La meditazione aiuta ad affrontare la malattia

Il concetto del 'qui e ora' è protagonista tra gli interventi mirati alla salute. La meditazione come cura si è diffusa anche in Italia con un programma messo in piedi dalla U.O.C. di Psicologia Clinica Ospedaliera dell'Azienda USL di Bologna.

Come la meditazione può aiutare ad affrontare una malattia

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    Meditazione come cura. Il concetto del ‘qui e ora’ aiuta nel processo di guarigione.
    Una pratica, quella che unisce mente e corpo, applicata e sostenuta come parte integrante della vita nei paesi asiatici, ma ancora troppo distante dalla quotidianità dei paesi occidentali. Solo da pochi decenni, la meditazione ha assunto un ruolo tra gli interventi mirati alla salute e ha cominciato a diffondersi anche negli ambienti ospedalieri e nei reparti oncologici in Italia.
    Il medico pioniere del trattamento meditativo per i malati oncologici è stato Simonton.
    Oncologo e radioterapista americano, ha condotto per più di 30 anni uno studio sui suoi pazienti colpiti da tumori in stadio avanzato. Grazie ai suoi studi è riuscito a comprendere che le emozioni, le convinzioni e gli atteggiamenti mentali influenzano sulla salute e quindi anche il cancro e la qualità della vita. Se ai malati oncologici viene data la possibilità di imparare a meditare, emerge una migliore capacità di affrontare le situazioni anche in fase di malattia avanzata, oltre a una riduzione dei sintomi legati alla chemioterapia.
    In Italia la meditazione nei centri ospedalieri è arrivata grazie all’esperienza di ArmoniosaMente, nella U.O.C. di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna, diretta da Gioacchino Pagliaro, psicologo e psicoterapeuta.

    Che cos’è la meditazione?

    Partiamo per gradi. La meditazione può aiutare nel processo di guarigione.
    Ma di cosa si tratta? È solo una tecnica di rilassamento o molto di più?
    La meditazione è una pratica di concentrazione della mente. Permette di focalizzare oggetti, immagini o pensieri nel tempo presente, nel qui e ora, in una condizione in cui la mente è quieta e allontana le emozioni negative spesso causa di insorgenza di malattie fisiche e psicologiche.
    Come si pratica? Attraverso diverse tecniche nate da discipline antiche come lo yoga e religioni come il buddhismo e il taoismo. Una mente allenata alla meditazione libera la persona dalla sofferenza attraverso le più svariate posizioni, ma è concentrandosi soprattutto sulla respirazione addominale che viene favorito lo scorrere dell’energia.

    Perché meditare fa bene?

    La meditazione fa bene e il benessere che comporta è misurabile, come dimostrano gli studi italiani e il caso dell’ospedale bolognese. Gli effetti fisiologici della meditazione riguardano i livelli di cortisolo, melatonina, deidroepiandrosteronetestosterone, noradrenalina, serotonina e dopamina cerebrale.
    Meditare fa bene anche al cuore perché abbassa la frequenza cardiaca, la pressione e migliora il metabolismo.
    Il qui e ora permette di raggiungere una maggiore attività del lobo frontale del cervello, dove risiede l’attenzione. Un modo quindi, nel caso dei pazienti oncologici, per prendere consapevolezza del loro stato e aiutarli a superare le difficoltà, ma utile anche per tutti coloro che hanno bisogno di concentrarsi sul tempo presente. Gli effetti benefici della meditazione, nel caso specifico dei malati di tumore vanno a influenzare la prevenzione. Meditare infatti è un toccasana per il sistema immunitario, influenzato dallo stress. Imparare a gestirlo attraverso le tecniche di meditazione aiuta nel processo verso la guarigione.

    Meditazione come cura: il caso italiano

    La meditazione come cura si è diffusa anche in Italia con un programma esemplare messo in piedi dalla U.O.C. di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna. Lo psicologo e psicoterapeuta Gioacchino Pagliaro ha introdotto in ospedale tecniche di Qi Gong e meditazione integrate con la psicoterapia, per aiutare i pazienti oncologici e non solo.
    Il progetto ha preso il nome di ArmoniosaMente. Alla ‘classe’ hanno preso parte anche cardiopatici e persone con problemi di demenza e atassia.
    Posso far parte del progetto Armoniosamente i pazienti che ne fanno richiesta, se anche lo specialista è d’accordo con l’inserimento della meditazione nelle terapie in corso. Il percorso è organizzato in incontri settimanali di circa due ore.
    Gli effetti positivi della meditazione in momenti particolari della vita come la lotta contro il cancro sono stati valutati attraverso il POMS – Profile of Mood States, somministrato in due momenti diversi: prima e dopo l’inizio del percorso nel ‘qui e ora’.
    Quali sono state le tecniche messe in campo nel progetto Armoniosamente? In particolare la visualizzazione e la respirazione. Nel primo caso, per esempio se si tratta di un paziente operato, la pratica meditativa della visualizzazione definisce la parte del corpo malata che viene rivalutata in una chiave nuova e positiva. Per quanto riguarda invece la respirazione, viene insegnata quella addominale e la pratica della presenza mentale. Una volta imparate le tecniche, si mira al mantenimento della pratica meditativa che deve essere portata avanti anche in modo autonomo.
    La meditazione migliora il rapporto con il corpo malato, ma è anche un modo di stringere legami con persone con le stesse condizioni di salute e non sentirsi soli.
    Un momento per prendersi cura di sé e mettere a tacere almeno per un po’ le preoccupazioni legate alle ansie e alle paure, fino a trarne dei veri e propri benefici con un aumento di atteggiamenti positivi e la diminuzione dei sintomi legati alle cure chemioterapiche.

    Per approfondire:
    Meditazione e chimica del cervello: quali sostanze chimiche produci durante la meditazione?
    Mindful Running: allenare mente e corpo
    Meditazione, sesso e spiritualità: cos’è il sesso tantrico?

     

    Fonti

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