Il mal di testa o Cefalea è uno dei disturbi più comuni nella specie umana, visto che si calcola che almeno la metà degli adulti lo riscontri almeno una volta all’anno; per questo motivo la scienza si è da sempre adoperata per trovare dei farmaci utili a combatterlo, vediamo insieme quali sono.
Cause biologiche del mal di testa
La sensazione dolorifica è innescata da alcuni sensori nervosi che sono sparsi in tutto il nostro corpo: quando vengono stimolati da qualche evento iniziano a scaricare impulsi nervosi verso il cervello che li interpreta come dolore localizzato nel distretto anatomico da cui provengono.
All’interno del cervello non esistono recettori dolorifici, quindi il mal di testa di fatto non parte mai da una stimolazione dolorifica del sistema nervoso centrale stesso, come potremmo intuitivamente pensare, bensì è il risultato di altre alterazioni che riguardano altre componenti anatomiche della testa come le fasce muscolari, i vasi sanguigni, le meningi e i nervi.
In generale il disturbo del mal di testa può originarsi secondo questi schemi, i cui meccanismi biologici sono in larga parte ancora pressoché sconosciuti.
- Emicrania: caratterizzata da attacchi localizzati a un solo lato della testa persistenti dalle 4 alle 72 ore; si assiste a peggioramento con l’esposizione a luce e sforzo fisico.
Per molto tempo si è pensato fosse originata da uno squilibrio di pressione arteriosa tra i vasi dentro e fuori al cervello; le ultime ricerche sembrano invece dirigersi su una causa riguardante disfunzioni a carico dei nervi; molto probabilmente entrambi questi meccanismi contribuiscono alla causa.
- Mal di testa trigeminali: dolore lancinante che si concentra nella zona facciale, causato da un’infiammazione del nervo trigemino
- Mal di testa tensivo: sebbene sia il disturbo più frequente, non è ancora chiarito il meccanismo che porta alla sua comparsa, si pensa che sia dovuto a qualche difetto nella segnalazione dolorifica nel sistema nervoso centrale che porti alla conclamazione di un dolore; si assesta su entrambi i lati della testa, per scendere talvolta fino al collo. Questo tipo di cefalea è stato visto essere in correlazione con ansia, stress psicofisico e cattiva postura.
- Mal di testa a grappolo: cause purtroppo ancora sconosciute, ma anche qui si sostiene un ruolo di protagonismo del nervo trigemino.
La cefalea può essere anche le cause di una patologia o un disturbo a monte, in questi casi si parla di cefalea secondaria:
- Affezioni dentarie
- Glaucoma
- Sinusite
- Infezioni alle meningi (Meningiti)
- Patologie vascolari
Paracetamolo: mal di testa concomitante a stati febbrili, tutti i tipi di cefalea in individui ipertesi
Il Paracetamolo o Acetaminofene è un farmaco che agisce sia come antidolorifico che antipiretico; lo associamo spesso alla sua capacità di abbassare la temperatura del corpo, ma è anche un valido analgesico da usare contro la cefalea.
Nonostante sia un farmaco usato fin dal secolo scorso, le modalità di azione sono ancora poco note.
La sua funzione antidolorifica ad oggi è spiegata con l’ipotesi che questa molecola vada a interferire con neurotrasmettitori del tipo cannabinoide: il nostro sistema nervoso centrale infatti tra le moltissime sostanze usate come messaggeri nervosi, sintetizza anche composti chiamati cannabinoidi, simili a quelli che troviamo nella cannabis; il paracetamolo pare riesca a insinuarsi nelle segnalazioni di questi messaggeri e arrestare la sensazione del dolore.
È prescritto come analgesico di prima scelta per pazienti con problemi di ipertensione, inoltre è stato dimostrato non avere effetti nocivi né sull’apparato respiratorio, né su quello escretore; nonostante questo un suo abuso (una quantità maggiore di 10 g nell’adulto) può portare a danni epatici molto gravi, in quanto un suo metabolita va a legarsi con il glutatione in modo irreversibile: il glutatione è una molecola che permette di combattere i radicali liberi, senza di esso le cellule del fegato muoiono provocando il danno epatico.
Ibuprofene: mal di testa tensivo, emicrania, mal di testa da trigemino
L’Ibuprofene è un farmaco appartenente al gruppo dei FANS “farmaci antinfiammatori non steroidei”, una famiglia di medicinali molto vasta che agisce spesso con tre funzioni: analgesica, antinfiammatoria e antipiretica.
