Presenti nei nostri usi e costumi prima degli anni ‘60, i pannolini lavabili stanno prendendo sempre più campo tra le neomamme rispetto ai più moderni pannolini usa e getta. Questi ultimi sono arrivati sul mercato nel 1961 e negli anni ‘70 sono diventati prodotti di massa sostituendo la spilla da balia con il più pratico e comodo nastro adesivo per chiudere i pannolini. Allora perché da qualche anno a questa parte sempre più genitori scelgono i pannolini lavabili?
Perché utilizzare i pannolini lavabili
Lo abbiamo chiesto a Michela Di Girolamo, su Instagram @_afiordipelle_, consulente babywearing e floriterapia di Bach in gravidanza e puerperio, istruttrice di massaggio infantile Aimi e custode di una pannolinoteca itinerante, grande sostenitrice dei pannolini lavabili.
«Tra i motivi della scelta di utilizzare i pannolini lavabili ci sono:
- Riduzione dei rifiuti: il tempo di decomposizione di un pannolino usa e getta è stimato in circa 500 anni (senza parlare dell’inquinamento delle falde). Se vengono bruciati negli inceneritori, gli usa e getta producono diossina. Per finire, è stato stimato che nel periodo in cui un bambino utilizza il pannolino (circa 3 anni) vengono utilizzati circa 6.500 pannolini – che equivalgono a 1 tonnellata e mezza. Se si pensa che per un bambino bastano circa 20-25 pannolini lavabili e che potranno essere rivenduti o riutilizzati per eventuali altri figli, ci si rende conto che la riduzione dei rifiuti è sicuramente notevole;
- Benessere del bambino: all’interno dei pannolini lavabili non ci sono sostanze tossiche né gel chimici, coloranti o profumi. Sono fatti di tessuti naturali (cotone, canapa, bambù) o di tessuti tecnici. In questo modo favoriscono la traspirazione e danno un’aumentata percezione delle funzioni fisiologiche per cui, in molti casi, il bambino se la sentirà prima di abbandonare il pannolino;
- Risparmio economico: 6.500 usa e getta costano all’incirca € 1.200 mentre 25 pannolini lavabili (se consideriamo i modelli più costosi sul mercato) costano circa € 750. Ovviamente a questi costi, si aggiungeranno quelli di lavaggio. La resa in termini di risparmio resta comunque abbastanza evidente. Il risparmio c’è e si sente»
Cosa sono i pannolini lavabili?
I pannolini lavabili non sono nient’altro che pannolini riutilizzabili: è possibile riutilizzarli dopo il lavaggio in lavatrice o a mano. Oltre a una tematica ambientale, questa scelta ha sicuramente un impatto anche sul portafoglio delle famiglie e sul benessere del bambino, considerando i materiali utilizzati. Esistono molti modelli e varianti in commercio, ma la cosa che li accomuna è il suo riutilizzo dopo il lavaggio. «I pannolini lavabili sono fatti di diverse tipologie di materiali: assorbenti, impermeabili, drenanti e lenitivi. Questi materiali, a loro volta, possono essere naturali (cotone, canapa, bambù, lana, seta buretta) oppure sintetici (o tecnici). Più che in base alle marche, i tessuti cambiano secondo i modelli: i pieghevoli, ad esempio, sono fatti di materiale assorbente mentre i pannolini strutturati sono composti da materiale assorbente e materiale impermeabile», ci spiega Michela Di Girolamo.
I modelli di pannolini lavabili: quanti sono in commercio
Le parole dell’esperta ci dicono che «i modelli che si trovano sul mercato si dividono in 2 grandi categorie: pieghevoli e strutturati. I primi, rientrano in quello comunemente chiamato “sistema a 2 pezzi” perché richiedono l’utilizzo di una mutandina (cover). Sono fatti di tessuto naturale o tecnico.
Possono essere avvolti intorno all’inguine del bambino seguendo apposite piegature e, in alcuni casi, possono essere ripiegati su se stessi e inseriti in altre tipologie di pannolino.
