Come fa il camaleonte a cambiare colore?

Come funziona davvero il comportamento più famoso di questo simpatico rettile? E a cosa è dovuto?

camaleonte cambia colore

Sommario
    Tempo di lettura Tempo di lettura terminato
    0
    Time

    Il camaleonte è un rettile squamato diurno che fa parte del sottordine dei sauri, lo stesso della lucertola. Al mondo ci sono duecento specie, di cui almeno la metà vengono dal Madagascar. È famoso per i suoi sgargianti cambi di colore repentini. Per anni gli scienziati si sono chiesti come faccia – e perché lo faccia –  a esibirsi in un tale tripudio di gialli, rossi e blu, e solo recentemente si è arrivati alla soluzione. Curiosi? Andiamo a vedere come è possibile.

    Perché i camaleonti cambiano colore?

    Innanzitutto sfatiamo il mito secondo cui il camaleonte cambia colore per mimetizzarsi. Questa è una bella favola da raccontare ai bambini, forse, ma è qualcosa di sbagliato. Il camaleonte cambia colore per due motivi: regolare la temperatura corporea e comunicare le proprie intenzioni ai suoi simili.
    Questo rettile, infatti, non è in grado di generare il proprio calore corporeo e quindi il cambio di colore della pelle è un buon modo per mantenere una temperatura favorevole. Un camaleonte infreddolito può diventare più scuro per assorbire calore; un camaleonte troppo accaldato può “impallidire’’ per riflettere i raggi del sole, abbassando così la propria temperatura corporea.

    Allo stesso modo, un camaleonte particolarmente eccitato sarà di colore rosso, uno molto luminoso vorrà imporre il proprio dominio, uno scuro sarà pronto a dare battaglia. Anche le femmine, che insieme ai più piccoli di solito rimangono opache, cambiano colore quando vogliono far sapere ai maschi adulti che sono pronte ad accoppiarsi.

    Tutto questo è molto importante da sapere anche per chi possiede un camaleonte domestico, che così potrà imparare a leggere lo stato d’animo del proprio animale in base al suo colore.

    Come fanno i camaleonti a cambiare colore?

    A differenza di altri animali che cambiano colore, come il calamaro o il polpo, il camaleonte non modifica la propria tonalità accumulando o disperdendo i pigmenti all’interno delle loro cellule della pelle. E allora, come ci riesce?
    Partiamo dicendo che questo rettile ha un primo strato del derma trasparente. Al di sotto di esso ne ha altri, spessi, che contengono delle cellule specializzate che si chiamano cromatofori, le quali contengono numerosi granuli di pigmento. E, a ogni strato, i cromatofori sono pieni di sacche di diverso tipo di pigmento. Lo strato più profondo, ad esempio, contiene melanofori, che sono pieni di melanina marrone. Allo strato più in alto, invece, ci sono cellule chiamate iridofori, che hanno un pigmento blu che riflette la luce blu e bianca. Negli strati ancora successivi ci sono gli xantofori, che contengono pigmento giallo, e gli eritrofori, che contengono quello rosso. Normalmente, tutti questi pigmenti sono rinchiusi all’interno di minuscole sacche all’interno delle cellule, quasi come fossero dei nanocristalli. E quando, per esempio, il clima induce il camaleonte a cambiare colore, il suo sistema nervoso ordina agli specifici cromatofori di espandersi o contrarsi, cambiando così il colore della cellula.

    Scoperta ‘’tecnologica’’

    Queste importanti scoperte su come avviene il cambio di colore del camaleonte non solo sono importanti da un punto di vista biologico – scientifico, ma anche per l’apporto di evoluzione tecnologica. Questo suo modo così personale, potremmo dire, di “giocare’’ con i colori, infatti, può aiutare fisici e ingegneri nella replicazione di questa stessa proprietà per produrre apparecchi in grado di eliminare i riflessi. 

     

    Fonti

    Lascia il tuo commento

    Non verrà mostrata nei commenti
    A Good Magazine - Newsletter
    è il contenuto che ti fa bene! Resta aggiornato sulle malattie digitali

    Ho letto e accetto le condizioni di privacy