In generale il meccanismo di azione è comune a tutti i FANS, ossia vanno a inibire l’enzima Ciclossigenasi: questo enzima funziona normalmente nel nostro corpo prendendo un lipide dalla membrana cellulare, l’acido arachidonico e lo trasforma in una serie di composti chiamate prostaglandine.
Le prostaglandine sono delle molecole messaggere che vengono usate per fare partire varie segnalazioni:
- Quella dolorifica, andando a stimolare i recettori del dolore
- Quella infiammatoria, andando a richiamare altri composti messaggeri che richiamano le cellule dell’immunità
- Quella dell’insorgenza della febbre andando a modulare il “termostato biologico” all’interno dell’ipotalamo
I Fans, tra cui l’ibuprofene, andando ad inibire la COX vanno anche a spegnere a valle il meccanismo d’insorgenza del dolore, alleviandolo.
Nella fattispecie l’ibuprofene va a competere con l’acido arachidonico nella reazione con la Ciclossigenasi, impedendo la formazione di prostaglandine e quindi bloccando la segnalazione dolorifica: assumere 200-400 mg (la dose delle classiche compresse effervescenti) dopo i pasti, al bisogno, senza superare i 4 g al giorno.
La Ciclossigenasi è anche presente nelle pareti dello stomaco; le prostaglandine tra le tantissime cose che fanno, hanno anche il compito di regolare la secrezione di muco a livello gastrico, quindi un’inibizione di questo enzima porta a una diminuzione della produzione di muco lasciando scoperta la parete dello stomaco agli acidi digestivi: un abuso, o comunque anche un normale uso prolungato di Fans porta all’insorgenza di mal di stomaco provocato dall’acidità.
Triptani: emicrania
I triptani sono farmaci che vanno ad agire sulla segnalazione della serotonina.
La serotonina è un’altra sostanza usata dal sistema nervoso come neurotrasmettitore: tra i vari effetti è anche usata per controllare il diametro dei vasi sanguigni che portano il sangue al cervello; questi medicinali sono infatti usati nel trattamento dell’emicrania nei casi da lievi a moderati, in quanto andando a interferire con l’attacco della serotonina sui suoi recettori, vanno a diminuire il flusso di sangue in entrata nel sistema nervoso provocando il rilassamento delle strutture interne e quindi il cessare della segnalazione dolorosa.
I triptani possono causare costrizione delle arterie coronarie, quindi non devono essere assunti da pazienti con patologie cardiovascolari.
Acido Acetil-Salicilico: mal di testa tensivo, emicrania, mal di testa da trigemino
Anche l’Aspirina, Acido Acetil Salicilico è un FANS, quindi agisce sulla Ciclossigenasi con un meccanismo di inibizione permanente e irreversibile: va a legarsi chimicamente all’enzima suddetto impedendogli di funzionare; l’effetto di questo farmaco si mantiene fino a che le cellule non hanno sostituito completamente la ciclossigenasi inibita dal farmaco con enzimi “freschi”.
L’inibizione della ciclossigenasi, anche in questo caso porta alla mancata sintesi di prostaglandine e all’interruzione della segnalazione dolorifica, è indicato per i soli adulti con una posologia di 325/650 mg ogni 4 ore al bisogno, senza superare mai i 4g totali. Non somministrare ai minori di 12 anni.
Naproxene: Mal di testa tensivo
Anche il Naproxene è un FANS e il suo meccanismo di azione è simile all’aspirina e all’ibuprofene: la dose è di 500-1000 mg al giorno da assumere ogni 8 – 12 ore.
Diidroergotamina: cefalea a grappolo
La Diidroergoatmina è un farmaco molto potente, derivante da modificazioni chimico-farmaceutiche dell’Ergot, un potentissimo allucinogeno: ha un’azione farmacologica di vaso costrizione simile ai triptani, ossia va a interferire con la segnalazione di serotonina, rilassando il flusso di sangue nel cervello.
Questo medicinale è usato contro la cefalea a grappolo, il mal di testa più violento e invalidante: la forma farmaceutica più usata è quella di spray nasale con una dose di 0,5 mg; tutti i farmaci devono essere assunti sotto consiglio e prescrizione medica, a maggior ragione un composto così potente.
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