Dimezzare il colesterolo con dei “super-farmaci”? Dal 2021 potremo farlo

La Società italiana dei cardiologi stima che potranno salvarsi fino a 10.000 persone

superfarmaco che aiuta a combattere il colesterolo

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    La pandemia da Covid-19 non ha causato solo danni diretti sulla macchina del sistema sanitario nazionale, ma anche molti indiretti. Tra questi, la difficoltà che le persone hanno avuto nel fare i controlli medici di routine negli ospedali e nelle cliniche private, ingolfati a causa delle restrizioni e della lentezza fisiologica conseguente ai protocolli di sicurezza anti-contagio. Questi controlli sono di vitale importanza per chi soffre di problemi legati al colesterolo, che di fatto: “… rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, responsabile di 47.000 decessi l’anno con una spesa sanitaria che arriva a 16 miliardi di euro per costi diretti e indiretti” commenta Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (S.I.C.).

    Colesterolo: perché diventa pericoloso e come si contrasta

    Appartenente alla famiglia dei lipidi (grassi), il colesterolo è un componente della membrana cellulare che è normalmente presente nel sangue e che viene prodotto per lo più direttamente dall’organismo, in parte viene introdotto con l’alimentazione. Fino a una quantità pari a 240 mg/dl (milligrammi su decilitro) nel sangue siamo in una fascia entro la quale il colesterolo gioca un ruolo importante nei processi di funzionamento organico. Secondo le parole presidente eletto della S.I.C Perrone Filardi: “Più di un milione di italiani sono a rischio altissimo di eventi cardiovascolari, di questi solo il 20% raggiunge gli obiettivi raccomandati dalle linee guida internazionali che hanno abbassato i valori di riferimento al di sotto 55 mg/dl”. Oltre quella soglia, infatti, compare il fattore di rischio: il colesterolo in eccesso tende a depositarsi sulle pareti arteriose provocando lesioni e ispessimenti (aterosclerosi) o finendo per occludere il flusso sanguigno.

    L’ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo) si combatte agendo sulle lipoproteine, strutture di trasporto del colesterolo. Le HDL (High Density Lipoprotein), note come “colesterolo buono”, rimuovono il colesterolo dal sangue e vanno di fatto favorite mentre le LDL (Low Density Lipoprotein), o “colesterolo cattivo” sono quelle che trasportano l’eccesso rilasciandolo nei vasi sanguigni e vanno, perciò, contrastate.

    Fino ad oggi, al di là della prevenzione, le cure farmacologiche a nostro favore contavano:

    • le statine che bloccano la produzione di colesterolo-LDL;
    • farmaci sequestranti della bile che impediscono il riassorbimento dei sali biliari, generalmente contenenti molto colesterolo da eliminare, così da favorire l’espulsione tramite feci delle LDL;
    • acido nicotinico che rimodula i livelli di colesterolo totale a favore della quota HDL.

    Due nuove molecole che dimezzano il colesterolo

    In occasione del congresso nazionale della S.I.C. sono state presentate due nuove molecole, disponibili in Italia a partire dal 2021, che hanno dato prova di efficacia già in due studi pubblicati sul New England Journal of Medicine, e che sono probabilmente destinate a diventare imprescindibili nei farmaci anti-colesterolo.

    Il principio, in entrambi i casi, è bloccare la produzione della proteina Pcsk9, implicata nel trasporto e nella distribuzione dei recettori di colesterolo sulla superficie cellulare del fegato.

    La prima soluzione si affida a piccoli moduli di Rna interferente che determinano la riduzione del 54% del colesterolo-LDL, somministrati attraverso due iniezioni sottocutanee all’anno e senza effetti collaterali su fegato o reni. La seconda invece si basa sull’acido bempedoico, riduce di circa il 20% l’LDL senza la conseguenza dei dolori muscolari come può avvenire per l’uso di statine.

    In un panorama che vede ogni anno più di 240.000 persone morire di malattie cardiovascolari, di cui quasi 50.000 a causa del mancato controllo del colesterolo, sopperire ad una eventuale disattenzione dei pazienti o inefficacia di alcune terapie diventa un dovere. “La riduzione di livelli di colesterolo nel sangue nei pazienti ad alto rischio è un importante obiettivo di salute pubblica che in futuro potrebbe consentire di ridurre la mortalità per eventi cardiovascolari salvando 10.000 vite”, spiega il presidente Ciro Indolfi: meno colesterolo nel sangue significa meno probabilità di infarti o ictus, quindi maggiore probabilità di sopravvivenza.


    Notizia originale dell’Ansa: Superfarmaci contro il colesterolo

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