Perdite da impianto: dopo quanti giorni dal rapporto?

In cosa consiste questo fenomeno? Quali sarebbero i risvolti sessuali e legati a un’eventuale gravidanza? Esistono rischi? Approfondiamo l’argomento.

Perdite da impianto dopo quanti giorni dal rapporto

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    Le gravidanze possono essere attese o inattese, ma tutti i casi comportano un momento in cui la (non) futura madre attende un risultato sul bastoncino o dalle analisi del sangue. Il corpo femminile però manda già in anticipo alcuni segni quando è avvenuto il concepimento: tra questi ci sono le perdite da impianto.

    In questo articolo capiremo assieme cos’è questo fenomeno, analizzando i risvolti sessuali e legati a un’eventuale gravidanza, i rischi associati e come distinguere queste perdite da altre condizioni simili.

    Cosa sono le perdite da impianto?

    Malgrado il nome non particolarmente gradevole, le perdite da impianto sono un fenomeno fisiologico che si verifica dopo l’attaccamento dell’embrione all’endometrio – la parete interna dell’utero – in caso di gravidanza. Questo processo, detto per l’appunto impianto, può causare una leggera perdita di sangue.

    Non tutte le donne sperimentano questo fenomeno: le perdite si verificano in genere solo nel 15-25% delle prime gravidanze.

    Dopo quanti giorni dal rapporto si hanno perdite da impianto?

    Le perdite da impianto si manifestano attorno tra i 6 e i 12 giorni dopo la fecondazione dell’ovulo, che avviene di solito intorno a 2-3 giorni dopo il rapporto.

    In alcuni casi però potrebbero avvenire anche qualche giorno prima: per questo motivo, in linea di massima, anche se si notano perdite di sangue intorno alla data in cui si dovrebbero avere le mestruazioni, in caso di sospetta gravidanza è consigliabile eseguire un test per accertarsi della natura delle perdite.

    Come distinguere le perdite da impianto e le mestruazioni?

    Le perdite da impianto possono essere confuse con lo spotting premestruale (spesso definito “mestruazioni marroni”) o le vere mestruazioni, ma esistono alcuni elementi che possono aiutare a distinguere queste condizioni:

    • le perdite da impianto sono generalmente più leggere e di breve durata rispetto alle mestruazioni – massimo 1-2 giorni;
    • il timing rispetto a quando si dovrebbero avere le mestruazioni potrebbe essere sballato;
    • il colore delle perdite da impianto non è quasi mai rosso vivo, ma più tendente al color marrone o al rosa chiaro;
    • la quantità è sempre molto inferiore rispetto a una mestruazione, limitata a poche gocce, meno di quante sarebbero contenute da un salvaslip. Non presentano inoltre coaguli particolari;
    • l’intensità delle sensazioni fisiche è generalmente più lieve: anche in caso di impianto si possono provare dolori addominali o crampi, ma molto più leggeri del ciclo;
    • alcune donne potrebbero notare un aumento della temperatura basale del corpo.

    Seppur sia difficile, esistono casi in cui si può rimanere incinta con il ciclo, ma sono veramente limite ed esulano da questo articolo. Da non sottovalutare neppure il fatto che in caso di gravidanza saranno probabilmente presenti altri sintomi, come

    • nausea;
    • stanchezza e affaticamento;
    • sensibilità al seno;
    • minzione frequente;
    • voglie o avversioni particolari.

    Dopo quanto tempo il test di gravidanza dovrebbe risultare positivo?

    Attenzione, però: eseguire il test di gravidanza subito dopo il rapporto non permetterà di ottenere il risultato sperato. Il test di gravidanza può risultare positivo intorno ai 7-10 giorni dopo la fecondazione dell’ovulo, e in alcuni casi può anche richiedere più tempo.

    Per di più, è importante notare che il test di gravidanza può essere un falso negativo anche se si sono verificate le perdite da impianto, poiché il livello di hCG – ovvero dell’ormone della gestazione – nel corpo potrebbe non essere sufficiente per produrre un risultato positivo. In caso il sospetto sia ancora persistente, è consigliabile ripetere il test dopo 3 giorni, o confermare i risultati contrastanti con un’ecografia.

    Sono incinta e perdo sangue: devo preoccuparmi?

    Come abbiamo visto, le perdite da impianto sono un fenomeno fisiologico naturale, che si verifica durante la gravidanza in moltissime donne. Ciò non toglie che le perdite di sangue, seppur contenute, possano preoccupare le neomamme: un altro possibile errore di interpretazione può essere confondere le perdite da impianto con una falsa mestruazione in gravidanza, un aborto spontaneo o un sanguinamento dovuto a condizioni mediche diverse, come l’endometriosi o le infezioni vaginali. In questi casi di solito sono associati altri sintomi, come il dolore pelvico, la febbre, coaguli visibili, flusso abbondante o perdite vaginali anomale.

    In tutti i casi in cui si dovessero avere dei dubbi, o anche solo per scrupolo, è opportuno consultare il proprio ginecologo o un medico curante.

    Ho effettuato una fecondazione in vitro: avere le perdite da impianto significa che sono incinta?

    Nel contesto della fecondazione in vitro (FIV), le perdite da impianto potrebbero indicare un corretto attaccamento dell’embrione all’endometrio. Tuttavia, non tutte le donne sperimentano queste perdite dopo un trasferimento embrionale.

    È consigliabile dunque non fermarsi alla perdita, ma consultare il medico o la clinica di fertilità per effettuare ulteriori test per confermare l’impianto. È infatti importante ricordare che queste perdite non sono l’unico segno di successo in una procedura di FIV: possono essere presenti altri sintomi come affaticamento, gonfiore o dolore pelvico.

    In tutti questi contesti, la comunicazione aperta con i professionisti della salute è fondamentale per affrontare dubbi o preoccupazioni durante il percorso della gravidanza.

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