Obesità infantile in Italia

I fattori di rischio e gli accorgimenti da tenere in considerazione per normalizzare i corpi senza sottovalutare la salute

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    Uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo parte da lontano, da quando si è piccoli: stiamo parlando dell’obesità infantile. È molto probabile, infatti, che se sottovalutata in età pediatrica, l’obesità persista anche da adulti e ciò avviene nel 70-80% dei casi. Questo stato comporta un aumento dei rischi legati alla salute per quanto riguarda malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali. Una corretta alimentazione, attività fisica e l’accettazione del corpo, fin da piccoli, sono fondamentali  per creare un buon rapporto con il cibo e, quindi, con il proprio fisico.

    Obesità infantile: di cosa si parla?

    Secondo lo studio dell’European Regional Obesity Report 2022 dell’Oms in Italia il 42% dei bambini dai 5 ai 9 anni è in sovrappeso, calando al 34,2% nei giovani tra i 10 e i 19 anni. Per obesità infantile si intende uno stato di sovrappeso e obesità nel tessuto adiposo con un aumento del peso corporeo nei bambini in età pediatrica.

    È importante non sottovalutare questo aspetto quando si è piccoli per avere meno rischi di salute nel futuro. Per porre la giusta attenzione a questo tema si dovrebbe partire dall’educazione alimentare in famiglia e a scuola, ma anche attraverso l’esperienza dei professionisti sanitari quando è necessario. Inoltre, è importante creare concetti positivi sulla salute e sul benessere, fin dall’infanzia: è fondamentale non mortificare il bambino se si concede uno strappo alla regola né complimentarsi per la perdita di peso, ma normalizzare l’accettazione di se stessi.

    Quali sono i fattori di rischio dell’obesità in età pediatrica?

    Ci sono vari fattori che possono influenzare e portare alle condizioni di obesità infantile, quali:

    • Storia familiare, con problemi di salute legati al peso corporeo o al diabete;
    • Alimentazione, con abitudini alimentari del bambino scorrette o non adeguate;
    • Attività fisica assente o insufficiente;
    • Condizioni psicologiche particolari.

    Ovviamente prima di creare allarmismi o agire in autonomia, è necessario recarsi dal pediatra che, con una visita e degli esami approfonditi, eventualmente anche con l’aiuto di specialisti, valuterà la salute del bambino e la soluzione più congrua alla situazione.

    Sarà importante valutare alcuni parametri come la colesterolemia, la glicemia, trigliceridi e alcuni valori ormonali.

    Obesità infantile in Italia

    In Italia sono stati fatti dei grandi passi avanti dalle istituzioni e dalle società scientifiche, tuttavia, secondo il rapporto “COSI” (Childhood Obesity Surveillance Initiative) dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del 2022 il nostro Paese può e deve fare ancora molto per l’obesità in età pediatrica. Il 67% dei bambini italiani tra i 6 e i 9 anni si dirige a scuola in macchina e già da questa abitudine si possono creare delle tendenze negative verso il movimento, considerando anche che la media europea si attesta intorno al 50%. Un altro dato che è emerso è l’importanza del rapporto dei bambini con il cibo, soprattutto con frutta e verdura fresca (e di stagione): i bambini italiani non mangiano frutta quotidianamente (meno del 50%) né tantomeno verdura (meno del 31%). Non è sempre semplice riuscire a integrare nell’alimentazione quotidiana frutta e verdura: lo stile di vita degli adulti, abbinato alla facilità di reperire cibi pronti e al risaputo diniego dei bambini verso questi alimenti, può portare a trascurare questo aspetto. Un’alimentazione corretta è fondamentale per instaurare un buon rapporto con il cibo. Inoltre, il bambino svilupperà una tolleranza e accettazione per il cibo proposto, anche se non sarà il suo preferito, e questo lo metterà a proprio agio anche in situazioni diverse: fuori casa, a scuola e con gli amici.

    Prestare attenzione all’obesità in età pediatrica significa pensare al presente del bambino e al futuro dell’adulto che sarà; gli accorgimenti principali riguardano:

    • L’alimentazione corretta: una dieta sana ed equilibrata, fatta di carne, pesce, cereali integrali, verdure e frutta è utile per la salute e per il sistema immunitario.
    • L’importanza di parlare di corpi nel modo giusto: il bambino inizia ad avere consapevolezza di sé e del proprio corpo, quindi è fondamentale parlare con loro di ciò che li fa sentire a proprio agio e ciò che infastidisce, combattendo contro le discriminazioni e il bullismo basati sull’aspetto fisico, incoraggiando, al contrario, l’accettazione del corpo e del benessere.
    • Lo sport: l’attività fisica è un altro aspetto importante non solo per la salute fisica del bambino, ma anche per il sostegno del sistema immunitario.

    Fonti

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