Il tumore del cane

Il tumore non è solo una delle malattie più temute per gli esseri umani, ma anche per i loro amici a quattro zampe

cane malato

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    Gli animali da compagnia, come cani e gatti, possono sviluppare nel corso della loro vita un tumore, esattamente come gli esseri umani. Purtroppo anche in ambito veterinario non ci sono certezza sulle cause, né la garanzia che le cure funzioneranno. Ma è possibile comunque assicurare ai nostri amici a quattro zampe una vita lunga e felice nonostante la malattia?

    Che cos’è il tumore del cane

    Un tumore è uno sviluppo anomalo di cellule che hanno subito un’alterazione del loro materiale genetico. Queste cellule, che si originano di solito da una singola cellula anomala, vanno ad intaccare tessuti e organi, moltiplicandosi molto velocemente; si forma così una “massa tumorale” che compromette il normale funzionamento dell’organismo.

    I tumori del cane possono colpire qualsiasi organo o tessuto, e sono definiti maligni o benigni in base alla loro tipologia e al loro possibile decorso.

    Il tumore è quindi una condizione del tutto simile per uomini e cani; non solo, anche la morbilità (cioè l’incidenza) e la mortalità sono analoghi: un cane su quattro svilupperà nella sua vita un tumore e secondo l’American Veterinary Medical Association questa è la causa di morte di quasi la metà dei cani di età superiore ai dieci anni.

    Andiamo a vedere quali possono essere le cause, come eventualmente prevenirli e se esiste una cura.

    Le cause del tumore nel cane

    Anche per i cani non si conoscono fino in fondo i meccanismi che portano alle anomalie cellulari alla base dei tumori, ma si possono individuare dei fattori che predispongono al loro sviluppo:

    • invecchiamento: sono infatti più frequenti nei cani anziani
    • alimentazione eccessiva o di scarsa qualità
    • poco movimento
    • fattori genetici

    Nel tempo si è osservato un aumento dell’incidenza dei tumori nei cani: in parte questo è dovuto al fatto che sono animali sempre più curati e controllati, e di conseguenza anche le diagnosi sono più frequenti, ma in parte possono concorrere fattori ambientali. I cani infatti vivono a stretto contatto con i loro padroni e vengono perciò esposti agli stessi stimoli:

    • città inquinate
    • prodotti chimici usati in agricoltura
    • additivi

    La migliore prevenzione è prestare attenzione al loro comportamento e portarli dal veterinario per visite di controllo almeno una volta all’anno, due in caso di animali anziani; visto che, come vedremo, fra i tumori più diffusi fra i cani ci sono proprio quelli della pelle, un’attenta e frequente osservazione e palpazione dell’animale da parte del padrone può essere un buon modo per accorgersi se c’è qualcosa di anomalo.

    Alcuni tumori, però, hanno un decorso, soprattutto iniziale, non evidente, per cui i proprietari dovranno sempre osservare qualsiasi cambiamento nelle abitudini dell’animale, perché potrebbe essere la spia di qualcosa che non va.

    I sintomi del tumore del cane

    Molto spesso si dice che ai cani “manca solo la parola” e quando a essere compromessa è la loro salute, i padroni potrebbero sentirsi in colpa per non aver captato o per aver sottovalutato alcuni segnali.

    Sono sintomi ai quali prestare particolare attenzione:

    • zoppia o rigidità degli arti
    • inappetenza
    • alitosi
    • ferite che non guariscono (di solito le ferite nei cani si rimarginano più in fretta che negli umani)
    • difficoltà a fare i loro bisogni
    • difficoltà a masticare e a deglutire
    • perdita di liquidi (fra cui anche sangue) dalla bocca o da altri orifizi
    • letargia, quindi scarsa vitalità
    • noduli
    • vomito
    • diarrea

    Sono questi sintomi molto generici, che potrebbero indicare anche una patologia non grave, ma insieme a qualsiasi cambiamento di comportamento o di abitudini potrebbero essere un campanello d’allarme per la presenza di un tumore, che dovrà essere diagnosticato da un veterinario specializzato in oncologia.

    La diagnosi del tumore del cane

    Nei cani come negli umani, la diagnosi di tumore viene fatta con una serie di esami via via più specifici. Verranno effettuati quindi:

    • analisi del sangue
    • ecografia e/o radiografia
    • esame citologico: viene prelevata tramite un ago molto sottile una piccola quantità di tessuto, le cui cellule verranno osservate e analizzate
    • esame istologico: viene prelevata una quantità maggiore di materiale (biopsia) rispetto all’esame citologico; si valutano i margini e le strutture interne alle cellule. Essendo un esame più approfondito, permette di specificare il tipo di tumore e il suo grado di aggressività

    I tipi di tumore più comuni nei cani

    Nel cane come nell’uomo, il tumore si può manifestare a partire da un’anomalia cellulare in qualsiasi tessuto. Alcune tipologie di tumori sono però più diffuse (come quello della pelle) e altre sono più frequenti in cani di una determinata razza, così come altri problemi di salute (come l’ernia per il bassotto).

    Ciò non significa che i cani non di razza (chiamati di solito “incroci” o “meticci”) siano immuni ai tumori, ma la manipolazione genetica operata artificialmente dall’uomo per ottenere specifiche caratteristiche, anche estetiche, non contribuisce alla loro salute. Inoltre le caratteristiche dei cani non di razza sono molto eterogenee e per questo non rientrano nelle statistiche prese in considerazione per gli studi in merito.

