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Cosa è la Clorexidina e quando usarla? Le risposte della dottoressa Menichini

Le caratteristiche del potente disinfettante usato spesso in ambito odontoiatrico nelle parole di una esperta

clorexidina

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    Cos’è la Clorexidina, quali sono le sue origini storiche e quali i benefici e le controindicazioni? Per dare risposta a queste domande ho interpellato Margherita Menichini, odontoiatra con master in in odontoiatria conservativa estetica che sulle pagine virtuali di A Good Magazine ha anche firmato alcuni articoli (da quello dedicato allo sbiancamento del dente non vitale, fino a quello sull’odontoiatria ai tempi del Covid-19).

    ‘La Clorexidina – mi spiega subito Margherita – è un disinfettante battericida ad ampio spettro con lieve azione anche su alcuni tipi di miceti. Agisce come battericida aumentando la permeabilità delle membrane batteriche e inducendo la precipitazione di proteine citoplasmatiche, la morte batterica per lisi cellulare e in genere viene usata sotto forma di Clorexidina digluconato (forma idrosolubile).’.

    Cenni storici e caratteristiche

    L’origine della Clorexidina risale a 50 anni fa. ‘E stata sintetizzata nel 1950’ nei laboratori della britannica I.C.I. (acronimo di Imperial Chemical Industries) ‘e usata in ambito dermatologico orale, oftalmico e ginecologico oltre che come componente per antisettici per superfici e strumentario in ambiti specifici, caratterizzata anche dalla sua funzione conservante.’

    Sviluppata, fin da subito, come antisettico delle mucose, della pelle, delle ferite o come conservante in ambito farmaceutico, in Italia ne è nata una versione di collutorio con sistema anti-pigmentazione (ve ne parla proprio Margherita nell’articolo dedicato all’alterazione del colore dei denti).

    Qual è l’uso che se ne fa in odontoiatria?

    ‘In ambito odontoiatrico viene usata – mi dice Margherita – sia in formulazioni disinfettanti per superfici e strumentario, ma soprattutto come antibatterico sotto forma di colluttori, dentifrici e gel’.

    La Clorexidina è inoltre ‘preferita ad altri antisettici perché poco assorbita a livello sistemico e perché ha una elevata sostantività, cioè la possibilità di permanere molto a lungo legata a tessuti molli e duri nel cavo orale, prolungando molto la sua azione nel tempo.’.

    L’uso che se ne fa avviene in concentrazioni diverse che schematizzo, qua sotto, in base alle indicazioni della stessa Margherita.

    • Clorexidina 0,05%

    Collutorio azione quotidiana. Consigliato per pazienti con una situazione stabilizzata ma predisposti a problemi parodontali e altamente cariorecettivi.

    • Clorexidina 0,12%, 0,20%, 0,5%, 1%

    Queste sono tutte le concentrazioni che devono avere comunque una indicazione specifica di utilizzo e non devono assolutamente essere utilizzate per tempi prolungati e sempre sotto prescrizione. Sono prescritte spesso dopo interventi chirurgici, dopo terapia parodontale in attesa di stabilizzazione, in caso in cui ci sia impossibilità a effettuare una corretta igiene orale meccanica.

    Ma l’uso di Clorexidina ha solo effetti benefici?

    Quali sono i suoi effetti collaterali e controindicazioni?

    La Clorexidina se ‘usata ad elevate concentrazioni senza indicazione specifica e per tempi prolungati’ può:

    • alterare in modo importante la flora microbica orale e il suo equilibrio, predisponendo a infezioni fungine o virali da parte di saprofiti orali che prendono il sopravvento
    • può creare una transitoria e reversibile alterazione del gusto
    • può provocare deposizione (transitorie e reversibili) di pigmenti bruni o verdastri su tessuti duri e molli e su placca e tartaro

    È importante, dunque, assumerla seguendo quanto prescritto, nelle dosi e nelle concentrazioni giuste.

    Qual è la dose giusta?

    ‘Dipende dai casi’ mi spiega Margherita e per entrare più nel dettaglio mi porta gentilmente tre esempi, nei quali vi potreste anche ritrovare.

    • Paziente in prima visita con scarsissima igiene orale. ‘Viene fatta igiene orale professionale e motivazione all’igiene orale. In questa situazione prescrivo Clorexidina 0.12%, collutorio una volta al giorno per 5/6 giorni. Se poi il paziente segue attentamente i consigli per l’igiene orale domiciliare, la Clorexidina viene sospesa.’.
    • Estrazione con punti. ‘Prescrivo Clorexidina gel 0,5% da applicare sulla ferita 2/3 volte al giorno in modo che non si formi la placca sulla ferita e sui punti. Da sospendere quando vengono rimossi i punti.’.
    • Paziente sottoposto a delicati interventi parodontali (rigenerazione ossea, interventi mucongegivali). ‘Siccome in questi situazioni lo spazzolamento deve essere sospeso per alcune settimane in modo da evitare che possano crearsi interferenze sulla guarigione dei tessuti, prescrivo Clorexidina gel 0,5% sulla ferita, per una settimana, una volta al giorno, e associo sciacqui passivi con collutorio Clorexidina 0,12%, tre volte al giorno. Sciacqui che saranno continuati per qualche settimana fino al ripristino della possibilità di spazzolamento.’.

    Naturalmente il nostro consiglio è quello di affidarsi sempre a un esperto che, come Margherita, saprà darvi per la giusta indicazione.

    Per denti bianchi e sani.

     

     

    Fonti

    Block, S.S. (2001) Disinfection, sterilization, and preservation, Filadelfia: Lippincott Williams & Wilkins

    DentalJournal.it

     

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