È possibile modulare il loro grado di assorbenza, inserendo al loro interno ulteriori inserti o booster. Gli strutturati richiedono pochissimi passaggi per essere assemblati e indossati. Per questo motivo, le tipologie che rientrano in questa categoria sono particolarmente indicate per i bambini che vengono lasciati spesso alle cure dei nonni, delle babysitter o del personale del nido».
Perché è importante conoscere le varie tipologie di pannolini lavabili sul mercato?
Sapere che in commercio ci sono differenti modelli di pannolini lavabili è fondamentale per i genitori che si avvicinano a questo mondo: essendocene tanti e di vario tipo, conoscere le varie differenze permette ai genitori di fare una prima scrematura dei pannolini che sceglieranno. Ovviamente non c’è un pannolino universale che va bene sempre e per tutte le famiglie, ma ci sono alcune cose, come ci suggerisce Michela Di Girolamo, che possiamo tenere sott’occhio prima di scegliere il pannolino lavabile adatto a noi:
- Possesso o meno di un’asciugatrice e livello di umidità della zona in cui viviamo. Questo perché alcuni tessuti non possono essere messi in asciugatrice a differenza di altri per cui si può utilizzare senza alcun timore. Se invece non abbiamo l’asciugatrice, sarà importante scegliere tipologie di pannolini che asciugano più velocemente;
- Reazione della pelle del bambinə al contatto con il bagnato. Alcuni tessuti lasciano maggiormente la sensazione di umidità e non tutti i bambini la tollerano (in questo caso, si può comunque ovviare utilizzando velini lavabili in tessuto drenante, che lasciano la pelle asciutta anche durante la notte);
- A chi sarà affidata la cura del bambinə al nostro rientro a lavoro.
Lo stile di vita dei genitori influenzerà la scelta della tipologia di pannolino: se durante il giorno se ne occuperanno i nonni, la babysitter o se andrà al nido, probabilmente sarà meglio optare per modelli più “veloci” ed intuitivi che richiedono meno passaggi per essere indossati ed, eventualmente, stoccati.
Accorgimenti per i pannolini lavabili
«La durata della vita di un pannolino lavabile dipende dal modo in cui lo trattiamo», spiega Michela Di Girolamo. «Occorrono poche accortezze durante il lavaggio e l’asciugatura» Queste sono:
- centrifuga massima 800 giri per non rovinare i materiali sintetici, gli elastici e i bottoni
- uso responsabile del detersivo
- evitare di stendere le parti più delicate al sole diretto
Pro e contro dei pannolini lavabili
Abbiamo visto insieme all’esperta Michela Di Girolamo i vari aspetti dei pannolini lavabili, quindi proviamo a sintetizzare i pro e i contro di questa scelta.
Pro
- Attenzione all’ambiente, con meno produzione di rifiuti;
- Risparmio economico;
- Benessere della pelle del bambino grazie all’utilizzo di tessuti naturali;
- Possono essere un ottimo alleato per il passaggio dal pannolino all’uso del vasino, perché il tessuto aiuta il bambino nella percezione del “bagnato”.
Contro
- Ci vogliono un po’ di informazione e dimestichezza nella conoscenza dei vari pannolini lavabili, così da scegliere quello che più si adatta al proprio bambino;
- Possono risultare poco pratici a seconda dello stile di vita che svolgiamo e nella vestibilità: è importante saper metterli nel modo corretto affinché siano aderenti e si evitino, così, eventuali fuoriuscite.
È indubbio che il pannolino usa e getta è una scelta più veloce e, all’apparenza, più comoda. Come in tutte le cose, se si decide di utilizzare qualcosa che per decenni è sparito dall’uso quotidiano, c’è bisogno di praticità e abitudine: «una volta entrati in routine, il peso non si sente affatto. I pannolini lavabili possono essere stoccati sporchi per un massimo di 3 giorni: quando si hanno dei bimbi molto piccoli a casa, è difficile che si facciano meno di 3 lavatrici a settimana».
La parte più critica inizialmente, infatti, è lo stoccaggio e il lavaggio, ma una volta entrati nella mentalità di tempistiche e organizzazione, come per tutte le cose, l’uso è gestibile e pratico.
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