    Vediamo quali sono i tumori, benigni e maligni, che più comunemente colpiscono il miglior amico dell’uomo.

    Tumore della pelle

    È uno dei più diffusi e si può presentare come un lipoma, quindi una pallina di grasso. In questo caso è benigno e può non essere necessario asportarlo con la chirurgia. Spesso insorgono in cani anziani e una delle zone più colpite è il torace.

    Le razze più predisposte a questo tipo di tumore sono:

    • Bassotto
    • Boxer
    • Golden Retriever
    • Mastino napoletano
    • Terrier scozzese

    Si presentano come noduli cutanei (e quindi facilmente individuabili al tatto) o sottocutanei, con l’aspetto di rigonfiamenti e ispessimenti.

    Carcinoma squamoso delle dita

    Questo tipo di tumore della pelle colpisce soprattutto razze molto grandi e con il pelo nero, come il Labrador e lo Schnauzer gigante, e costituisce circa la metà dei tumori digitali, cioè alle zampe.

    Osteosarcoma

    È un tumore osseo maligno, insorge spesso negli arti e colpisce soprattutto razze grandi o giganti, come:

    • Alano
    • San Bernardo
    • Irish Wolfhound

    Nelle vite di queste razze di cani si osservano due picchi di incidenza: uno dopo i dieci anni e uno intorno ai due anni.

    Come si può notare, sono le stesse razze che, per le loro dimensioni, sono più soggette anche a sviluppare artrite e artrosi.

    Mastocitoma

    Si origina dai mastociti, cellule del sistema immunitario. Le razze più colpite, che insieme costituiscono più del 50% dei cani che presentano questo tumore, sono:

    • Boxer (di solito in forme meno aggressive)
    • Boston Terrier

    Emangiosarcoma

    Le cellule che causano questo tumore maligno si sviluppano nell’endotelio, ovvero il tessuto che ricopre i vasi sanguigni e il cuore; di conseguenza il tumore può poi originarsi in tutti gli organi nei quali c’è un apporto di sangue, ma di frequente si manifesta nella milza o nel fegato e la razza più colpita è il Pastore tedesco.

    Purtroppo la diagnosi è resa complessa dal fatto che di solito il cane non manifesta sintomi fino a quando non è troppo tardi: a questo punto il decorso è molto rapido e si ha un deterioramento repentino; anche un intervento tempestivo di solito non porta ai risultati sperati.

    Carcinoma delle mammelle

    Sono tipologie di tumori, nella maggior parte dei casi benigni, molto diffusi fra le femmine di cane: si è osservato che il 20% delle cagnoline avrà un tumore alle mammelle nel corso della vita, percentuale che si alza al 70% nel caso di animali non sterilizzati.

    Soprattutto se l’animale non avrà gravidanze nel corso della sua vita, la sterilizzazione è la migliore forma di prevenzione: non dobbiamo antropomorfizzare le loro pulsioni e pensare di fare una cattiveria, ma un gesto d’amore che preserverà la loro salute e il loro benessere.

    Il trattamento del tumore nel cane

    Una volta individuato il tipo di tumore, la sua diffusione (se è circoscritto oppure se è già in metastasi, cioè diffuso ad altri organi oltre a quello di partenza), il veterinario presenterà l’opzione migliore per curarlo.

    Le alternative possibili sono le stesse utilizzate per gli umani e possono essere combinate fra loro a seconda del caso specifico:

    • chirurgia: è senz’altro la più efficace e consiste nell’asportazione della massa tumorale e spesso anche del tessuto circostante per evitare recidive
    • radioterapia: consiste nell’impiego di radiazioni ionizzanti dirette alle cellule che presentano anomalie
    • chemioterapia: consiste nella somministrazione di farmaci specifici, spesso per iniezione, che contrastano la moltiplicazione delle cellule tumorali; di solito negli animali gli effetti collaterali sono molto più blandi rispetto a quelli che si riscontrano negli esseri umani

    Nonostante negli ultimi anni la medicina veterinaria abbia conosciuto notevoli sviluppi per quel che riguarda queste ultime due opzioni, la chirurgia rimane la soluzione più efficace, quando percorribile.

    Va inoltre specificato che per i cani l’approccio terapeutico è diverso rispetto agli umani, ed è improntato al loro benessere più che a un mantenimento in vita a tutti i costi. Per questo in caso di diagnosi di tumore, soprattutto se maligno, è fondamentale una comunicazione onesta e aperta con il veterinario, che saprà consigliare al padrone l’opzione migliore, compresa l’eutanasia.

    Nonostante vengano spesso visti come parte della propria famiglia e compagni di vita, e a tutti gli effetti lo sono, la loro natura di animali non implica prospettive e aspettative “umane” sul passato e sul futuro: vivono nel presente e se questo è di sofferenza l’eutanasia è una scelta doverosa nei loro confronti, benché molto dolorosa.

    Per quanto prendere questa decisione possa gettare i padroni nello sconforto e nel senso di colpa per non aver potuto fare di più, è una scelta basata su un reale rispetto della vita stessa dell’animale.

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