Indipendentemente dalla vostra età conoscerete quasi sicuramente una serie tv animata che si chiama ‘Futurama’, creata dallo stesso ideatore de ‘I Simpson’ (Matt Groening) insieme a David X. Cohen.
Se non ne avete mai sentito parlare, la storia è quella di un portapizze che per un incidente in un laboratorio in cui è a fare la consegna si trova catapultato dal 1999 nel 2999. Finisce, tra i mutanti che popolano il futuro, ad interagire con John Zoidberg, un po’ aragosta, un po’ piovra, un po’ ostrica. Il medico della serie cult che ha allietato per quasi quindici anni i nostri pomeriggi, come ci svela più volte nell’arco delle 140 puntate totali, però si sente un totano.
Il nostro protagonista della cucina di aprile, con buona pace del nostro dottor Zoidberg.
FRITTURA SI, FRITTURA NO
Frittura si, frittura no? Puoi dir si, puoi dir di no, ma questa è la vita dei totani che sulle nostre tavole sono protagonisti indiscussi proprio di questa forma di cottura che viene sempre vista un po’ di malocchio da chi sta particolarmente attento alla salute. Ma non tutti i fritti vengono per nuocere e prendendo alcune accortezze si possono ridurre al minimo gli effetti collaterali, godendosi al massimo i benefici del prodotto che consumiamo.
QUALE OLIO USARE?
Una prima attenzione da porre è proprio sull’olio da usare e, secondo uno studio tunisino pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, l’olio d’oliva, come olio per friggere, è risultato il più stabile tra gli oli semi raffinati.
Per almeno due ragioni:
- grande resistenza al deterioramento ossidativo
- basso contenuto di acidi grassi
Sono solo alcune delle sue caratteristiche principali che, come confermato sempre dallo studio sull’argomento, si conservano anche ad alte temperature meglio di altri oli come quelli di mais, soia e girasole.
Stando a un’ulteriore ricerca, inoltre, l’uso dell’olio d’oliva è ideale per i piani nutrizionali in soggetti obesi e resistenti all’insulina. Insomma, se avete con voi dell’olio d’oliva siete già a metà strada.
FRIGGERE FA BENE, SE SAI COME FARLO
Il problema, quindi, non sta tanto nello scegliere la frittura come tipo di cottura, quanto nell’uso del corretto olio. Scegliere oli vegetali, non è certamente l’opzione migliore; questi ultimi infatti non nascono per essere utilizzati ad alte temperature.
Tornando al nostro totano non possiamo però sottovalutare la vera e propria cottura. Quali sono, quindi, le principali regole a cui ci dobbiamo attenere per un ottimale e salutare risultato?
LE REGOLE DELLA FRITTURA
- intanto sarebbe ideale che il totano fosse fresco, naturalmente
- occhio alla temperatura dell’olio; non deve essere troppo caldo, né troppo poco caldo. Nel primo caso il rischio è una formazione di tossine, nel secondo, lo sviluppo della crosta che si impregna d’olio rischia di farvi rimanere il totano sullo stomaco
- meglio friggere un po’ del nostro totano alla volta. È importante infatti che tutto il pesce sia immerso nell’olio per garantire una cottura equilibrata
- la formazione della crosta croccante è determinata dalla temperatura iniziale dell’alimento (possibilmente molto fredda) e l’aggiunta del sale al momento giusto. Ovvero a fine cottura
- ultima accortezza, far riposare la frittura su carta assorbente per qualche minuto. Permetterà l’eliminazione dell’olio in eccesso
Per concludere. Il totano pur contenendo grassi saturi, sodio e colesterolo è altrettanto ricco di proteine di qualità elevata e omega 3, oltre a essere fonte di potassio, vitamine, minerali antiossidanti, calcio, fosforo, magnesio e vitamine B e B12.
Seguendo queste regole di frittura potrete gustarvi il totano senza tanti sensi di colpa.
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