Furry fandom: perversione o un modo alternativo di vivere la propria sessualità?

Chi conosce il furry fandom? Se avete girato abbastanza su Internet, forse sarete incappati nelle foto di persone che indossano enormi costumi animaleschi e pelosi. Sono i furry e quasi tutte le storie che si conoscono su di loro sono false

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    Nel mondo esistono tantissime parafilie: la mascalagnia (ovvero l’attrazione per il sesso ascellare), l’algolagnia (ovvero provare piacere sessuale attraverso il dolore), il voyeurismo, il masochismo, il sadismo, l’autovampirismo (esatto, avete letto bene: sono tutte quelle persone che si immaginano come vampiri e hanno fantasie che implicano l’ingestione di sangue).

    Tra le tante, ce ne sono un paio che riguardano gli animali e, in particolare, alcune tute morbide e pelose. E sì, sto parlando proprio della zoofilia e della peluchefilia, ovvero l’attrazione erotica nei confronti dei peluche. Spesso viene inserita all’interno di questo insieme di feticismi anche un gruppo di persone che praticano un passatempo molto particolare. Un hobby che per molti è diventato parte della loro identità personale e, talvolta (ma non nella maggior parte dei casi), anche della sfera sessuale.

    Mi riferisco al furry fandom e a tutto quell’universo legato alle “fursona”. Ma chi sono i furry? E perché si pensa spesso che le loro azioni siano legate al sesso?

    Furry: una parola per un mondo inesplorato

    Chi non ha mai guardato i grandi classici Disney come “Robin Hood”? O magari il più recente “Zootropolis”?
    E se vi dicessi che questi cartoni animati sono una fonte inesauribile di materiale furry?

    Prima di tutto, però, partiamo dal significato di questa parola: cosa significa furry?

    Con il termine “furry” (dall’inglese “peloso”) si intendono tutti quei personaggi immaginari dalle fattezze di animali antropomorfi, ma con personalità e caratteristiche umane. In particolare, i furry sono di solito animali a cui viene data intelligenza, espressioni facciali, capacità di parlare e tutta una serie di attributi tipicamente umani. Non è infatti un caso che questo mondo affondi le sue radici in opere cinematografiche a noi molto familiari, come “Il Re Leone” o i personaggi dell’universo dei Loony Tones. Se bazzicate spesso la rete vi sarà capitato spesso di vedere in giro alcuni frammenti del mondo furry sotto forma di disegni raffiguranti animali antropomorfi o persone travestite da questi personaggi.

    Il furry fandom è molto ampio e presenta al suo interno un immaginario vasto e in continua trasformazione. Per personaggi furry non si intendono soltanto i mammiferi come lupi o volpi, ma anche altre tipologie di creature:

    • Treant: un ibrido umano-pianta, ovvero delle piante con caratteristiche umane (avete presente Groot de “I Guardiani della Galassia”? Ecco, sto parlando proprio di lui).
    • Androide o cyborg: sappiamo tutti chi sono.
    • Pet virtuali: l’unione di animali e macchine tramite l’introduzione di un’intelligenza artificiale.
    • Creature mitologiche: draghi, centauri, minotauri… In quest’ultimo caso, spesso si può virare in una sottocategoria chiamata teratofilia, ovvero una parafilia che riguarda l’attrazione romantica e sessuale per persone affette da deformità o per esseri soprannaturali e mostruosi.

    Ma andiamo un po’ più nello specifico. Chi fa parte di questo mondo?

    Furry e fursona: un hobby e un modo di vivere

    I furry fanno parte di una comunità che conta un gran numero di persone (alcune presenti perfino qui in Italia) che prendono parte a convention sparse in tutto il mondo. I Furcon sono dei veri e propri luoghi di incontro, di scambio e di riunione.

    Ma cosa fanno nello specifico? I membri del furry fandom indossano tute pelose e colorate dalle fattezze animalesche con cui sfilano a feste, convention ed eventi cosplay. Questi personaggi sono chiamati “fursona” e sono con essi che i furry si identificano. Si tratta di una vera e propria forma d’arte, dove ognuna di queste persone si impegna a creare il proprio costume, cucendo grosse orecchie pelose e lunghe code che li fanno apparire simili a enormi peluche. È da qui che molti hanno iniziato a pensare che i furry facciano sesso con gli animali o con i peluche. Sbagliato!

    Facciamo un po’ di chiarezza. La peluchefilia, che consiste nell’applicare uno o più fori nei peluche per proprio appagamento sessuale, è sempre stata considerata una pratica eseguita dai furry, ma non è così. Un sondaggio eseguito su 360 membri appartenenti a questa comunità ha indicato che meno dell’uno per cento ha dichiarato di avere un interesse sessuale nei confronti dei peluche.

    Lo stesso vale per la zoofilia. Soltanto il 18,4% delle persone facenti parte del furry fandom praticano atteggiamenti zoofili, mentre il resto della comunità ha preso le distanze da questa pratica.

    Spesso sono legate al furry fandom anche l’autoplusofilia, ovvero immaginare se stessi come un animale antropomorfizzato, e l’autozoofilia, ovvero immaginare di essere un animale durante l’atto sessuale. Quest’ultima pratica si lega talvolta al “primal”, ovvero un tipo di “roleplay” che include comportamenti animalistici durante il rapporto sessuale e può includere azioni come graffiare, mordere, la bruta forza animalesca e suoni animali come l’ululato o il ringhio.

    Ma attenzione: essere un furry non significa avere una qualche forma di parafilia o perversione. Possiamo descrivere questo mondo come un modo di condurre la propria vita, di interagire con altre persone attraverso esperienze e interessi comuni. Il sesso è soltanto una parte della loro vita, come lo è per noi. Molti furry che indossano il costume lo fanno soltanto perché esso fa parte della loro identità e li fa stare bene. Il sesso, in questo caso, diviene così un atto che eseguono mentre lo indossano. Tuttavia molti membri di questa comunità prendono le distanze dal mondo sessuale (molti furry si identificano come asessuali) o preferiscono non indossare il proprio costume perché sono molto costosi, sono caldissimi, hanno scarsa ventilazione e sono scomodi.

    Chi pratica il sesso furry?

    Secondo Furscienze, il sito ufficiale dello IARP (Progetto Internazionale di Ricerca Antropomorfa), i furry sono prevalentemente maschi (un buon 72,4%), di cui il 5% è gay e il 10% si definisce genderqueer o non-binary, in un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. Soltanto un furry su cinque dichiara di avere motivazioni erotiche all’interno del proprio costume e di aver sviluppato un’interesse per la pornografia furry grazie a questo mondo.

    Talvolta si tratta di un modo alternativo di vivere la propria sessualità senza alcun pensiero. In altri casi, diventa parte di un gioco di ruolo che può essere interessante per entrambi i partner. Esistono tantissimi modi di fare sesso nel mondo furry, lasciando spazio alle fantasie di chiunque. Ma principalmente chi fa parte del furry fandom vive tutto ciò come un passatempo o come parte integrante della propria identità. Non è un caso, infatti, che moltissimi membri del fandom furry facciano parte della comunità LGBTQ+. Si tratta di un universo di accettazione e di rispetto reciproco che è ben lontano dall’immaginario perverso che molti sembrano essersi costruiti.

    Non si può però certo fare a meno di osservare ammirati i costumi e di lodare la passione e l’impegno che ci mettono nel realizzarli per potersi divertire.

    Fonti

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