.  È stato infatti notato che l’etanolo ha la caratteristica di penetrare facilmente nel cervello e che quindi sia la sua permanenza prolungata a scatenare i sintomi. Secondo questa ipotesi, insomma, più a lungo l’etanolo rimane nell’organismo, maggiori sono gli effetti che può provocare sul sistema nervoso centrale, peggiori sono i sintomi che potremmo avere il giorno dopo.

    Il miglior rimedio? Andarci piano con l’alcol

    Da questa carrellata dovrebbe apparire chiaro come ancora non siano noti rimedi capaci di evitare i sintomi della sbornia. La scienza non è ancora riuscita a chiarire quali meccanismi fisiologici entrino in gioco quando siamo sotto effetto dell’alcol. Questo significa che l’unico rimedio efficace contro i postumi della sbornia è anche quello più salutare: non esagerare con l’alcol. L’etanolo è una sostanza estremamente tossica, che può provocare gravi danni all’organismo se assunto in grandi quantità e per prolungati periodi di tempo.

    Fonti

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