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Aspettiamo un bebè: cosa succede alla coppia?

Finalmente, dopo tanta attesa, il test mostra due lineette rosa: sei incinta! All’improvviso mille emozioni contrastanti prendono il sopravvento e poi una domanda affiora nella mente: cosa succederà al nostro rapporto di coppia?

Cosa sucecde alla coppia quanto aspetta un bebè? Il parere dell'esperta

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    Nella società odierna sempre più attenzione è posta all’aspetto bio-medico della gravidanza, ma talvolta ci si sofferma poco sulla vita emotiva e psicologica della coppia che si trova ad affrontare una vera e propria crisi evolutiva della relazione.
    Si parla a tal proposito di transizione alla genitorialità, un lungo viaggio che comincia anche molto tempo prima della nascita vera e propria e che vede la coppia impegnata a creare uno spazio di pensiero per il bambino e una ridefinizione di sé stessi e del proprio ruolo, da figli prima a genitori poi.

    Quando questo avvenimento è un grado di stravolgere una relazione e perché? Ma soprattutto, quali accorgimenti si possono adottare per riuscire a salvaguardare il proprio rapporto in una fase di vita così delicata e complessa?

    Eventuali contrasti in gravidanza e nel puerperio sono abbastanza comuni e necessari, poiché l’arrivo di un bambino va eliminare un equilibrio di coppia che era presente in precedenza e che per essere raggiunto di nuovo necessita inevitabilmente di adeguamenti da parte dei partner; ci sono però anche situazioni in cui il prevalere di stati d’animo negativi, come il sentirsi sopraffatti, angosciati, soli o messi da parte, divengono la parte predominante del rapporto tra partner.
    Molti tendono ad attribuire la crisi della coppia alla nascita di un figlio, ma essa non fa altro che amplificare le situazioni che già si vivevano prima, in bene o in male. Spesso la crisi di coppia non è altro che una manifestazione sintomatologica di una sofferenza profonda precedente e la mancanza di intimità, il tradimento o le incomprensioni potrebbero connotarsi come conseguenze di un bisogno profondo non esaudito da parte di uno o di entrambi i partner.
    Iniziare a comprendere e distinguere quanto quello che succede è il risultato di un bisogno personale, di una mancanza profonda, di un vuoto affettivo che l’individuo si trascina fin dalla sua infanzia e quanto invece è un bisogno attuale che può essere soddisfatto dal partner è un primo passo per avere una attenzione più chiara e efficace e provare a risolvere una eventuale crisi di coppia.

    E da un punto di vista sessuale?

    Molti sono i fattori che influenzano la sessualità durante la gravidanza, alcune tra le principali variabili che possono incidere sono:

    • la qualità della vita sessuale e relazionale nell’anno precedente il concepimento, concepimento che come più volte detto accentua i problemi già esistenti o al contrario migliora le intese che erano già buone;
    • se il concepimento è stato accidentale o desiderato;
    • la qualità della gravidanza dal punto di vista della salute di mamma e bambino;
    • la situazione socioeconomica
    • l’eventuale presenza di altri figli.

    In linea generale, quando non ci sono rischi per il bambino fare l’amore fa bene alla coppia, alla sua armonia e soprattutto fa bene alla futura mamma dal punto di vista della propria autostima; avere un riscontro di accettazione, sentire il desiderio da parte del proprio partner non può che essere positivo.
    Se nel primo trimestre è generalmente la donna ad avere un calo del desiderio per motivi fisiologici, con il proseguire della gravidanza ed il crescere del pancione si riscontra spesso diminuzione della libido nell’uomo, magari per paura di poter nuocere al bambino o per miscredenze che da tempi lontani ostacolano le coppie nel vivere una serena intimità durante la gravidanza.
    Se questo può portare talvolta ad una sospensione dell’attività sessuale, dall’altra parte si assiste ad un crescendo della componente più tenera, dell’accudimento e della protezione verso la propria partner; un cambiamento di prospettiva estremamente eccezionale e importante perché porta l’uomo ad assumersi quella capacità di essere padre che poi è fondamentale quando il bambino sarà nato.
    È dunque assolutamente importante che la coppia trovi la propria misura, il proprio modo di vivere l’affetto, l’intimità e l’attesa. Il che non significa che ci si debba sforzare di avere necessariamente dei rapporti completi, ma allo stesso modo in cui cambia e si rompe l’equilibrio di coppia, si possono scoprire modalità differenti di gestire l’eros insieme; modalità maggiormente basate sulla coccola, sull’affetto, il bacio, la carezza e la vicinanza se si sente che in quel momento possono essere dei modi altrettanto preziosi di esprimere l’affetto e l’amore.
    È dunque saggio rispettare questa unicità, senza voler fare di un unico comportamento uno “standard” valido per tutti.

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