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Gli effetti collaterali dei sonniferi

I rischi e gli effetti avversi delle più comuni categorie di sonnifero

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    Un farmaco che induce il sonno possiede sicuramente un meccanismo che coinvolge il sistema nervoso per cui parte delle reazioni avverse possono essere dovute a effetti a livello neuronale, ma possono sussistere reazioni dovute principalmente al metabolismo o all’eliminazione del farmaco.

    Benzodiazepine: effetti collaterali

    Tra i farmaci più potenti per la cura dell’insonnia troviamo sicuramente le benzodiazepine.
    La molecola di base della benzodiazepina è formata da tre anelli esagonali che vanno a legarsi a un particolare recettore presente nelle cellule nervose che si attiva grazie all’interazione di un messaggero chimico chiamato GABA: il legame al recettore del GABA, promuove correnti negative anti eccitatorie.
    Tra gli effetti collaterali maggiormente comuni delle benzodiazepine, secondo l’AIFA si annoverano sicuramente 

    • sonnolenza 
    • affaticamento giornaliero 

    Questo duplice effetto è sicuramente una controindicazione tipica di un sonnifero, in quanto il metabolismo e i reni potrebbero aver difficoltà a eliminarlo in tempi brevi e permanendo nel corpo può indurre sonnolenza anche ore dopo l’assunzione.
    Altri effetti comuni sono:

    • depressione 
    • confusione  
    • debolezza muscolare 

    Le benzodiazepine agendo sul recettore al GABA promuovono la segnalazione di correnti elettriche negative che deprimono lo stato di eccitazione neuronale promuovendo gli effetti collaterali sopra indicati.
    Tra gli effetti non comuni invece si annoverano alterazioni della libido e nausea. Inoltre, questo farmaco può indurre dipendenza.

    Barbiturici: effetti collaterali

    Tra i farmaci più potenti per la cura dell’insonnia ci sono anche i Barbiturici, che sono stati la prima classe di composti ad essere stata inventata con questa finalità.
    Il loro meccanismo d’azione è simile a quello delle molecole sopra elencate, ossia stimolano il recettore del GABA promuovendo l’insorgenza di impulsi nervosi negativi; tuttavia hanno un indice terapeutico molto basso e ormai sono prescritti solo raramente visto il livello di rischio notevole, dovuta a un effetto fortemente depressivo nei confronti del sistema nervoso centrale e la loro alta potenzialità di interazione con altri farmaci che potrebbe generare danni irreparabili al fegato.
    Gli effetti collaterali dei Barbiturici secondo l’AIFA sono i seguenti:

    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
    • Porfiria: ossia un’alterazione degli enzimi che metabolizzano il gruppo EME dell’Emoglobina
    • Insufficienza renale grave o insufficienza epatica grave.
    •  Malattie respiratorie (dispnea)
    • Cardiopatie gravi Intossicazioni acute da alcool, da analgesici, da ipnotici: a causa di un’interazione tra il metabolismo del barbiturico e quello di altre sostanze biologicamente attive.

    Inoltre è assolutamente controindicato nelle donne durante la gravidanza a causa del rischio molto alto di difetti congeniti nella prole soprattutto a livello dell’apparato cardiovascolare e dello sviluppo del tubo neurale.
    I barbiturici possono indurre enzimi relativi al metabolismo di alcuni farmaci determinandone una riduzione della quota libera e quindi dell’efficacia; i farmaci la cui degradazione può essere influenzata dai barbiturici sono:

    • farmaci anticoagulanti
    • antibiotici
    • antidepressivi
    • farmaci anti-HIV
    • immunosoppressori
    • oppioidi
    • antifungini
    • antiasmatici

    Al contrario, alcune sostanze possono inibire il metabolismo dei barbiturici aumentando la loro attività, soprattutto le anfetamine e gli antiepilettici.

    Z-drugs: effetti collaterali

    Gli Z-drugs sono farmaci sedativi non benzodiazepinici, ossia possiedono una struttura chimica diversa dalle benzodiazepine, pur funzionando con lo stesso meccanismo cioè interagendo con la segnalazione del GABA.
    Il farmaco più rappresentativo di questa categoria di composti è lo Zolpidem, per il quale si annoverano i seguenti effetti avversi:

    • sonnolenza 
    • mal di testa 
    • capogiri
    •  aumento dell’insonnia
    • disturbi dell’apprendimento (cognitivi) come perdita della memoria (amnesia anterograda) che può essere associata a comportamento inappropriato
    • allucinazioni
    • agitazione
    • affaticamento
    • diarrea

    Un ulteriore farmaco appartenente alla categoria degli Z drugs è lo Zaleplon, che ha un funzionamento identico allo Zolpidem e probabili effetti collaterali simili:

    • sonnolenza
    • capogiri
    • sensazione di avere la testa leggera
    • mancanza di coordinazione
    • intorpidimento, bruciori o pizzicore di mani o piedi
    • mal di testa
    • perdita di appetito
    • problemi alla vista
    • dolore agli occhi
    • ipersensibilità ai rumori
    • variazioni dell’olfatto
    • mestruazioni dolorose

    Fonti

    www.humanitas.it

    farmaci.agenziafarmaco.gov.it

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