Mangiarsi le unghie è un tic che molti di noi hanno sperimentato almeno una volta nella vita, che sia dovuto allo stress o a un’abitudine da cui non riusciamo a liberarci. Ma quando sono i bambini che si mangiano le unghie? Come possiamo fare per aiutarli a farli smettere?
Perché i bambini si mangiano le unghie?
Mangiarsi le unghie non è solo un’abitudine poco salutare che rischia di rovinare le mani dei bambini, ma è il sintomo di un disagio psicologico di entità più o meno grave. Per scoprirne le origini, è necessario andare a scavare nell’interiorità del bambino e capire cosa lo disturba e lo stressa. Questo tic è conosciuto con il nome di onicofagia e porta il soggetto a mangiarsi in modo compulsivo le unghie, rischiando quasi di spezzarle o di rovinarsi la pelle. Si tratta di un’abitudine comune a tutte le età e si può manifestare nei bambini a partire dai 3-4 anni, anche se accade molto più spesso negli adolescenti. Di solito da adulti questo tic viene abbandonato in modo spontaneo, con alcuni picchi più alti nei momenti di forte stress. Tuttavia, se non controllato, questa abitudine può portare a una serie di problematiche nei bambini.
Quali sono i rischi?
I bambini che si mangiano le unghie vanno incontro molto più facilmente a problemi che rischiano di rovinare le loro mani. Ad esempio:
- Possono provocarsi una serie di escoriazioni e ferite
- Rischiano di soffrire di alcune forme di dermatite
- Rischiano di alterare la forma dell’unghia, che cresce male o in modo parziale, indebolita dal continuo movimento dei denti.
In questo modo le unghie si assottigliano e si indeboliscono, spezzandosi più facilmente e provocando nel bambino una serie di ferite e infezioni. Per evitare la comparsa di queste problematiche è infatti consigliabile rivolgersi al proprio pediatra o a un dermatologo, soprattutto se la situazione si aggrava.
Tic o disturbo?
Mangiarsi le unghie è un’abitudine che, al pari di succhiare il pollice o il ciuccio, indica la presenza di bisogni orali o di forte stress che il bambino non riesce a sfogare in altro modo se non su se stesso. Esiste infatti una forte correlazione tra oralità e legame affettivo con i genitori: basti pensare che la prima comunicazione tra la madre e il figlio è legata all’alimentazione. Durante l’allattamento il bambino è tra le braccia protettive della madre, che ritrova sempre non appena alza gli occhi dal seno. Quando cresce, il figlio sostituisce il seno materno con il ciuccio o altri surrogati orali, che vengono poi abbandonati. Uno dei sostituti più comuni al ciuccio possono essere appunto le dita (soprattutto se la separazione è stata particolarmente traumatica).
Perciò, come abbiamo già detto, l’onicofagia non è altro che un modo per scaricare l’ansia e la tensione nel bambino. Di solito i pediatri e gli psicologi fanno rientrare questo tic all’interno dei disturbi del controllo degli impulsi. Cosa significa questa terminologia? Significa che il bambino non è in grado di resistere all’impulso di compiere un determinato gesto, provando così sentimenti di tensione o eccitazione. Non appena questo gesto viene eseguito, il bambino prova sollievo e rilassamento perché si è finalmente “scaricato”. In ogni caso i genitori devono stare tranquilli: si tratta di una problematica che può essere trattata facilmente con i giusti metodi. Spesso l’abitudine di mangiare le unghie nei bambini sparisce con il tempo, ma qualora non fosse così, è arrivato il momento di analizzare le cause intime legate a questo disagio e porvi rimedio, così da non rovinare le unghie del bambino e aiutarlo nella gestione del tic.
Cosa fare e cosa non fare
Smettere di mangiarsi le unghie può essere molto difficile per un bambino ancora piccolo. Non è colpa sua: si tratta di un riflesso in risposta a una situazione di forte stress o disagio, perciò prenderlo in giro e punirlo non lo aiuterà affatto a smettere, anzi. La situazione rischia invece di peggiorare.
Il dialogo è lo strumento principale da utilizzare. Invece di rimproverare il bambino, è bene spiegargli con calma perché è importante smettere di mangiarsi le unghie e tutti i rischi che si corrono se si continua questo tic. Se si aiuta il bambino a mantenere le unghie pulite e ordinate, questa immagine potrebbe aiutarlo a ridurre il desiderio di morderle per paura di rovinarle. La soluzione migliore è inculcare nelle loro menti l’attenzione alla salute per le proprie mani.
Coinvolgere i bambini in attività che fanno uso delle mani (come ad esempio la pittura, il disegno o la musica) li aiuta a evitare di portarsele alla bocca.
L’utilizzo di smalti per le unghie è assolutamente sbagliato: questo non impedirà al bambino di mettersi le mani in bocca, soprattutto se vengono usati prodotti nocivi alla salute.
I rimedi per aiutare i bambini
Esistono dei rimedi per aiutare i bambini a smettere di mangiarsi le unghie? Certo che sì!
- Possiamo aiutare i bambini a tenere le unghie e le mani curate e pulite con l’utilizzo di una lima apposita: vedere le proprie mani così in forma li aiuterà a desistere dal desiderio di mordersi le unghie
- Mantenere idratata la zona delle unghie evita la formazione di eventuali “pellicine”
- Il dialogo è la forma principale di aiuto: dobbiamo spiegare al bambino perché è sbagliato mangiarsi le unghie. Non solo rovina le mani, ma anche la salute dei denti viene messa a repentaglio
- Sostituire questo tic con un’altra abitudine li aiuterà a distogliere il pensiero dalle unghie: ad esempio, un buon rimedio potrebbe essere quello di dare loro una pallina morbida da stringere nei momenti di stress
- L’aiuto e l’intervento di uno psicologo può essere essenziale quando il problema tende a ripresentarsi con regolarità.
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