È ufficiale: la pillola dei 5 giorni dopo è senza prescrizione medica anche per le ragazze minorenni.
A stabilirlo l’Agenzia Italiana del Farmaco che con la determina dello scorso 8 ottobre ha dato vita a una nuova era per quanto riguarda la contraccezione d’emergenza che può essere assunta fino a 5 giorni dopo il rapporto a rischio.
Dallo scorso 10 ottobre con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, l’ulipristal acetato (EllaOne) è disponibile al bancone della farmacia senza passare dal medico anche per le ragazze più giovani che troveranno insieme al farmaco un foglio informativo con lo scopo di promuovere una contraccezione consapevole ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza.
“Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto – afferma il Direttore Generale AIFA, Nicola Magrini – ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente”.
Contraccezione d’emergenza: facciamo il punto
Il contraccettivo d’urgenza non deve essere confuso con con la pillola RU-486, che è una pillola abortiva.
Quindi, quali sono i metodi contraccettivi d’emergenza? Chiariamolo insieme!
- Pillola del giorno dopo: deve essere assunta entro 72 ore dal rapporto a rischio. Al suo interno c’è il Levonorgestrel, un ormone progestinico a un dose più elevata rispetto alla pillola normale, che agisce ritardando l’ovulazione.
Inoltre, alterando la consistenza del muco cervicale, ostacola il movimento degli spermatozoi. Levonorgestrel ha una efficacia massima del 99,5 per cento se assunto nelle prime 12 ore. La percentuale si abbassa con l’aumentare del lasso di tempo dal rapporto a rischio: passa all’85 per cento entro le 24 ore fino al 50 per cento nei due giorni seguenti. - Pillola dei 5 giorni dopo: può essere assunta fino a cinque giorni dopo il rapporto a rischio (120 ore). Contiene l’Ulipristal acetato, che svolge le stesse azioni del Levonorgestrel e crea condizioni sfavorevoli all’impianto dell’ovulo che nel lasso di tempo dal rapporto a rischio potrebbe essere stato fecondato. Il principio attivo utilizzato nella pillola dei 5 giorni dopo appartiene alla categoria degli anti-progestinici, ovvero quelle molecole che contrastano l’effetto del progesterone, ormone fondamentale per creare le condizioni adatte alla fecondazione.
- Spirale IUD al rame: si tratta di un metodo d’emergenza ormai obsoleto che veniva utilizzato quando ancora non esistevano in commercio le pillole del giorno dopo (o dei 5 giorni dopo). Si tratta di un dispositivo in plastica avvolto da un filo di rame. Gli ioni inibiscono il movimento degli spermatozoi e ostacolano l’impianto dell’ovulo.
Contraccezione d’emergenza: informare e conoscere è fondamentale
In Italia, nel 2018, sono state vendute 570mila confezioni di contraccettivi d’emergenza. Solo qualche anno prima, nel 2012, le confezioni vendute erano state 360mila. L’impennata delle vendite, arrivata al +58 per cento, è iniziata tra il 2015 e il 2016 quando l’Agenzia Italiana del Farmaco ha deciso che le donne maggiorenni potevano procurarsi il contraccettivo d’emergenza senza ricetta medica. Nello stesso periodo c’è stato un calo netto della vendita di profilattici (26 per cento in meno in sei anni). Visti i dati, è necessario ricordare che la contraccezione d’emergenza non può sostituire l’uso corretto di un metodo anticoncezionale.
Un preservativo rotto, la dimenticanza dell’assunzione della pillola, l’assunzione di farmaci che possono interagire con l’efficacia della contraccezione: la contraccezione d’emergenza si chiama così proprio perché deve essere usata in casi eccezionali per evitare una gravidanza indesiderata. Non può e non deve essere adottata come contraccettivo abituale, ma solo in caso di ‘incidenti di percorso’. Questo farmaco, è bene ricordarlo, non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Contraccezione d’emergenza: quante volte si può prendere?
La contraccezione d’emergenza non deve essere assunta più volte in un lasso di tempo ristretto.
A dirlo il foglietto illustrativo che si trova all’interno della confezione, che indica di non prendere la pillola del giorno dopo più di una volta nell’arco dello stesso ciclo mestruale e per più mesi consecutivi (è sempre meglio consultare il proprio medico o rivolgersi a uno specialista o al consultorio del proprio territorio).
L’alto livello di progestinici contenuto in una pillola potrebbe avere ripercussioni sul ciclo e ad avere diversi effetti collaterali.
Tra i più comuni ci sono cefalea, nausea e vomito (su 4718 donne che si sono sottoposte al programma di sviluppo clinico, il 25 per cento ha accusato questi sintomi), ma anche stanchezza, dolore al seno, mal di schiena e giramenti di testa. C’è anche chi ha presentato una diarrea prolungata per due giorni dopo aver assunto la contraccezione d’emergenza. In questo caso, come nell’eventualità del vomito, la pillola potrebbe non essere stata efficace per evitare una gravidanza indesiderata: è consigliabile consultare il medico per decidere insieme cosa fare.
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